L'impronta del dominio capitolino in Etruria si palesa anzitutto con le grandi opere pubbliche. Maestri insuperati nell'arte della costruzione, i Romani provvidero innanzitutto le terre conquistate di nuove infrastrutture viarie, fondamentali per la politica di espansione romana verso il nord ed altrettanto indispensabili per l'apertura di nuovi mercati. Vennero così tracciate le grandi strade consolari: la Via Aurelia (lungo la linea della costa), la Via Clodia (che raccordava Veio alla Via Aurelia), la Via Cassia (da Roma a Faesulae), la Via Flaminia (che stabiliva il collegamento oltre l'Appennino, transitando da Arretium).
Molte città dell'Etruria favorirono il processo di romanizzazione, assumendo un atteggiamento non ostile, quando non di aperto appoggio nei confronti dell'Urbe: è il caso di Arezzo, di Cortona e di Pisa. In seguito, nonostante la vitalità dei centri urbanizzati ed i traffici indotti dalle vie di comunicazione, l'arte conobbe una fase di latenza, almeno fino alla caduta dell'Impero, a causa dei conflitti civili romani, che si svolsero proprio sul suolo dell'Etruria, e del progredire della malaria. Ciònonostante, imponenti vestigia e testimonianze della romanità in Tuscia sono visibili in molte delle maggiori città.
Ricorderemo il nucleo centrale dell'urbanizzazione fiorentina attorno a Piazza della Repubblica (l'antico castrum); il teatro e i resti di edifici termali a Fiesole; il teatro, il ninfeo e l'anfiteatro ad Arezzo; i "Bagni di Nerone" a Pisa (dove sono anche visibili i capitelli figurati di un tempio); il teatro e le terme a Volterra; la suggestiva Piazza dell'Anfiteatro a Lucca; le mura ciclopiche a Cosa; le grandiose vestigia dell'antico insediamento di Roselle; la ricorrente simbologia della Lupa Capitolina a Siena.
Ma è nei luoghi più belli e piacevoli della regione dove si evidenzia la presenza dei Romani, che vi costruirono sfarzose dimore e superbe ville. È il caso dei numerosi ruderi delle residenze patrizie all'Isola d'Elba, a Giannutri ed alla Gorgona, così come a Porto Santo Stefano, Cecina e Massaciuccoli.