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Subbiano
Photo © Mattia Marasco
Photo © Mattia Marasco

Il Carnevale in Casentino

Colore e divertimento da Subbiano a Bibbiena

Casentino
di  Casentino

La parola "carnevale" deriva dal latino carnem levare ovvero "eliminare la carne" poiché anticamente indicava il banchetto che si teneva prima del periodo di Quaresima durante il quale a nessuno era concesso mangiare carne.

Come ricordano i più anziani casentinesi, ad esempio, negli anni ‘40 del ‘900, la festa contadina di Carnevale si svolgeva nelle grandi cucine dei poderi limitrofi ai paesi principali.

A turno i poderi più grandi ospitavano “il ballo di Carnevale”. Nel mondo contadino del secolo scorso questa ricorrenza era paragonabile ad uno scambio tra chi donava ospitalità e chi portava gioia e allegria con canti e balli. Pretesto di evasione dalle difficoltà quotidiane, non esistevano le maschere di oggi. Per cena, pane con l’olio, se c’erano le salsicce e una generosa polenta dolce, il vino rigorosamente rosso del contadino, e se era una serata fortunata veniva offerto anche il vin santo. I dolci tradizionali erano: la pasta reale, il ciambellone, e a volte frittelle o cenci. Musica dal vivo con fisarmonica e organetto; i balli come la quadriglia, il tango e il valzer i più richiesti.

Oggi nel Casentino ogni comune festeggia il Carnevale a suo modo, ma colori e voglia di divertirsi accomunano le feste di tutto il territorio.
La prima valle dell’Arno è infatti ricca di tradizioni bellissime legate al Carnevale che gli abitanti con amore e con tenacia ci ripropongono con tutto il loro bagaglio simbolico e di valore culturale: Subbiano, Rassina, Stia con le sfilate dei carri e la rievocazione storica della Mea a Bibbiena.

Indice
  • 1.
    Carnevale di Rassina
  • 2.
    Carnevale di Bibbiena
  • 3.
    Carnevale di Subbiano
  • 4.
    Carnevale di Stia

Carnevale di Rassina

Carnevale di Rassina
Carnevale di Rassina - Credit: Comune di Castel Focognano

Il tradizionale carnevale rassinese, nel comune di Castel Focognano, nasce come festa di paese dall’idea di un gruppo di amici che seppe radunare fin dal 1959 una quindicina di organizzatori, facendosi così promotore della festa del carnevale. In paese tutti si impegnarono subito nella costruzione dei primi due carri storici (la nave e il trenino) con materiale di recupero. Successivamente, per rinnovare e costruire carri nuovi, i materiali furono recuperati a Viareggio, a Foiano della Chiana e ad Anghiari. Per rendere il corteo sempre più bello e scenografico negli anni successivi sono stati inseriti altri carri allegorici e animazioni varie: dai personaggi Disney ai supereroi.

Il Carnivale rassinese ha mantenuto nel tempo le caratteristiche “storiche” e lo stesso desiderio di divertimento di un tempo. Caratteristico appuntamento è la cuccagnata, l’ultima domenica di carnevale, in occasione della quale vengono serviti gratuitamente quintali di cannelloni conditi con il sugo.

Le date del Carnevale di Rassina 2024 sono: 28 gennaio, 4 febbraio e infine 11 febbraio con cuccagna gratis per tutti!

Carnevale di Bibbiena

Carnevale di Bibbiena
Carnevale di Bibbiena - Credit: Carnevale di Bibbiena

Al centro delle celebrazioni del carnevale di Bibbiena c'è una leggenda locale: la storia narra che la bella lavandaia Bartolomea, conosciuta come “Mea” e promessa al tessitore Cecco, durante il ritorno al castello con il bucato, incrociò il giovane Tarlati, figlio del Conte Piero, dando vita a un'idillio tra i due. Cecco il tessitore, sentendosi abbandonato, si mise alla ricerca della verità e venne a conoscenza della relazione segreta. Ne scaturirono violenti scontri tra il quartiere dei signori, quello dei Piazzolini, e il quartiere popolare dei Fondaccini.

Il saggio Conte Tarlati, per evitare ulteriori danni al suo popolo, radunò tutti al centro del paese, riunendo le due fazioni. Di fronte a tutti, restituì Mea al Fondaccio e al suo Cecco, mettendo così fine a ogni discordia.

Una volta resa la Mea alla sua gente, in segno di gioia, nella Piazzola, fu bruciato il "Pomo" della pace. In ricordo di questo e di altri avvenimenti, tra leggenda e storia, ogni anno, l'ultimo giorno di Carnevale, a Bibbiena, si brucia il cosiddetto "Bello Pomo" e la gente accorre dalle campagne per assistere e viene scelta la Mea tra le ragazze maggiorenni del paese.

Carnevale di Subbiano

Il carnevale di Subbiano
Il carnevale di Subbiano - Credit: pro loco Subbiano

Nelle domeniche del 28 gennaio e 4, 11 febbraio 2024 il centro storico di Subbiano si trasforma in occasione del Carnevale dei ragazzi che da oltre venti anni allieta e diverte grandi e piccini.

La manifestazione propone una divertente serie di appuntamenti gratuiti lungo tutto il circuito carnevalesco. Dalle 14:00 parte la sfilata dei carri allegorici per le vie di Subbiano accompagnata da bande folkloristiche e musicali, spettacoli con balli e maschere. 

Nelle domeniche di Carnevale: degustazione di piatti tipici locali tra cui ciacce, frittelle, panini con porchetta e salciccia alla brace, castagne arrostite fino alla giornata conclusiva con la cuccagna quando verranno distribuiti maccheroni al sugo e vino gratis per tutti. La "cuccagna" termina con il funerale di Re Giocondo che, scortato dai bambini con suggestive lanterne, lo accompagnano fino al tradizionale rogo nella piazza principale.

Carnevale di Stia

L'antico Carnevale di Stia ebbe inizio nel 1889 con carri e gruppi in costume. Durante l'ultima domenica, si tiene il concorso Maschera d'Oro che premia le migliori maschere singole e i migliori gruppi. Il carnevale stiano si caratterizza per la numerosa e pregevole fattura dei costumi e dei carri allegorici e per la partecipazione di persone di ogni età.

Ulteriori informazioni sugli eventi in Casentino sono disponibili sul sito casentino.it 

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