Bitter Campari, gin e vermut rosso, sono gli ingredienti di uno dei cocktail più popolari a livello internazionale. Sono in molti ad apprezzare il Negroni ma non tutti sanno che è nato in un locale di Firenze nel secondo decennio del 1900.
Alla fine dell’Ottocento i nobili fiorentini si davano appuntamento nei caffè per l’ora del vermut: un bicchiere ben freddo di puro vino aromatizzato con erbe officinali. Poiché andava di moda anche il bitter, presto arrivò l’usanza probabilmente dagli Stati Uniti, di unire vermut e bitter. Venne così creato il cocktail Americano.
Facciamo un salto nel tempo e andiamo in una delle strade più prestigiose di Firenze. A cavallo tra via de’ Tornabuoni e via della Spada c’era la drogheria e profumeria Casoni. All’interno si potevano acquistare spezie, dolciumi ma anche degustare vini e liquori. Era un locale frequentato dal Conte Camillo Negroni, che si fermava spesso per incontrare gli amici e per un aperitivo preparato dal suo barman di fiducia, Fosco Scarselli. La storia racconta che un giorno tra il 1917 e il 1920 il Conte chiese a Fosco di rinforzare il suo Americano con del gin. Da quel momento iniziò a ordinare il suo “solito”, che venne subito chiamato e richiesto anche da altri clienti come “Americano alla moda del Conte Negroni” o semplicemente “Negroni”.
In un tumbler basso versare del ghiaccio, aggiungere 30 ml di gin, 30 ml di Bitter Campari e 30 ml di vermut rosso, mescolare e aggiungere una fetta d’arancia. Il Negroni è nato come aperitivo ma è perfetto anche come cocktail after dinner.
Fonti principali: