La Val d’Orcia è uno scrigno di natura e paesaggi indimenticabili che accoglie alcuni dei centri storici più affascinanti dell’intera Toscana. La singolarità di questo territorio, dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, sta nella presenza di innumerevoli borghi, talvolta fortificati, di straordinaria bellezza: un reticolo di riferimenti storici, artistici e architettonici che si snoda tra le colline di questo luogo iconico.
Cosa vedere in Val d’Orcia? Ecco alcune località da visitare assolutamente.
A segnare il confine tra la Val d’Orcia e le foreste del Monte Amiata, troviamo il borgo di Castiglione d’Orcia. Come suggerisce il nome, Castiglione è un antico castello che si sviluppò grazie alla sua posizione strategica sulla Via Francigena. Il suo centro è Piazza Vecchietta, dedicata all’artista Lorenzo di Pietro che si dice fosse nativo del posto. Su di essa dominano i resti della Rocca Aldobrandesca, con l’imponente cassero, e la Rocca di Tentennano, costruita nel XIII secolo: una grande concentrazione di testimonianze storiche racchiuse in un unico borgo.
Vivo d’Orcia è una delle frazioni di Castiglione, il cui nucleo è l’Eremo, antico monastero camaldolese. Una profonda trasformazione del luogo avvenne nel Cinquecento, con la costruzione di Palazzo Cervini, progettato da Antonio da Sangallo il Giovane. A poca distanza dall’abitato, un sentiero tra faggi e castagni porta alle Sorgenti del Torrente Vivo, nei pressi delle quali sono sparsi resti di opifici, interessanti testimonianze di archeologia industriale.
Da vedere è inoltre Campiglia d’Orcia, che ha mantenuto i caratteri medievali con suggestivi vicoli, strette scalinate di collegamento e percorsi coperti. Nelle vicinanze sono visibili i resti della torre di Campigliola.
Montalcino, celebre per il Brunello, conserva anche magnifiche testimonianze artistiche: oltre alla possente Fortezza trecentesca dalla struttura a pentagono, simboleggia il paese la snella torre del Palazzo Comunale. Quest’ultimo, eretto nel XIII secolo, è adornato con gli stemmi araldici dei podestà che si sono succeduti nei secoli.
Una volta qui, è obbligatoria una tappa nelle campagne circostanti: tortuose strade tra bellissimi vigneti conducono a Torrenieri, Sant’Angelo in Colle e Poggio alle Mura. Da Castelnuovo dell’Abate, invece, si raggiunge la solitaria Abbazia di Sant’Antimo, capolavoro del romanico voluto, secondo la leggenda, da Carlo Magno.
“Nata da un pensiero d’amore e da un sogno di bellezza”: così scrisse Giovanni Pascoli di Pienza, la città ideale, oggi Patrimonio UNESCO. Tra il 1459 e il 1462 Papa Pio II trasformò la cittadina natìa, donandole nuova veste e facendo realizzare a Bernardo Rossellino tutti gli edifici che si affacciano sulla piazza principale: la Cattedrale dell’Assunta (gioiello rinascimentale con elementi di gusto gotico), Palazzo Piccolomini, il Palazzo Comunale e il Palazzo Vescovile. Impossibile non completare la visita della città sperimentando le sue specialità gastronomiche, come il pecorino.
Verso sud, una strada a saliscendi tra i colli porta a Monticchiello, un incantevole borgo fortificato dalla speciale bellezza autentica. Conserva infatti ancora oggi le sue fattezze medievali, riscontrabili nella rocca, con lunghi tratti delle mura, nella torre del cassero e nella duecentesca chiesa dei Santi Leonardo e Cristoforo.
Arroccato su una collina, sui resti del villaggio medievale di Osenna, c’è San Quirico d’Orcia. Nonostante le sue piccole dimensioni, qui possiamo ammirare una perfettamente conservata Collegiata del XII secolo, il Palazzo Pretorio, e gli Horti Leonini, uno splendido giardino rinascimentale all’italiana che ospita tutti gli anni la mostra di scultura contemporanea “Forme nel Verde”.
Se siete alla ricerca di uno scorcio da cartolina da fotografare, dirigetevi verso la Cappella di Vitaleta: situata tra Pienza e San Quirico, la piccola chiesa incorniciata fra due filari di cipressi è diventata uno degli angoli più immortalati della Toscana.
Se alcuni borghi che abbiamo attraversato finora erano piccoli, questo diventa addirittura minuscolo: stiamo parlando di Bagno Vignoni, situato sulla Cassia. Eppure, in questo agglomerato di case si trova una delle piazze più uniche di tutta la Toscana, una piscina termale a cielo aperto che occupa scenograficamente il centro storico. Le acque termali di Bagno Vignoni erano già apprezzate ai tempi dei romani e hanno goduto di grande fama nel corso dei secoli fra molti personaggi illustri che qui soggiornarono.
Sul pendio che digrada verso il fiume troviamo il Parco dei Mulini, interessante testimonianza di costruzioni e tecniche medievali di utilizzo delle acque.
La Toscana è stata nei secoli la terra di molti personaggi che, con le loro imprese, hanno lasciato il segno. Nel XIII secolo Radicofani divenne nota per Ghino di Tacco, il “brigante-gentiluomo” che, nel 1297, si impadronì della Rocca e ne fece la base per le sue scorribande. Si dice che le sue refurtive venissero donate ai poveri e le gesta di questo “Robin Hood italiano” sono raccontate anche da Dante e da Boccaccio.
Oggi la Fortezza ospita il Museo del Cassero, che custodisce reperti del territorio, ed è visitabile. Imperdibile è il panorama che si apre in cima alla Torre, da cui si possono ammirare le colline della Val d’Orcia, l’Amiata, l’Appennino e i laghi Trasimeno e di Bolsena.