Del Forte S. Giorgio si visitano il pozzo e i canali di raccolta, i palmenti, le garitte di guardia, i possenti bastioni ed il camminamento che termina al mare con la Torre del Bagno. I terrazzamenti erbosi della "Piscina" offrono possibilità di osservazioni ornitologiche molto interessanti. Una sosta sulla "terrazza" di Bellavista per godere del panorama delle scoscese pendici orientali del Monte Campanile. La Cala dello Zurletto ci darà un assaggio della limpidezza e della trasparenza del mare di Capraia.
E' sicuramente l'itinerario più significativo ed emozionante. Lungo la vecchia mulattiera attraverso un tunnel nella macchia ad Erica e Corbezzolo si arriva alla sella dell'Acciattore con piante di Asfodelo, Rosmarino ed interessanti endemismi sardo-corsi.
Improvvisamente si apre il panorama del piccolo Laghetto, l'unico invaso naturale dell'Arcipelago che in primavera si ricopre di bianchi fiori di Ranuncolo acquatico. Un piccolo sentiero in costa conduce fino al Monte Le Penne (420 mt slm), da cui si vedono le altre isole e la Corsica. Prima dello sperone roccioso delle Penne si apre un piccolo tracciato che dalla costa di ponente va verso nord: la parte dell'isola che per 100 anni ha ospitato Sella dell'Acciattorela, Colonia Penale Agricola.
Si attraversa una macchia mediterranea ancora completamente integra e selvaggia e che offre scorci panoramici di indiscussa bellezza. Attraversato il muro che "simbolicamente" definiva la zona del carcere il sentiero scende ripidamente arrivando alla prima costruzione della Lavanderia. Da lì la strada sterrata vi riporta verso il Porto.
L’antica mulattiera in pietra ci conduce all’Alloggio del Capo, ormai ridotto ad un mucchio di macerie, e all’Alloggio dei Marinai, entrambi ex edifici ad uso militare. Davanti al sentiero appare subito la costruzione in ferro del Semaforo, sulla cima del Monte Arpagna un tempo utilizzato come punto di avvistamento dalla Marina Militare.
Dall'Arpagna il panorama è splendido: la massiccia mole della Torre dello Zenobito costruita interamente con materiale lavico della Piana omonima, la sagoma del Monte Capanne dell'Isola d'Elba. Una "galleria" di macchia alta porta al faro del Trattoio, dove è possibile osservare la selvaggia costa occidentale, l'Isolotto della Peraiola e le grotte della Cala del Vetriolo; si può inoltre raggiungere il mare alla Cala delle Cote.
Una strada a tornanti, panoramica sulla baia del porto e sul paese, conduce nell’area nord dell’Isola, occupata fino al 1986 dalla Colonia Penale; si attraversano le varie "diramazioni": "l'Aghiale" con le celle, la mensa e gli alloggi per le guardie carcerarie, la stalla e i pollai in Loc. Portovecchio, l'Ovile, gli Orti Grandi: una vallata interamente terrazzata con monumentali e secolari muri a secco. Gli scenari che si aprono ai visitatori, oltre ad essere suggestivi dal punto di vista paesaggistico e ricchi di spunti per interessanti osservazioni naturalistiche sono impregnati da un’aria di mistero e di solitudine che i silenzi e le costruzioni, ormai abbandonate, evocano.