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Le cascate del fiume Acquacheta
Photo © Shutterstock / Claudiovidri
Photo © Shutterstock / Claudiovidri

3 percorsi per raggiungere le Cascate dell’Acquacheta

Panoramici itinerari trekking nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, alla scoperta della famosa cascata citata anche da Dante

Tra i percorsi escursionistici più interessanti che si possono effettuare nel territorio del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna, certamente vi sono quelli che raggiungono la scenografica Cascata dell’Acquacheta. Un selvaggio angolo di paradiso terrestre immerso fra le maestose foreste casentinesi, reso famoso dai versi della Divina Commedia di Dante Alighieri, a cui è dedicato un lungo cammino che ricalca le sue orme, da Firenze a Ravenna, che passa proprio per l’Acquacheta.

Uno spettacolo naturale così descritto dal sommo poeta:

Come quel fiume c’ha proprio cammino
prima da monte Veso inver levante,
dalla sinistra costa d'apennino,
che si chiama Acquacheta suso, avante
che si divalli giù nel basso letto,
e a Forlì di quel nome è vacante,
rimbomba là sovra San Benedetto
dell’Alpe, per cadere ad una scesa
dove dovrìa per mille esser recetto;
Dante, Inferno, XVI, 94-105

In questo articolo, vi consigliamo 3 percorsi per raggiungere questo incontaminato eden al confine tra la Toscana e l'Emilia Romagna.

Indice
  • 1.
    L'anello classico
  • 2.
    L’itinerario alternativo
  • 3.
    Per gli sportivi più allenati
1.

L'anello classico

sentiero in mezzo al bosco
Verso l'Acquacheta - Credit: Davide Alberani

Tempo di percorrenza stimato (escluse soste): 4 ore
Lunghezza: ca. 11 km
Dislivello in salita: ca. 500 mt

L’itinerario escursionistico che solitamente si intraprende per raggiungere le splendide cascate dell’Acquacheta, molto frequentato nelle domeniche estive, si snoda ad anello con partenza e arrivo dall’affascinante borgo di San Benedetto in Alpe (in Emilia Romagna), che si raggiunge in auto da San Godenzo attraverso il Passo del Muraglione. Dal paese si imbocca il sentiero 407 che si sviluppa lungo la riva sinistra del fiume Acquacheta e intercetta il mulino dei Romiti; la cascata rappresenta quasi il punto intermedio dell’anello che poi piega sulla Piana dei Romiti e il Monte di Londa, per poi rientrare a San Benedetto in Alpe. Un percorso che non richiede doti tecniche se non un po’ di attitudine al cammino.

1.

L’itinerario alternativo

Il fiume Acquacheta
Il fiume Acquacheta - Credit: Shutterstock / MaurizioR75

Tempo di percorrenza stimato (escluse soste): 4 ore
Lunghezza: ca. 14 km
Dislivello in salita andata: ca. 750 mt

Un valido itinerario da preferire a quello frequentatissimo che parte da San Benedetto in Alpe, se si desidera circondarsi dei suoni della natura e nient’altro, è il percorso che trova inizio e fine nei pressi del Passo della Peschiera e che incrocia il Monte Lavane, luogo legato ai tristi eventi della Seconda Guerra Mondiale e parte della Linea Gotica. Oltrepassato il suggestivo pascolo di Pian Baruzzoli, si raggiunge la cascata dell’Acquacheta. La parte dell’itinerario più interessante è quella che dalla cascata sale verso la cima del Monte Lavane, seguendo il sentiero CAI 413 e incrociando la casa del Briganzone e le panoramiche quanto scoscese Balze di Cornacchiaia, la cui percorrenza è da farsi con prudenza e attenzione in caso di condizioni meteo avverse e con la presenza di neve e ghiaccio.

Una bella escursione da affrontare equipaggiati adeguatamente; non presenta particolari difficoltà tecniche ma richiede un po’ di impegno fisico per la lunghezza e i dislivelli in salita.  

1.

Per gli sportivi più allenati

roccia sporgente sulla vallata
Sopra l'Acquacheta - Credit: Davide Alberani

Tempo di percorrenza stimato andata (escluse soste): 4 ore
Lunghezza andata: ca. 13 km
Dislivello in salita andata: ca. 1300 mt

Chi vuole compiere un trekking più impegnativo e si sente ben allenato, può raggiungere Campigno, piccola frazione di Marradi del versante toscano, luogo di partenza del bellissimo itinerario che vi proponiamo, un’andata e ritorno con molte occasioni panoramiche. Uscendo dal paese si imbocca la stradina che procede per località Farfareta, per poi prendere il sentiero CAI 533 che conduce sulla cresta. Tra verdeggianti prati, boschi di latifoglie, bellissimi paesaggi e qualche salita, si raggiunge quota 1200 in prossimità di Pian Porcello dove è sito il rifugio Capanna del Partigiano per qualche momento di ristoro. Con un’altra salita si conquista la vetta del Monte Lavane, per poi lasciare il crinale e dirigersi circondati dal bosco verso la cascata dell’Acquacheta e poi tramite una mulattiera, raggiungere San Benedetta in Alpe se si desidera.

E’ bene ricordarsi di aggiungere ai chilometri e ai metri di dislivello in salita dell’andata, altrettanti per il rientro, per valutare bene l’impegno fisico che l’escursione comporta, altrimenti si suggerisce di organizzarsi con le macchine nel punto di partenza e di arrivo dell’itinerario.

I percorsi si svolgono in ambienti naturali su sentieri o strade sterrate, su terreni incoerenti e dissestati, pertanto consigliamo vivamente di indossare calzature da trekking, con suola dotata di buona aderenza, e di verificare le condizioni meteo e lo stato dei sentieri contattando l’ente parco, prima di intraprendere questi bellissimi trekking alla scoperta dell’Acquacheta e dei boschi e paesaggi che la circondano.

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