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Autunno in Casentino
Photo © Carlo Gabrielli
Photo © Carlo Gabrielli

La magia dei colori d'autunno in Casentino

Foliage e castagne: idee per un weekend tra buon cibo, tradizione e natura

Casentino
di  Casentino

Qual è il modo migliore per superare la fine dell’estate?
L’autunno è il periodo perfetto per visitare il Casentino: per il suo immenso patrimonio enogastronomico e per i panorami unici che riscaldano il cuore, esaltati dalla magia della natura con i suoi colori più belli.

Il termine foliage, dall’inglese fall foliage, ha come primo significato quello generico del fogliame ed è recentemente entrato a far parte del nostro vocabolario per indicare le spettacolari tinte che colorano gli alberi in questa stagione.

Riserve boschive caratterizzate da un’eccezionale biodiversità con oltre 40 specie di alberi, offrono un posto unico dove poter apprezzare il foliage in una vera e propria esperienza di immersione, mentre i borghi sono pervasi dai profumi della legna bruciata nei camini, delle castagne arrostite sul fuoco e dei primi funghi.

Indice
  • 1.
    I mille colori dei crinali
  • 2.
    Autunno a Raggiolo. La civiltà della castagna

I mille colori dei crinali

Il Fall Foliage colora la valle intera del Casentino grazie ai crinali che la circondano. 

Il massiccio del Pratomagno e il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna regalano un paesaggio variopinto dai mille colori. I piccoli borghi incastonati sui pendii diventano il luogo ideale per passeggiate ed escursioni nei sentieri circostanti. Da non perdere luoghi come Raggiolo, Talla, Moggiona ed infine Castel Focognano e Carda. Molti di questi luoghi sono caratterizzati dalla cultura e la raccolta della castagna e propongono eventi caratteristici per conoscerla ed assaggiarla. 

L'Alpe di Catenaia collega molti luoghi della valle come Chitignano e Subbiano e qui è possibile intraprendere sentieri immersi nel foliage.

Autunno a Raggiolo. La civiltà della castagna

Castagnatura a Raggiolo
Castagnatura a Raggiolo - Credit: brigata di raggiolo

Lasciata la strada del fondovalle casentinese nei pressi di Bibbiena per imboccare la provinciale 64 si accede alla valle del torrente Teggina che nasce immediatamente sotto i prati del Pratomagno per confluire nell’Arno dopo un tragitto di 15 Km.

Percorrendo la valle scorrono davanti agli occhi i profili collinari che si rincorrono dolcemente sovrapponendosi l’un l’altro fino a quando, superati i paesi di San Piero e Ortignano, la strada si fa più irta e il paesaggio più montano raggiungendo Raggiolo, uno dei borghi più belli d’Italia, alla confluenza del Teggina con il Barbozzaia; un po’ più in alto a quota 600 la strada finisce nella bella piazza San Michele dalla quale si può accedere alla parrocchiale ricca di importanti opere d’arte.

Tutte le stagioni sono buone per arrampicarsi fin quassù ma l’autunno, con le sue magiche pennellate impressioniste esalta i caratteri rupestri del paese accostando il grigio della pietra delle case ai mille colori del castagneto che, soprattutto nelle giornate assolate ottobrine, immerge il visitatore in un’atmosfera fiabesca.

La regina dell’autunno è la castagna soprannominata "il pane d’albero”, perché per lungo tempo è stata una delle fonti principali per l'alimentazione della comunità. Per questo motivo a Raggiolo si trova l’Ecomuseo della Castagna e della Transumanza e in autunno la Brigata di Raggiolo, associazione che da 30 anni è impegnata nella valorizzazione della cultura e della storia di Raggiolo, organizza la Festa di Castagnatura. In questa occasione vengono organizzate visite guidate al paese durante le quali è possibile visitare il seccatoio dei Cavallari e il mulino ad acqua di Morino, manufatti storici di grande pregio, in ottimo stato di conservazione. L’economia, la cultura e le tradizioni intorno a questo frutto del bosco hanno avuto una tale importanza da venire indicate come civiltà della castagna di cui si ha una rappresentazione nella “mappa di comunità” visibile nel Centro di Interpretazione dell’Ecomuseo.

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