Seguendo le tracce degli antichi pellegrini, scopriamo le tappe toscane dell'itinerario culturale che da Canterbury porta a Roma
Il cammino della Via Francigena è un importante itinerario culturale che collega Canterbury e Roma e che continua a emozionare chi continua a calcare tracce lasciate nei secoli attraverso paesaggi incontaminati e bellezze storico-artistiche.
Questa direttrice storica europea che attraversa la Toscana, rappresenta un'opportunità unica di scoprire per quasi 400 km (divisi in 16 tappe) l’antico tragitto percorso da pellegrini, mercanti, viaggiatori, attraverso boschi, colline e borghi medievali, tra storia, arte ed enogastronomia.
La Toscana da nord a sud
Un percorso, quello sulla Francigena, che svela dal nord al sud della Toscana una bellezza fatta di mille volti: dalla boscosa Lunigiana, che racchiude borghi (tesori come Pontremoli), pievi e castelli, fino a Pietrasanta, per poi scendere a valle fino a Lucca, risalire da San Miniato e attraversare le colline fino a vedere le torri di San Gimignano, oltrepassare Monteriggioni, entrare a Siena e proseguire poi per l’Amiata e la Val D’Orcia, risalendo fino a Radicofani.
Dal tracciato ufficiale partono tre varianti. La variante dell'acqua si trova lungo la tappa 29 e ci permette di passare per Ponte Buggianese e il Padule di Fucecchio; la seconda variante porta all'Abbazia di Santa Maria Assunta a Coneo, deviando dalla tappa 32 che unisce San Gimignano a Monteriggioni; l'ultima è quella più nota e tocca il borgo di Abbadia San Salvatore deviando dalla tappa 36 (da San Quirico a Radicofani).
Scopriamo inseme alcuni cenni storici. Nel 990 Sigerico, Arcivescovo di Canterbury, si recò a Roma per ricevere il pallio - simbolo della missione pastorale - dalle mani del Papa. Sulla via del ritorno, annotò le soste in un diario di viaggio grazie al quale è stato possibile ricostruire il percorso. Ma già i Longobardi, nel secolo VI, valicavano il passo della Cisa, tracciando un percorso sicuro per raggiungere l’antico scalo marittimo di Luni e la Tuscia. Negli anni, monumenti e tesori d’arte arricchirono i principali centri di un percorso che fu capace di mettere in comunicazione l’area mediterranea con quella del Mar del Nord, contribuendo così al rifiorire del grande commercio europeo.
Oggi la Francigena rappresenta il viaggio lento (laico o spirituale) per eccellenza, un percorso che arricchisce l’esperienza personale grazie alla natura, alla cultura e alla tradizione che incontrano un turismo consapevole e rispettoso.
La ventiduesima tappa della Francigena corrisponde alla prima in Toscana. Segna il superamento del crinale appenninico, non lontano dall'attuale valico della Cisa e la discesa nella valle del fiume Magra, fra riposanti paesaggi con verdi boschi circondati da castelli, pievi romaniche, borghi ancora ben conservati e ricchi di fascino fino a Pontremoli, con i suoi palazzi e chiese di origine medievale, tra cui quella di San Pietro, dove ancora oggi è conservato il "labirinto", simbolo dei pellegrinaggi diretti in Terra Santa.
La ventiduesima tappa della Francigena corrisponde alla prima in Toscana. Segna il superamento del crinale appenninico, non lontano dall'attuale valico della Cisa e la discesa nella valle del fiume Magra, fra riposanti paesaggi con verdi boschi circondati da castelli, pievi romaniche, borghi ancora ben conservati e ricchi di fascino fino a Pontremoli, con i suoi palazzi e chiese di origine medievale, tra cui quella di San Pietro, dove ancora oggi è conservato il "labirinto", simbolo dei pellegrinaggi diretti in Terra Santa.
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Lunghezza tappa19,57 km
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DifficoltàMolto Impegnativa
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Durata5 ore
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Dislivello in discesa1327 m
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Dislivello in salita527 m
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Quota massima1108 m
Da Pontremoli lungo strade sterrate e sentieri, per lunghi tratti nel bosco, superata l'elegante pieve di Sorano, la Francigena attraversa l'antico borgo di Filattiera. Lungo la valle del torrente Monia, si giunge a Filetto e quindi a Villafranca in Lunigiana, dove possiamo visitare il museo etnografico. Traversato il torrente Bagnone, salendo per Virgoletta, il cammino raggiunge Terrarossa, dominata dal castello Malaspina, fino all’abbazia di San Caprasio ad Aulla, fondata nell’884.
Da Pontremoli lungo strade sterrate e sentieri, per lunghi tratti nel bosco, superata l'elegante pieve di Sorano, la Francigena attraversa l'antico borgo di Filattiera. Lungo la valle del torrente Monia, si giunge a Filetto e quindi a Villafranca in Lunigiana, dove possiamo visitare il museo etnografico. Traversato il torrente Bagnone, salendo per Virgoletta, il cammino raggiunge Terrarossa, dominata dal castello Malaspina, fino all’abbazia di San Caprasio ad Aulla, fondata nell’884.
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Lunghezza tappa32,12 km
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DifficoltàImpegnativa
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Durata7.20 ore
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Dislivello in discesa565 m
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Dislivello in salita386 m
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Quota massima250 m
Attraverso i castelli e le fortezze sui colli della Lunigiana (ad esempio quello di Fosdinovo), la prima parte della tappa si svolge in gran parte su sentiero e regala una bella vista sul mar Tirreno. Interessanti le atmosfere degli antichi villaggi lungo il cammino, la visita dei ruderi del Castello della Brina e della cittadina di Sarzana.
Attraverso i castelli e le fortezze sui colli della Lunigiana (ad esempio quello di Fosdinovo), la prima parte della tappa si svolge in gran parte su sentiero e regala una bella vista sul mar Tirreno. Interessanti le atmosfere degli antichi villaggi lungo il cammino, la visita dei ruderi del Castello della Brina e della cittadina di Sarzana.
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Lunghezza tappa17,44 km
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DifficoltàMedia
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Durata5 ore
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Dislivello in discesa646 m
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Dislivello in salita608 m
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Quota massima539 m
Lasciando Sarzana, lungo una strada tra i vigneti che ricoprono le colline, in un susseguirsi di panorami sulle Alpi Apuane e sul mare, la Francigena attraversa il centro storico di Massa, prima di risalire verso Montignoso, dove sul colle sorge il castello Aghinolfi. A Massa si consiglia una visita alla Cattedrale dei Santi Pietro e Francesco e al museo diocesano.
Lasciando Sarzana, lungo una strada tra i vigneti che ricoprono le colline, in un susseguirsi di panorami sulle Alpi Apuane e sul mare, la Francigena attraversa il centro storico di Massa, prima di risalire verso Montignoso, dove sul colle sorge il castello Aghinolfi. A Massa si consiglia una visita alla Cattedrale dei Santi Pietro e Francesco e al museo diocesano.
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Lunghezza tappa28,49 km
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DifficoltàImpegnativa
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Durata7 ore
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Dislivello in discesa544 m
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Dislivello in salita586 m
Si sale verso Castello Aghinolfi di Montignoso per imboccare una strada panoramica, che va percorsa con cautela a causa del traffico. La tappa prosegue per Pietrasanta, "la piccola Atene d'Italia", patria adottiva di artisti provenienti da tutto il mondo. Subito dopo Pietrasanta e la sua bellissima Piazza Duomo, possiamo visitare l'antica Pieve di S. Giovanni, e proseguire in saliscendi tra le colline lucchesi fino al centro storico di Camaiore e all'antica Badia.
Si sale verso Castello Aghinolfi di Montignoso per imboccare una strada panoramica, che va percorsa con cautela a causa del traffico. La tappa prosegue per Pietrasanta, "la piccola Atene d'Italia", patria adottiva di artisti provenienti da tutto il mondo. Subito dopo Pietrasanta e la sua bellissima Piazza Duomo, possiamo visitare l'antica Pieve di S. Giovanni, e proseguire in saliscendi tra le colline lucchesi fino al centro storico di Camaiore e all'antica Badia.
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Lunghezza tappa26 km
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DifficoltàMedia
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Durata6 ore
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Dislivello in discesa412 m
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Dislivello in salita410 m
Dopo la visita al centro storico di Camaiore e all'antica Badia, si sale verso Monte Magno e attraverso la valle della Freddana, si giunge a Valpromaro. Da qui un percorso in mezzo al bosco porta a Piazzano. Si scende poi nella valle del torrente Contesola e, attraversando il fiume Serchio a Ponte San Pietro, si raggiunge in breve Lucca, entrando dall'antica porta San Donato. Nella Cattedrale di San Martino è custodito il Volto Santo, meta di venerazione del cammino che porta il suo nome. A Lucca si trova anche il complesso Via Francigena Entry Point, che offre una serie di servizi pensati per il turismo lento e religioso.
Dopo la visita al centro storico di Camaiore e all'antica Badia, si sale verso Monte Magno e attraverso la valle della Freddana, si giunge a Valpromaro. Da qui un percorso in mezzo al bosco porta a Piazzano. Si scende poi nella valle del torrente Contesola e, attraversando il fiume Serchio a Ponte San Pietro, si raggiunge in breve Lucca, entrando dall'antica porta San Donato. Nella Cattedrale di San Martino è custodito il Volto Santo, meta di venerazione del cammino che porta il suo nome. A Lucca si trova anche il complesso Via Francigena Entry Point, che offre una serie di servizi pensati per il turismo lento e religioso.
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Lunghezza tappa24,88 km
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DifficoltàMedia
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Durata6 ore
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Dislivello in discesa286 m
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Dislivello in salita238 m
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Quota massima286 m
Dopo Lucca proseguendo in direzione del corso del fiume Arno, la Francigena raggiunge Capannori, con la sua pieve di San Quirico dalla facciata duecentesca, toccando poi Porcari. Da qui, con una deviazione di 500 mt, si raggiunge Badia di Pozzeveri e poi Altopascio, sede del grande ospitale monastico dei Cavalieri del Tau, rifugio sicuro per i pellegrini.
Dopo Lucca proseguendo in direzione del corso del fiume Arno, la Francigena raggiunge Capannori, con la sua pieve di San Quirico dalla facciata duecentesca, toccando poi Porcari. Da qui, con una deviazione di 500 mt, si raggiunge Badia di Pozzeveri e poi Altopascio, sede del grande ospitale monastico dei Cavalieri del Tau, rifugio sicuro per i pellegrini.
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Lunghezza tappa18,6 km
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DifficoltàFacile
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Durata4 ore
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Dislivello in discesa30 m
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Dislivello in salita30 m
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Quota massima24 m
Nella parte iniziale del percorso, a Galleno, si cammina sul selciato dell'antica Via Francigena. Si superano poi le colline delle Cerbaie, selvagge e deserte, per dirigersi verso Ponte a Cappiano e il suo ponte mediceo. Da qui lungo l'argine del canale Usciana si attraversa un'antica palude ora bonificata e si risale verso il centro storico di Fucecchio, il cui museo conserva splendide opere d'arte. Superato l'Arno in breve si giunge a San Miniato, il potente e ricco borgo medievale conosciuto nel campo gastronomico per il tartufo.
Da Altopascio diparte uno spettacolare percorso alternativo della Via Francigena chiamato "variante d'acqua". Attraversa i canali e le aree palustri del Padule di Fucecchio, riserva naturale ricca di biodiversità e testimonianze storiche, paradiso per i birdwatcher, per poi ricongiungersi al tracciato principale in località Ponte a Cappiano. Una variante che può essere percorsa lungo gli argini a piedi, in bici, a cavallo oppure a bordo dei barchini (gestiti da associazioni locali), tradizionali imbarcazioni che solcano le acque del padule. Scarica il tracciato della Variante d'acqua (kml).
Nella parte iniziale del percorso, a Galleno, si cammina sul selciato dell'antica Via Francigena. Si superano poi le colline delle Cerbaie, selvagge e deserte, per dirigersi verso Ponte a Cappiano e il suo ponte mediceo. Da qui lungo l'argine del canale Usciana si attraversa un'antica palude ora bonificata e si risale verso il centro storico di Fucecchio, il cui museo conserva splendide opere d'arte. Superato l'Arno in breve si giunge a San Miniato, il potente e ricco borgo medievale conosciuto nel campo gastronomico per il tartufo.
Da Altopascio diparte uno spettacolare percorso alternativo della Via Francigena chiamato "variante d'acqua". Attraversa i canali e le aree palustri del Padule di Fucecchio, riserva naturale ricca di biodiversità e testimonianze storiche, paradiso per i birdwatcher, per poi ricongiungersi al tracciato principale in località Ponte a Cappiano. Una variante che può essere percorsa lungo gli argini a piedi, in bici, a cavallo oppure a bordo dei barchini (gestiti da associazioni locali), tradizionali imbarcazioni che solcano le acque del padule. Scarica il tracciato della Variante d'acqua (kml).
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Lunghezza tappa29,5 km
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DifficoltàImpegnativa
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Durata6 ore
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Dislivello in discesa173 m
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Dislivello in salita283 m
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Quota massima130 m
Da San Miniato lungo un percorso di straordinaria bellezza lungo i crinali collinari della Val d'Elsa, disseminata di castelli, rocche, ospitali, complessi abbaziali, si raggiunge la pieve di Coiano, con la ripida scalinata in pietra, e la pieve di Santa Maria a Chianni, riedificata nel XII secolo. In breve si giunge a Gambassi Terme che prende il nome dalle sue acque benefiche.
Da San Miniato lungo un percorso di straordinaria bellezza lungo i crinali collinari della Val d'Elsa, disseminata di castelli, rocche, ospitali, complessi abbaziali, si raggiunge la pieve di Coiano, con la ripida scalinata in pietra, e la pieve di Santa Maria a Chianni, riedificata nel XII secolo. In breve si giunge a Gambassi Terme che prende il nome dalle sue acque benefiche.
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Lunghezza tappa23,7 km
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DifficoltàMedia
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Durata6 ore
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Dislivello in discesa231 m
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Dislivello in salita406 m
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Quota massima305 m
Da Gambassi Terme, lungo un breve percorso, interessante per la bellezza dei crinali della Val d'Elsa, disseminati di castelli, antiche pievi e abbazie, si arriva al santuario di Pancole, prima di risalire verso il borgo di Collemuccioli, con un tratto di selciato medievale, e da qui alla pieve di Cellole, salendo poi verso la collina dove svettanole torri di San Gimignano. Da vedere: gli affreschi del palazzo comunale.
Da Gambassi Terme, lungo un breve percorso, interessante per la bellezza dei crinali della Val d'Elsa, disseminati di castelli, antiche pievi e abbazie, si arriva al santuario di Pancole, prima di risalire verso il borgo di Collemuccioli, con un tratto di selciato medievale, e da qui alla pieve di Cellole, salendo poi verso la collina dove svettanole torri di San Gimignano. Da vedere: gli affreschi del palazzo comunale.
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Lunghezza tappa13,3 km
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DifficoltàFacile
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Durata3 ore
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Dislivello in discesa329 m
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Dislivello in salita344 m
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Quota massima388 m
Da San Gimignano, attraverso strade sterrate e sentieri in saliscendi, si entra nella valle del torrente Foci, trovando un guado nei pressi del Molino d'Aiano, uno dei luoghi di Sigerico individuati con esattezza. Proseguendo si intercetta lo splendido borgo fortificato di Colle Val d'Elsa, lambito dalle acque turchesi del fiume Elsa. Infine si raggiunge il complesso di Abbadia a Isola, prima di vedere Monteriggioni, con le sue mura e l'inconfondibile corona di torri che dominano la collina.
È possibile compiere un itinerario alternativo lasciando quello principale nelle vicinanze di Molino d’Aiano. Si prosegue poi intercettando la suggestiva Badia a Coneo, attraversando i centri abitati di Gracciano e Quartaia, per poi ricongiungersi al tracciato principale in prossimità de Le Caldane, dove sgorgano sorgenti termali conosciute fin dall'epoca romano-etrusca. Scarica la traccia del percorso alternativo (kml).
Da San Gimignano, attraverso strade sterrate e sentieri in saliscendi, si entra nella valle del torrente Foci, trovando un guado nei pressi del Molino d'Aiano, uno dei luoghi di Sigerico individuati con esattezza. Proseguendo si intercetta lo splendido borgo fortificato di Colle Val d'Elsa, lambito dalle acque turchesi del fiume Elsa. Infine si raggiunge il complesso di Abbadia a Isola, prima di vedere Monteriggioni, con le sue mura e l'inconfondibile corona di torri che dominano la collina.
È possibile compiere un itinerario alternativo lasciando quello principale nelle vicinanze di Molino d’Aiano. Si prosegue poi intercettando la suggestiva Badia a Coneo, attraversando i centri abitati di Gracciano e Quartaia, per poi ricongiungersi al tracciato principale in prossimità de Le Caldane, dove sgorgano sorgenti termali conosciute fin dall'epoca romano-etrusca. Scarica la traccia del percorso alternativo (kml).
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Lunghezza tappa30,5 km
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DifficoltàImpegnativa
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Durata8 ore
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Dislivello in salita645 m
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Quota massima320 m
Da Monteriggioni percorriamo le strade bianche della montagnola senese verso l'antico borgo medievale di Cerbaia. Passati i castelli della Chiocciola e di Villa, seguendo il saliscendi, si raggiunge Siena da Porta Camollia. La città ci sorprenderà con la bellezza della sua piazza del Campo, il Duomo e l'ospedale di Santa Maria della Scala, oggi uno dei poli museali più importanti di Siena.
Da Monteriggioni percorriamo le strade bianche della montagnola senese verso l'antico borgo medievale di Cerbaia. Passati i castelli della Chiocciola e di Villa, seguendo il saliscendi, si raggiunge Siena da Porta Camollia. La città ci sorprenderà con la bellezza della sua piazza del Campo, il Duomo e l'ospedale di Santa Maria della Scala, oggi uno dei poli museali più importanti di Siena.
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Lunghezza tappa20,6 km
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DifficoltàMedia
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Durata4.30 ore
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Dislivello in discesa282 m
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Dislivello in salita330 m
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Quota massima354 m
Da Siena lungo un percorso impegnativo lungo le strade bianche della Val d'Arbia si raggiunge la Grancia di Cuna, antica fattoria fortificata di proprietà dell'ospitale di Santa Maria della Scala. Proseguendo lungo le propaggini delle Crete Senesi, sfiorato Monteroni, si raggiunge il borgo fortificato di Lucignano d'Arbia fino a Ponte d'Arbia.
Da Siena lungo un percorso impegnativo lungo le strade bianche della Val d'Arbia si raggiunge la Grancia di Cuna, antica fattoria fortificata di proprietà dell'ospitale di Santa Maria della Scala. Proseguendo lungo le propaggini delle Crete Senesi, sfiorato Monteroni, si raggiunge il borgo fortificato di Lucignano d'Arbia fino a Ponte d'Arbia.
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Lunghezza tappa25,79 km
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DifficoltàMedia
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Durata6.20 ore
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Dislivello in discesa408 m
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Dislivello in salita234 m
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Quota massima318 m
Da Ponte d'Arbia si raggiunge Buonconvento, col borgo perfettamente conservato. Risalendo poi la valle dell'Ombrone, si percorre un tratto della Cassia per Montalcino. Lungo strade bianche si giunge a Torrenieri e, accompagnati dai panorami della Val d'Orcia, arriviamo San Quirico d'Orcia.
Da Ponte d'Arbia si raggiunge Buonconvento, col borgo perfettamente conservato. Risalendo poi la valle dell'Ombrone, si percorre un tratto della Cassia per Montalcino. Lungo strade bianche si giunge a Torrenieri e, accompagnati dai panorami della Val d'Orcia, arriviamo San Quirico d'Orcia.
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Lunghezza tappa26,25 km
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DifficoltàImpegnativa
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Dislivello in discesa258 m
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Dislivello in salita513 m
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Quota massima399 m
Da San Quirico d'Orcia, attraverso colline brulle, si raggiunge il piccolo borgo fortificato di Vignoni, col suo panorama della Val d'Orcia e si scende a Bagno Vignoni, famoso per la vasca termale monumentale. Vale una deviazione la visita al centro storico di Castiglione d'Orcia, con la torre della Rocca di Tentennano. Un lungo tratto in saliscendi nelle valli dei fiumi Orcia e Paglia ci porta all'antico ospitale Le Briccole, per raggiungere poi Radicofani.
È possibile percorrere anche una bella variante che incontra il borgo di Abbadia San Salvatore. Scarica il tracciato della variante di Abbadia San Salvatore (kml).
Da San Quirico d'Orcia, attraverso colline brulle, si raggiunge il piccolo borgo fortificato di Vignoni, col suo panorama della Val d'Orcia e si scende a Bagno Vignoni, famoso per la vasca termale monumentale. Vale una deviazione la visita al centro storico di Castiglione d'Orcia, con la torre della Rocca di Tentennano. Un lungo tratto in saliscendi nelle valli dei fiumi Orcia e Paglia ci porta all'antico ospitale Le Briccole, per raggiungere poi Radicofani.
È possibile percorrere anche una bella variante che incontra il borgo di Abbadia San Salvatore. Scarica il tracciato della variante di Abbadia San Salvatore (kml).
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Lunghezza tappa33,02 km
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DifficoltàMolto Impegnativa
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Durata7.15 ore
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Dislivello in discesa532 m
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Dislivello in salita908 m
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Quota massima790 m
Da Radicofani - di cui si ammira la Fortezza - percorrendo in discesa il crinale, con la vista verso le colline a perdita d'occhio della Val d’Orcia e del Monte Amiata la Via Francigena, toccando Ponte a Rigo, entra nel Lazio, e poi lungo una strada sterrata con panorami sulla valle del fiume Paglia raggiunge Proceno fino ad Acquapendente.
Consulta il sito ufficiale: ViaFrancigenaToscana.it
Da Radicofani - di cui si ammira la Fortezza - percorrendo in discesa il crinale, con la vista verso le colline a perdita d'occhio della Val d’Orcia e del Monte Amiata la Via Francigena, toccando Ponte a Rigo, entra nel Lazio, e poi lungo una strada sterrata con panorami sulla valle del fiume Paglia raggiunge Proceno fino ad Acquapendente.
Consulta il sito ufficiale: ViaFrancigenaToscana.it
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Lunghezza tappa24 km
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DifficoltàImpegnativa
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Durata7 ore
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Dislivello in discesa400 m
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Dislivello in salita220 m
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Quota massima780 m