Colle Val d’Elsa si affaccia sul paesaggio toscano dall’alto della sua posizione sopraelevata e le case arroccate che formano il centro storico creano un bellissimo colpo d’occhio per chi arriva dalla valle. Qui storia e modernità convivono in armonia: lungo il percorso della Via Francigena che attraversa il borgo — nella variante della Tappa 32 — si incontrano numerose installazioni di arte contemporanea, frutto di progetti che hanno portato personalità di spicco ad operare in Val d’Elsa.
Seguendo l’itinerario che entra a Colle Val d’Elsa da Porta Nuova la prima creazione che si trova è quella di Tadashi Kawamata, chiamata proprio Porta Nuova. In omaggio al passato del borgo, l’artista ha dato vita ad un cancello in legno, emblema della temporalità. Poco più avanti, presso il Bastione di Sapia, La Voce che si Indebolisce è la colonna in marmo incisa da Ilya Kabakov che guarda il panorama e, proprio come la Porta Nuova, vuole testimoniare lo scorrere incessante del tempo.
L’impianto di risalita Il Baluardo che si incontra lungo il tragitto francigeno (che collega la parte bassa di Colle Val d’Elsa a quella alta e più antica) è stato progettato dall’architetto di fama mondiale Jean Nouvel nell’ambito di uno dei progetti di riqualificazione urbana effettuati a Colle Val d’Elsa. Al suo interno è ospitata la Red Girl, una delle tre sculture della collezione “Color Still” di Kiki Smith disseminate in Val d’Elsa.
L’itinerario procede fino ad incontrare la Facciata della Corale Bellini di Alberto Garutti, non lontano dal Museo del Cristallo. Da qui, una piccola deviazione rispetto al percorso della via Francigena permette di vedere Piazza Arnolfo (la piazza principale del borgo), lo Spazio Michelucci e lo Scalo Merci Don Gnocchi, luoghi che portano la firma di personalità internazionali e parlano di stili architettonici contemporanei e sperimentali. Su Piazza Arnolfo si affaccia inoltre la Persiana di Cristallo di Alessandra Tesi, un omaggio all’arte colligiana della lavorazione di questo materiale.
Tornando a percorrere la variante della Via Francigena si passa vicino al Teatro del Popolo, dove la Colonna di Luce di Marco Magni arricchisce il foyer e racconta — come l’opera di Tesi — la maestria dei maestri vetrai, brillando dei mille riflessi generati dalle luci della sala.
Da qui in poi l’antico tracciato dei pellegrini prosegue il suo percorso ed esce dal borgo, dirigendosi verso Monteriggioni, dove riprende l’itinerario originale che attraversa i territori della Val d’Elsa, in un viaggio emozionante che, nella variante colligiana, si arricchisce di arte, riflessioni e architetture contemporanee.
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