A Pistoia, l'architettura romanica ha sviluppato un carattere distintivo: la marcata bicromia bianco-verde, un effetto cromatico ottenuto attraverso l'uso del marmo bianco di Carrara e del marmo verde "serpentino" di Prato.
Tra il XII e il XIII secolo, grazie anche all'arrivo da Santiago de Compostela della preziosa reliquia jacopea, ancora oggi conservata nella Cattedrale di San Zeno, Pistoia attraversò un periodo di fiorente rinascita, durante il quale molte chiese medievali furono ingrandite e ripensate secondo i canoni dello stile romanico.
Questi splendidi rivestimenti, sono oggi un richiamo suggestivo per chi visita la città.
Sorta intorno all’VIII secolo lungo una direttrice frequentata dai pellegrini che dalla montagna giungevano in città o che, dopo aver visitato i luoghi della devozione jacopea, riprendevano il cammino verso i valici appenninici, è oggi il risultato dei lavori compiuti principalmente tra XII e XIII secolo.
Sul portale, incorniciato da un arco bicromo, è posta la statua dell'apostolo Andrea, mentre nell'architrave è scolpito Il viaggio dei Re Magi, considerati i primi pellegrini della storia cristiana, ad opera di Gruamonte e Adeodato.
L'appellativo fuorcivitas testimonia come la chiesa, all'epoca della sua fondazione, si trovasse fuori della prima cerchia muraria, mentre oggi è una tappa imperdibile per chiunque visiti il centro storico.
Ha assunto l'attuale aspetto tra XII e XIV secolo, con l'elegante facciata bianca e verde, uno tra i punti più alti raggiunti dall’arte romanica e dall’architettura pistoiese.
Al suo interno si trovano alcune delle opere più significative del patrimonio artistico pistoiese, come il pulpito di Fra Guglielmo da Pisa, datato 1270, e la Visitazione di Luca della Robbia.
L’attuale complesso, nato sulla pre-esistente Chiesa di Santa Maria al Prato, fondata dai Frati Francescani nella prima metà del XIII secolo, è frutto dei lavori di ampliamento avviati al termine del XII secolo e protratti sino ai primi anni del XVIII secolo.
Sull'imponente facciata spicca la bicromia bianco verde, mentre all’interno la copertura a capriate lignee ricorda quello delle grandi chiese francescane fiorentine. Tra gli affreschi trecenteschi, si può ammirare un grande ciclo pittorico della cappella maggiore, dedicato alleStorie di San Francesco.
La Cattedrale di San Zeno è uno dei gioielli architettonici che arricchiscono la piazza del Duomo. La sua prima menzione risale al 923, ma l'attuale aspetto deriva dalle numerose trasformazioni subite nel corso dei secoli. La facciata è caratterizzata dagli elementi tipici del romanico pistoiese. All'interno, si trovano molte opere d'arte legate alla storia della città e al culto di San Jacopo, patrono di Pistoia, come l'Altare argenteo e il reliquiario del Ghiberti.
Di fronte alla Cattedrale si trova il Battistero di San Giovanni in Corte, ricostruito nella prima metà del XIV secolo. L’edificio combina la tipica bicromia bianco-verde del romanico con elementi dell'architettura gotica, come archetti ogivali e pinnacoli.
Fondata nell'VIII secolo e rinnovata a metà del XII, la chiesa riflette le caratteristiche dell'architettura ecclesiastica pistoiese, con la facciata inferiore in stile romanico e la parte superiore che presenta un profilo più sinuoso e una particolare finestra a campana.
L'introduzione dell'usanza di ungere la fronte dei bambini il 24 agosto, giorno di San Bartolomeo, si deve ai Canonici Lateranensi dell'Ordine di Sant'Agostino, detti anche Rocchettini, presenti nella chiesa dal 1433. Questa tradizione è ancora oggi molto sentita a Pistoia, dove, oltre a praticare l'unzione, nel giorno del santo si festeggiano i bambini con dolci e giocattoli.
Probabilmente fondata in epoca longobarda, la chiesa si presenta con forme romaniche, seguendo lo stile delle chiese pistoiesi. Adiacente è il convento del XIX secolo, che oggi ospita il Liceo Artistico Policarpo Petrocchi.
La chiesa, oggi sconsacrata, viene spesso ricordata perché ospitava “lo sposalizio del Vescovo”, o “matrimonio mistico”, il rito celebrato in occasione del subentro di un nuovo Vescovo in città.
Fondata intorno al X secolo, la chiesa viene ricostruita nelle forme attuali nel XII. La facciata slanciata si presenta con arcate cieche bicrome che si innestano su elementi gotici, come il portale cuspidato. L'interno ha subito rifacimenti, ristrutturazioni, un'incendio nel 1895 e danneggiamenti durante la Seconda Guerra Mondiale.