Sapevate che in Toscana c’è l’unico “paese dei libri” di tutta Italia? Si tratta di Montereggio, aggrappato ai monti della Lunigiana, un minuscolo borgo con una storia unica e affascinante – del resto non poteva essere altrimenti, considerato che è stato il solo del Belpaese a meritare l’inclusione nella lista delle Book Town di tutto il mondo, e che è proprio da qui che sin dall’800 partirono, con in spalla una gerla piena di libri, i tantissimi librai ambulanti che hanno portato cultura, sapienza, fantasia nel centro e nord Italia.
La storia dei librai ambulanti di Montereggio parte addirittura in epoca rinascimentale (il primo a lasciare il borgo con l’inconfondibile tarlo dei libri fu, nel Cinquecento, Sebastiano da Pontremoli, che si trasferì a Milano per apprendere l’arte dei caratteri mobili).
Qualche secolo più tardi, con l’arrivo della bella stagione, erano invece tanti i montereggini a partire con una cesta piena di libri alla volta della pianura, per andarli a diffondere in moltissime città italiane, per poi fare ritorno in Lunigiana all’inizio dell’inverno. In principio gli emigranti di questo borgo erano lavoratori agricoli, successivamente si trasformarono in venditori di pietre per affilare le falci e la bigiotteria quando, nel 1858, i venditori di pietre cominciarono a trasformarsi in venditori di libri.
La curiosa metamorfosi avvenne perché gli ambulanti entravano spesso in contatto con le associazioni carbonare che li rifornivano di libretti sull’unità d’Italia, volumi che i carbonari regalavano ai viandanti nella speranza di garantirne la massima diffusione. I commercianti montereggini li diffondevano, ma dandogli un prezzo. In questo modo si accorsero che trasportare e vendere libri era sotto molti aspetti conveniente rispetto al commercio delle pietre... Fu così che, via via che il commercio dei libri prese piede, la gerla con cui viaggiavano i librai di questo piccolo borgo non fu più sufficiente, e gli ambulanti cominciarono a spostarsi con carretti trainati a mano o da alcuni animali.
Sistemando i carretti nelle vie e nelle piazze delle città che non avevano ancora un commercio librario particolarmente sviluppato, i librai di Montereggio portavano con le loro bancarelle la lettura in tutti gli angoli del Paese. La loro intraprendente e pionirestica avventura di librai-ambulanti vive ancora oggi grazie all'importantissimo Premio Bancarella, nato qui nel 1952 e ancor oggi basato sugli esclusivi giudizi di librai e bancarellari.
Il periodo migliore per visitare Montereggio, e tutta la bella zona della Lunigiana in cui si trova (il borgo è una frazione di Mulazzo, a sua volta non distante da Pontremoli – da non perdere qui il bellissimo Museo delle Statue Stele), è certamente agosto, quando, in occasione della Festa del Libro, le vie e le piazze del piccolo borgo (tutte dedicate a editori e librai!) prendono vita e si riempiono di appuntamenti cui partecipano ogni anno alcuni tra i più importanti autori italiani.