Pistoia, città di antichissima fondazione, è il luogo ideale per gli amanti dell’arte e delle tradizioni. Poeti e scrittori ne hanno esaltato il fascino ribattezzandola “città di pietra incantata”: il centro storico offre la possibilità di addentrarsi in un percorso ricco di chiese, chiostri, palazzi, musei e monumenti che ruotano intorno alla bellissima piazza del Duomo.
Ecco gli istituti culturali per conoscere la storia della città, dal Medioevo fino alle opere d’arte contemporanea.
Il Museo Civico d'arte antica è la prima e maggiore istituzione museale cittadina, di origine tardo ottocentesca, aperta al pubblico dal 1922 nel Palazzo Comunale, il trecentesco Palazzo degli Anziani, di cui occupa gli spazi di maggior prestigio.
Il museo raccoglie le più significative testimonianze provenienti dalle chiese e dai conventi della città attraverso sette secoli di storia artistica, dal XII al XIX secolo.
La disposizione delle circa 300 opere è cronologica e per raggruppamenti di scuola (fiorentina, pistoiese), ad eccezione della collezione Puccini all'ultimo piano, la cui presentazione separata dal resto, riflette l'appartenenza ad un nucleo originario unitario, pervenuto al Museo nel 1914.
Il percorso si conclude nel mezzanino, dove è collocato il Centro di Documentazione Giovanni Michelucci.
Il Centro di Documentazione Giovanni Michelucci è allestito in una sala del Museo Civico - in particolare nel mezzanino - e raccoglie un notevole numero di disegni, plastici e lucidi che testimoniano il lavoro e la ricerca del grande architetto Giovanni Michelucci dagli inizi della sua attività ai progetti degli ultimi anni.
L'attività dell'architetto è contraddistinta da opere importanti come la chiesa di San Giovanni Battista dell'Autostrada, la chiesa di Longarone, la Cassa di Risparmio di Firenze, la sede del Monte dei Paschi a Colle Val d'Elsa, spazi che testimoniano simbolicamente i valori dell'umanità.
Le finestre dello spazio offrono inoltre un affaccio spettacolare su piazza del Duomo, cuore e centro monumentale della città.
Palazzo Fabroni espone la collezione permanente di arte moderna e contemporanea del Comune di Pistoia.
Costituita da fondi civici originari, acquisizioni e donazioni, consente un itinerario attraverso il panorama artistico dagli anni Venti del Novecento ai giorni nostri.
Il percorso museale, ordinato cronologicamente e per nuclei omogenei di opere, inizia dalle sale del pianoterra in cui si può vedere una video-installazione sulla storia dell’edificio e delle sue collezioni.
Sul retro del palazzo, oltre l’ampio loggiato, lo spazio esterno è stato completamente riconfigurato come un giardino d’autore contemporaneo.
Il Museo dello Spedale del Ceppo ha sede nella parte storico-monumentale dell’ex complesso ospedaliero.
Fondato, secondo la tradizione, nel 1277 ha svolto funzioni sanitarie per ben oltre sette secoli di storia, fino al completamento del nuovo ospedale della città nel 2013.
Il percorso museale illustra le vicende storiche, architettoniche e artistiche del palazzo, riservando una specifica sezione di approfondimento al fregio robbiano in terracotta invetriata policroma: il capolavoro di Benedetto Buglioni, proseguito poi dal nipote Santi, Giovanni della Robbia e Filippo Paladini, si snoda al di sopra del loggiato esterno ed è un capolavoro della scultura rinascimentale e fra le opere più note e preziose di Pistoia.
La visita prosegue con l’ampia sezione sulla storia della sanità pistoiese, attraverso specifici approfondimenti dedicati alla ricca collezione di ferri chirurgici.
La casa studio è una finestra aperta sull'esperienza dell'artista pistoiese Fernando Melani e sulla sua produzione, che spazia attraverso i principali movimenti artistici del secondo Novecento. La visita è un'immersione in cumuli di materiali, metalli, ferro e lamiere, un percorso suggestivo che, idealmente, ripercorre il pensiero di Melani. Le opere esposte all'interno della casa documentano i vari periodi della ricerca, dalla presa di coscienza dell'astrazione, all'attenzione all'uso dei materiali, alla speculazione sull'arte concettuale, fino all'arte minimal.