Il borgo di Montalcino è legato ad un immaginario fatto di sterminati vigneti che disegnano geometrie sulle colline della Val d'Orcia e danno vita all’iconico vino. Nel centro storico e negli immediati dintorni, oltre a gustare ottimi calici di Brunello, è possibile andare alla scoperta dell’anima più antica di Montalcino, raccontata dagli innumerevoli tesori artistici custoditi nei musei.
Negli antichi locali dell'ex convento di Sant'Agostino trova spazio il Museo Civico e Diocesano, uno dei più importanti musei d'arte medievale e moderna della Provincia di Siena. La collezione, a cui si accede da uno dei chiostri, spazia attraverso numerosi stili, offrendo un’interessante panoramica sulla produzione artistica di Montalcino.
Qui si possono ammirare opere lignee di Giovanni Pisano, Giovanni d’Agostino e Francesco di Valdambrino, così come il Crocifisso del Giambologna, dipinti a fondo oro di scuola senese, paramenti e oreficeria sacra dei secoli XV e XVI, boccali in maiolica arcaica. Tra i pezzi più pregevoli conservati nelle sale museali si trovano due volumi miniati della Bibbia Atlantica risalenti al XII secolo e provenienti dall'Abbazia di Sant'Antimo.
Molte delle opere esposte documentano la notevole influenza di Duccio di Buoninsegna, preminente rispetto agli stili di altre personalità come Simone Martini e i fratelli Lorenzetti.
Un piccolo gioiello rinascimentale è invece lo Scrittoio Tamagni, dipinto all’interno dell’antico ospedale di Santa Maria della Croce, l’odierno Palazzo Comunale. Vincenzo Tamagni fu allievo di Raffaello presso le Logge Vaticane ed affrescò la sala dello scrittoio nel primo Cinquecento: alle pareti è possibile ammirare donne e uomini che rappresentano modelli di virtù, così come cartigli e calamai realizzati in trompe l’oeil, un richiamo alla funzione del luogo.
Il Museo Archeologico, allestito come una sezione del Museo Civico e Diocesano, ripercorre attraverso reperti di valore il passato del territorio, dalla preistoria al periodo etrusco. Qui sono esposte anfore, ciotole e suppellettili appartenenti agli Etruschi, molti dei quali provenienti dal complesso fortificato di Poggio Civitella e da tombe rinvenute nella zona, come la Tomba detta “Fossa del Tesoro” di Sant’Angelo in Colle e la Buca di Sant’Antimo.
Proprio il Parco archeologico di Poggio Civitella può essere considerato una naturale appendice della sezione archeologica dei Musei di Montalcino, ideale per calarsi nel passato più remoto del luogo, da cui è iniziato il percorso che determinò l’edificazione della fortezza e del villaggio arcaico.
All’interno del complesso di Sant’Agostino è possibile immergersi nell’universo del celebre Brunello di Montalcino DOCG. Il Tempio del Brunello offre un percorso sensoriale, che avvolge e guida alla scoperta di questo prodotto d’eccellenza grazie a proiezioni e suoni, e l’aiuto della realtà virtuale.
Il percorso spazia dalla scoperta del territorio, alla storia del vino, passando da borghi e vigneti, raccontando le storie di chi ha contribuito a rendere il Brunello un prodotto di punta, fino ad esporre lavori artistici ispirati dalle terre di Montalcino.
La scoperta dei tesori di Montalcino continua nelle sue campagne. Presso l’Abbazia di Sant’Antimo è aperta la Farmacia monastica: allestita all’interno della sala del tesoro, la farmacia propone prodotti alimentari realizzati secondo le antiche conoscenze erboristiche dei monaci.
Spostandosi nel borgo di San Giovanni d’Asso è invece possibile visitare il Museo del Tartufo, in un’esperienza che coinvolge tutti i sensi, incentrata sul Tartufo Bianco locale.