Al di là dei piatti più conosciuti dell'Area Fiorentina si vuole mettere qui a fuoco la varietà di sapori e di specialità locali, di origine povera e contadina, che è possibile gustare in una porzione di territorio abbastanza limitata, quella di Firenze e dintorni, una manciata di chilometri dalla Cupola del Brunelleschi.
Cosa si può mangiare se si ama la carne, quella buona e cucinata bene?
Trippa e lampredotto sono cibi poveri ricavati dagli stomaci della mucca che hanno conquistato un’immensa popolarità sulla scena culinaria non solo fiorentina.
Mentre la trippa figura anche nei menu dei ristoranti in varie preparazioni, il lampredotto è lo street food per eccellenza e non ha senso se non mangiato a uno dei chioschi diffusi in città. Comunque i chioschi, detti "trippai" vendono entrambi.
Per quanto riguarda il panino al lampredotto, il rituale è questo: di fronte all'avventore il pezzo di carne viene estratto fumante dal pentolone, sminuzzato e insaporito in vari modi; infine inserito in un semmel precedentemente bagnato di sughetto o acqua di cottura. Il tutto avviene fra i commenti sagaci del trippaio, insomma la preparazione del panino è già parte dell’esperienza… provare per credere!
Campi Bisenzio è a soli 15 chilometri da Firenze, per qualche distratto un sobborgo della città.
Ma non è così, si tratta infatti di una cittadina con la sua storia e le sue tradizioni, riprova il fatto che proprio qui si può gustare una specialità che non sarà facile trovare altrove: la carne di pecora.
Servita come sugo per primi piatti di pasta rigorosamente corta, dal nome eloquente "penne sulla pecora" oppure preparata in un saporito umido come piatto forte, accompagnato a fagioli o altro contorno, la pecora alla campigiana si può gustare nelle trattorie della zona.
Il fatto che venga preparata la carne della pecora testimonia un passato nel quale l’allevamento degli ovini era la principale attività del territorio.
Lo offrono i ristoranti del territorio un po' dappertutto, ma il peposo è un piatto tipico che affonda le radici a Impruneta con le sue fornaci della terracotta; un angolino della fornace era il posto dove riporre il tegame (magari proprio di coccio) con la carne che necessita di una cottura molto lenta.
Infatti per fare il peposo serve carne di manzo a tocchetti fatta marinare e cuocere a lungo in vino rosso, pepe nero e aglio. Un piatto semplicissimo da realizzare, ma dal gusto intenso e dalla morbidezza garantita.
Un'occasione per gustarlo a Impruneta e sperimentare tutta la passione che c'è dietro è quella di partecipare al Peposo day, giornata tutta dedicata a questo piatto.
Nella zona della Val di Sieve, nei comuni di Rufina o Pelago, si prepara una salsiccia diversa da tutte le altre: il bardiccio.
Anche in questo caso siamo a 20 chilometri da Firenze ma il bardiccio ha una storia locale che affonda le radici nella civiltà contadina: è infatti una salsiccia povera, fatta con le parti meno nobili sia del maiale che del bovino, ma dal sapore intenso. Viene infatti speziata con aglio e finocchietto che conferisce il sapore tipico e poi preparata in tanti modi diversi, dalla brace alla cottura nel pomodoro. Facile trovarla nelle macellerie locali, così come nelle feste o sagre paesane.