Dove siamo quando parliamo di Parco Archeominerario di San Silvestro? Ci troviamo alle spalle di Campiglia Marittima e del promontorio di Piombino: una meta ideale per gli amanti della natura, ma anche per chi non rinuncia alla vicinanza del mare. Questa attrazione fa parte dei Parchi e dei Musei della Val di Cornia e offre un sacco di opportunità e iniziative pensate per la famiglia, ma anche per i gruppi di amici.
Qui di seguito, 10 consigli su cosa vedere al Parco Archeominerario di San Silvestro:
Una galleria dove è possibile scoprire le varie tecnologie minerarie del Campigliese, dall'epoca etrusca fino ai giorni nostri: tracce indelebili del lavoro dei minatori, memoria della fatica di un mestiere che ormai è quasi scomparso.
Il museo è ospitato dall'edificio di Pozzo Earle, uno dei rari pozzi ancora esistente. All'interno del museo, si trovano macchinari appartenenti alle ultime fase di attività della miniera.
Qui si trovano una raccolta di vecchie foto, e documenti che raccontano la vita, il lavoro, le malattie e le lotte sindacali per impedire la chiusura della miniera.
La galleria diretta Lanzi Temperino (ex Ortaccio) venne avviata come ricerca mineraria nella seconda metà dell’800 per il trasporto del minerale dal pozzo di estrazione agli impianti di frantumazione e flottazione di Valle Lanzi. Lo stesso tragitto che percorreva allora il minerale verrà ripercorso oggi dai visitatori che, sul trenino che la attraversa, raggiungeranno Valle Lanzi e la Rocca di San Silvestro.
Rocca San Silvestro è nata come un villaggio di minatori e fonditori di metallo, con lo scopo di sfruttare i ricchi giacimenti locali di rame e piombo argentifero della zona. I metalli erano destinati alla produzione monetaria delle zecche toscane, Lucca prima e Pisa poi. Un itinerario attrezzato attraverso i resti di abitazioni, della chiesa, del cimitero, della zona signorile e dell’area industriale accompagna il visitatore nella ricostruzione dell'organizzazione sociale ed economica, delle abitudini alimentari, delle tecniche edilizie e metallurgiche di una comunità medievale.
Edificio cinquecentesco voluto da Cosimo I De’ Medici per ospitare esperti minatori che, dalla Germania, venivano a lavorare nelle miniere del campigliese. Oggi è il centro di raccolta e conservazione della documentazione relativa agli studi e alle ricercheriguardanti il territorio della Val di Cornia.
L'itinerario dall'uscita della Miniera del Temperino porta alle laverie di Valle Lanzi. Si snoda lungo la linea dei filoni metalliferi e consente di osservare le principali emergenze archeominerarie dell'area, dalle imboccature delle miniere antiche e medievali, alle suggestive cave a cielo aperto, dai resti dei pozzi di estrazione, alle gallerie di ribasso.
È il percorso per accedere al castello di Rocca San Silvestro. Termina nella Valle dei Manienti, ad una miniera medioevale coltivata dagli abitanti del castello. In prossimità della miniera si trovano i resti di antiche cave di marmo.
Percorso tra boschi e radure che unisce l’ingresso del parco con Campiglia Marittima. Passando per i resti dell’acquedotto ottocentesco e le fonti che rifornivano Campiglia fino a poco tempo fa, si arriva nel centro storico di questo borgo millenario, dominato dalla Rocca medioevale.
La visita del Parco continua alla Rocca di Campiglia. Oltre ad offrire uno dei panorami più straordinari della Val di Cornia, permette di ripercorrere le vicende urbanistiche dell'importante borgo medievale e di scoprire il piccolo museo realizzato nella fortezza recentemente restaurata.
Info: parchivaldicornia.it