Fratello dell'apostolo Giovanni, Giacomo (Jacopo o Iacopo) è stato il primo apostolo a ricevere la corona del martirio in seguito alla decapitazione voluta da Erode Agrippa; viene definito Maggiore per differenziarsi dall'altro apostolo Giacomo, figlio di Alfeo, detto il Minore; è altrimenti noto come Giacomo di Zebedeo.
La data che dette inizio convenzionalmente al culto di San Giacomo Maggiore, Patrono della Diocesi di Pistoia, è il 25 luglio del 1144, giorno in cui l'allora vescovo consacrò un altare dedicato al santo all'interno della cattedrale di San Zeno, ma la sua venerazione cominciò prima quando la città ricevette una sua reliquia proveniente da Santiago de Compostela, luogo in cui fu precedentemente condotto il corpo seguendo prodigiose indicazioni di una stella.
Ciò rese in breve tempo Pistoia un'importante meta di pellegrinaggio e una delle principali città italiane dal forte culto di San Giacomo, tanto da aggiudicarsi appellativi come “Compostela italiana”, “seconda Compostela", “Santiago minor” ed essere considerata, insieme a Roma e Gerusalemme, uno delle tre mete di pellegrinaggio principali della cristianità. A testimonianza della sua importanza, la città di Santiago di Compostella regalò a Pistoia un cippo con il simbolo del cammino di Santiago, posto in prossimità di piazza del Duomo. Le due città inoltre celebrarono insieme l'anno santo giacobeo o jacobeo; l'anno 2021 vide molte iniziative tra fede, tradizione e cultura dedicate al santo.
L'arcivescovo di Compostela, Diego Gelmírez, donò al vescovo Atto di Pistoia un frammento osseo del cranio, ritenuto una reliquia autentica di San Giacomo Maggiore. È custodita nella cappella di San Jacopo all'interno della cattedrale cittadina, di fronte a un capolavoro di alta oreficeria, l'Altare d'Argento. Il reliquiario, di particolare pregio, fu realizzato in oro e argento ed eseguito dal noto scultore e pittore Lorenzo Ghiberti nel 1407.
Nell'iconografia e nella memoria socialmente condivisa, San Giacomo è rappresentato con le caratteristiche che appartengono solitamente a un pellegrino. Bisaccia in spalla, cappello largo, bastone e la conchiglia, nello specifico una capasanta che tradizione vuole raccolta sulle spiagge galiziane e sulla costa di Finis Terrae, il luogo in cui si raggiunge il km 0 del Cammino di Santiago.
Su un altare posto davanti alla cappella di San Jacopo, vi era una statua lignea di San Jacopo che veniva coperta con un mantello rosso il giorno della ricorrenza del patrono. Secondo la tradizione tale gesto rendeva il santo non solo un pellegrino ma anche un barone e priore della città. Commemorava il suo martirio e santità, in contrapposizione all'uso popolare che lo vedeva contadino della dialettale novella di Gherardo Nerucci Pagar ‘a tanto haldo.
All'interno della cattedrale di San Zeno sono custodite diverse opere artistiche che ritraggono il santo.
Nucleo originario dell'Altare d'Argento era una preziosa tavola che rappresenta i dodici apostoli, realizzata a partire dal 1287 d.C. dai migliori maestri orafi dell'epoca.
Posti sulla destra rispetto all'ingresso centrale, all'interno dell'arca di Sant'Atto, vi sono tre bassorilievi del 1337 che ritraggono varie scene con San Giacomo, realizzati in marmo dalla bottega senese di Giovanni di Agostino.
Altre importanti opere, fra cui le statue che ritraggono l'apostolo ed altri santi attribuite alla scuola del Giambologna, commemorano la santità di Giacomo.