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Alpe della Luna

Riserve naturali dell'Alta Valtiberina

Aree naturali protette nell'Appennino tosco-romagnolo

L'alta valle Tiberina, al confine con la Romagna e le Marche, è punteggiata da molte riserve ed aree naturali protette di interesse locale (a.n.p.i.l.).

La riserva naturale provinciale Alta Valle del Tevere - Monte Nero si estende su un tratto di crinale appenninico e sullo spartiacque Arno-Tevere, a monte di Chiusi della Verna e Pieve S. Stefano. La natura dei boschi rispecchia l'andamento altimetrico dei monti, che raggiungono la quota massima di 1234 m s.l.m. del Monte Nero: si hanno così boschi misti di cerro e carpino nero e più in alto le faggete o i boschi misti di faggio ed aceri.

Sasso di Simone
Sasso di Simone - Credit: David Butali

Proseguendo verso est, sempre in prossimità del crinale appenninico, la piccola a.n.p.i.l. di Pratieghi tutela alcuni nuclei autoctoni di tasso sul versante orientale del monte Zucca (1263 m s.l.m.). 

Assai più ampia è, nella punta orientale estrema della Toscana, la riserva naturale provinciale di Sasso Simone. L'altopiano sommitale, con i resti di una fortezza medicea, è caratterizzato da praterie d'alta quota con faggi sparsi mantenuti a cespuglio dal vento. 

Sullo spartiacque Tevere-Marecchia si trova infine la riserva naturale provinciale dell'Alpe della Luna. Conformemente al paesaggio di questa zona, si hanno fianchi montani coperti di querco-carpineti alle quote inferiori e di faggete alle quote più alte, fino ai crinali che qui si attestano sui 1300-1400 m s.l.m.. Nei prati che interrompono i boschi, in primavera sono frequenti le orchidee e una rarissima specie endemica di questi luoghi, il cardo dell'Alpe della Luna.

La natura della Valtiberina
La natura della Valtiberina - Credit: David Butali

I dintorni di Pieve Santo Stefano e del lago artificiale di Montedoglio sono punteggiati di numerose aree protette: l'a.n.p.i.l. Serpentine di Pieve S. Stefano è discontinuamente estesa su tre rilievi, il Poggio delle Calbane (879 m s.l.m.), il Monte Petroso (649 m) e il Monte Murlo (603 m). Queste rocce verdastre e scure, per loro natura compatte, aride, povere di nutrienti e ricche di composti metallici, mettono a dura prova la vegetazione e anzi hanno portato a una estrema specializzazione di alcune specie che vi vivono.

Le due riserve biogenetiche statali di Fungaia e Poggio Rosso insistono invece su rilievi collinari di natura argillosa e presentano la tipica vegetazione delle colline toscane, con boschi di roverella, cerro e orniello e con aree aperte a prateria con ginepri, rose selvatiche, biancospini. 

La riserva naturale provinciale dei Monti Rognosi insiste di nuovo su substrati di rocce serpentinose alle pendici sud-orientali dell'Alpe di Catenaia, ma il paesaggio è in parte alterato da rimboschimenti di pino marittimo.

Per maggiori informazioni: meetvaltiberina.it

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