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La preparazione dei pici
Photo © Ambito Valdichiana Senese
Photo © Ambito Valdichiana Senese

Sapori della Valdichiana Senese

Un gustoso patrimonio di saperi e di gesti che si tramanda da generazioni nella Valdichiana Senese

Siamo in Valdichiana, terra della Chianina, il bovino più grande del mondo, e un viaggio nei sapori di questo territorio deve prevedere anche una gustosa incursione nel mondo delle bistecche, come anche in un taglio pregiato o in un salume di “cinta senese” il celebre suino dal manto nero con una cintura bianca. 

Per quanto riguarda il formaggio, qui è di casa quello di pecora, dai profumi cangianti a seconda delle stagioni. Si può trovare fresco o con varie stagionature, invecchiato nel vino, nel fieno, nelle foglie di noce, in fossa. In ogni caso sarà un’avventura piacevole, magari accompagnando questo formaggio, che qui chiamiamo semplicemente “cacio”, con un bicchierino di Vin Santo, un vino dal sapore indescrivibile e da centellinare come un vero nettare. Tanto, per andare a tutto pasto, ci sono rossi come il Montepulciano e il blasonatissimo Vino Nobile di Montepulciano, la prima DOCG a essersi potuta fregiare in Italia di questo prestigioso marchio di qualità.

Tour del Pecorino in Valdichiana Senese
Tour del Pecorino in Valdichiana Senese - Credit: Ambito Valdichiana Senese
Pici al pomodoro
Pici al pomodoro - Credit: Ambito Valdichiana Senese

Tra il piatti che caratterizzano meglio il territorio ci sono però certamente i pici, una pasta fresca fatta con ingredienti semplici, quasi primitivi, solo acqua e farina. E poi serve un’altra cosa, che però non si trova in vendita: la capacità di farla, di tirarla a mano (appiciare) facendo degli spaghettoni abbastanza grossolani – che sono un po’ il marchio di genuinità che li differenzia da quelli fatti a macchina, troppo affusolati, troppo perfetti, troppo poco... pici – da condire come si preferisce.

Si può usare del cacio e pepe, dei sughi di carne (ottimi i ragù di cinghiale, o di capriolo, che qui ne abbiamo in abbondanza), o all’aglione, un altro capisaldo della cultura agroalimentare locale, o con i funghi, o con il pesce di lago, oppure con quello che ci pare; tanto, qualunque sia l’accompagnamento sono buoni lo stesso. I pici sono come certi capi d’abbigliamento, che si possono indossare in ogni occasione; fosse questa una cena informale tra amici, una sagra paesana o una cena elegante. Spesso, negli agriturismi e in molti ristoranti del territorio ci sono massaie che insegnano ai turisti (uomini e donne), moltissimi gli stranieri, a fare i pici, stupendosi di quanto interesse ci possa essere verso questo piatto la cui produzione una volta era nel ruolo solo di spose novelle o madri attempate. 

E ora parliamo d’olio. Ogni territorio italiano dichiara di avere l’olio migliore del mondo; ovviamente, anche in Val di Chiana Senese accade lo stesso. Resta il fatto che l’olio di queste parti è davvero eccezionale. E questo non è dato solo dal terreno, dal microclima e dalle varietà di olivi. Qui il valore aggiunto è dato dall’amore caparbio che i contadini hanno per questa coltivazione, che spesso non rende in termini economici la fatica e l’impegno che durano per generazioni. Il prodotto finale, lo lasciamo giudicare a voi: una fetta di pane, poco o niente sale e un filo d’oro.. pardon, un filo d’olio di una bontà tale da far commuovere.

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