Frazione del Comune di Semproniano, Rocchette di Fazio è un borgo medievale affascinante. Il piccolo centro maremmano tutto da scoprire, fuori dal circuito del turismo di massa, conserva attrazioni che affondano le radici nella leggenda. Storia e natura, costruzioni medioevali in armonia con il bosco circostante tra rupi a strapiombo e la valle dell'Albegna che si possono ammirare dalla Rocca Aldobrandesca. Le notizie più antiche risalgono al 1216, quando viene citato per la prima volta come “castrum” con il nome di Rocchetta. La cittadina fu un’importante roccaforte grazie alla sua posizione strategica, alla sommità di uno sperone roccioso bagnato ad ovest dal fiume Albegna che lo rendeva praticamente inattaccabile. È circondata dalla Riserva naturale del Bosco Rocconi caratterizzata da una natura aspra e selvaggia, con alte pareti di roccia e numerose spaccature e grotte come il “Crepaccio Rocconi”. Le mura di Rocchette hanno visto il passaggio di misteriosi cavalieri: la leggenda narra che nella cripta della Pieve di Santa Cristina sia sepolto un cavaliere templare con l’armatura e il suo cavallo e che il suo spirito stia di guardia al tesoro dei templari, sepolto in qualche punto nascosto del paese.
Scopriamo insieme due sentieri che ci faranno apprezzare la bellezza naturalistica di Rocchette di Fazio (qui una piccola rappresentazione grafica dei percorsi in pdf).
Appena giunti nella piazzetta del borgo medievale, sulla destra a fianco al ristornate ci si immette in un viottolo di campagna e subito sulla sinistra troviamo l’indicazione per il sentiero. Il percorso ha un grado di difficoltà medio, un dislivello di 260 m e una lunghezza di circa 3 km. Una volta immessi si attraversa una parte dell’antica Strada del Sale e si cammina su una strada sterrata fino ad arrivare alla Caese, che si immette nel fiume Albegna, davanti al canyon del fosso Rigo (segnalato con i colori bianco-rosso). La zona è caratterizzata da una geomorfologia estremamente varia con altissime pareti rocciose di calcare massiccio e con profonde gole parzialmente ricoperte da lecceta. Proseguendo qualche centinaio di metri si entra nell’Oasi del WWF Bosco dei Rocconi dove è possibile fare escursioni con prenotazione. Il percorso di ritorno fino ad un certo punto è lo stesso dell'andata, poi l’escursionista può scegliere di passare attraverso il sentiero di Bellafreddi oppure prendere la Strada del Sale per tornare al punto di partenza. Dalla Caese-Albegna si scende lungo il fiume fino ad arrivare all’ingresso del Bellafreddi, formando un anello più lungo e affascinante. Il sentiero del Parco è dedicato a chiunque si avvicini all’escursionismo e voglia avvalersi di uno strumento di prima conoscenza del territorio.
Visualizza il sentiero su mappa scaricando qui il kml.
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L’antico sentiero parte ai piedi della bellissima rocca, attraversa il fontanile restaurato da Leopoldo di Lorena nel 1700, prosegue lungo il cosiddetto giardino dei Rocchettini fino ad arrivare al fiume Albegna, dove si può ammirare il Sasso del Nibbio e il Pozzo Diavolo. In antichità, il tratto proseguiva attraverso il passo di Bellafreddi verso Roccalbegna, sfiorando i Gaggioli e l’attuale Bosco dei Rocconi. La lunghezza di questo percorso ad anello di difficoltà media è di circa 2 km, il dislivello è di 270 metri. Nell’ultimo tratto si può ammirare l’antico lastricato della Strada del Sale, dove transitavano cavalieri e viandanti, ma soprattutto i carri carichi di sale da trasportare ai senesi. Dal pozzo Diavolo, costeggiando l’Albegna verso nord, il percorso si congiunge con il sentiero del Parco, formando un anello più grande. Il sentiero è segnalato con il colore rosso.
Scarica qui il kml del sentiero.