Non solo la città del Palio: Siena è anche sede di numerosi parchi, ville e giardini ideali per una fuga nel verde a primavera. In questo articolo, vi portiamo a "viaggiare" seguendo una ipotetica strada dei fiori, tra colori e profumi intensi.
La villa di Vicobello è attorniata da un vasto giardino di impianto cinquecentesco, ancora conservato in gran parte nello stile originario, attribuito a Baldassarre Peruzzi. Elementi classici del giardino di quest'epoca sono il parterre a riquadri di bosso con i grandi vasi in cotto dei limoni, l'attigua limonaia, il boschetto di lecci, la struttura terrazzata che rende geometrica la collina, la presenza di regolari viali ortogonali. I terrazzamenti inferiori ospitano il pomario suddiviso in aiuole da siepi di bosso e abbellito con rose antiche, una serra per piante esotiche e un belvedere che fa da tramite con il paesaggio naturale circostante.
Borgo medievale divenuto in seguito villa di campagna, oggi il castello di Belcaro mantiene ancora l'aspetto di un antico maniero immerso nel verde. Un viale di querce secolari quali lecci, roverelle e cerri conduce al castello attraverso un esteso parco di annosi alberi autoctoni ed esotici, fra cui cipressi neri e cipressi dell'Arizona, cedri e abeti. All'interno delle mura invece si trova un "giardino segreto", con aiuole geometriche bordate da siepi di bosso e una collezione di limoni in vaso.
La grandiosa villa di Cetinale, oltre che per le ben conservate forme architettoniche tardo-seicentesche progettate da Carlo Fontana, allievo del Bernini, è interessante per il vasto parco settecentesco, articolato in vari settori e pervaso di significati simbolici religiosi.
Il giardino formale che circonda la villa è costituito da siepi sagomate di bosso e da aiuole a prato o con fioriture stagionali. Sul lato occidentale una serie di piccoli giardini ospita ricche fioriture di peonie, rose, varietà di bulbose e rizomatose e molte erbacee perenni in aiuole tipo mixed border. Dal retro della villa, un viale erboso di cipressi crea una lunga prospettiva sulla collina boscosa su cui sorge il Romitorio, a cui si giunge salendo la ripida Scala santa. Altri elementi di significato religioso, voluti dal cardinale Flavio Chigi che fece realizzare la villa e il parco, sono la Tebaide, un tratto di bosco punteggiato di numerose statue di Santi destinato alla meditazione. Il bosco della collina del Romitorio, sfondo al giardino formale della villa, è del tutto autoctono, con querce di varie specie e cipressi.
Il giardino del castello di Celsa, splendida residenza di aspetto neogotico (ottocentesco) ricavata da un vero castello medievale, presenta un grande interesse per il giardino formale e il contesto paesaggistico in cui è calato. Forte è ancora l'influenza rinascimentale nei vasti terrazzamenti (forse realizzati dal Peruzzi) sostenuti da muri balaustrati e occupati da disegni geometrici di siepi di bosso, terre colorate e vasi in cotto contenenti limoni. Le balaustre ed altri elementi architettonici e scenografici risalgono certamente al Seicento, mentre da impianti ottocenteschi provengono i cedri e i cipressi.