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Orto Botanico, Siena
Photo © LigaDue
Photo © LigaDue

Sulla strada dei fiori di Siena, tra ville e giardini

Una scoperta tra orti, ville e castelli

Non solo la città del Palio: Siena è anche sede di numerosi parchi, ville e giardini ideali per una fuga nel verde a primavera. In questo articolo, vi portiamo a "viaggiare" seguendo una ipotetica strada dei fiori, tra colori e profumi intensi.

Indice
  • 1.
    Orto botanico dell'Università di Siena
  • 2.
    Villa di Vicobello, Siena
  • 3.
    Castello di Belcaro, Siena
  • 4.
    Villa di Cetinale, Sovicille
  • 5.
    Castello di Celsa, Sovicille

Orto botanico dell'Università di Siena

Orto Botanico dell'Università Siena
Orto Botanico dell'Università Siena - Credit: LigaDue
L'attuale Orto botanico di Siena è stato fondato nel 1856 e una parte di esso conserva il cosiddetto "podere", destinato ad accogliere un giardino roccioso con piante grasse esotiche ed autoctone, un'area umida per felci della flora toscana e varie collezioni di piante utili: alberi da frutto, specie erbacee alimentari, foraggiere e tessili.
 
Dell'antica impostazione si conservano ancora la Scuola - la vasta area in cui si possono studiare le piante aromatiche e medicamentose -, la collezione di gimnosperme (pini, abeti, tuie, ecc.), in cui si alleva anche la rara Ephedra fragilis, ed alcune ricche collezioni di piante esotiche allevate nelle serre calde, nel tepidario e nella limonaia.

Villa di Vicobello, Siena

Limoni nei giardini della Toscana
Limoni nei giardini della Toscana

La villa di Vicobello è attorniata da un vasto giardino di impianto cinquecentesco, ancora conservato in gran parte nello stile originario, attribuito a Baldassarre Peruzzi. Elementi classici del giardino di quest'epoca sono il parterre a riquadri di bosso con i grandi vasi in cotto dei limoni, l'attigua limonaia, il boschetto di lecci, la struttura terrazzata che rende geometrica la collina, la presenza di regolari viali ortogonali. I terrazzamenti inferiori ospitano il pomario suddiviso in aiuole da siepi di bosso e abbellito con rose antiche, una serra per piante esotiche e un belvedere che fa da tramite con il paesaggio naturale circostante.

Castello di Belcaro, Siena

Castello di Belcaro, cappella
Castello di Belcaro, cappella - Credit: Sailko

Borgo medievale divenuto in seguito villa di campagna, oggi il castello di Belcaro mantiene ancora l'aspetto di un antico maniero immerso nel verde. Un viale di querce secolari quali lecci, roverelle e cerri conduce al castello attraverso un esteso parco di annosi alberi autoctoni ed esotici, fra cui cipressi neri e cipressi dell'Arizona, cedri e abeti. All'interno delle mura invece si trova un "giardino segreto", con aiuole geometriche bordate da siepi di bosso e una collezione di limoni in vaso.

Villa di Cetinale, Sovicille

Villa Cetinale
Villa Cetinale - Credit: Sailko

La grandiosa villa di Cetinale, oltre che per le ben conservate forme architettoniche tardo-seicentesche progettate da Carlo Fontana, allievo del Bernini, è interessante per il vasto parco settecentesco, articolato in vari settori e pervaso di significati simbolici religiosi.
Il giardino formale che circonda la villa è costituito da siepi sagomate di bosso e da aiuole a prato o con fioriture stagionali. Sul lato occidentale una serie di piccoli giardini ospita ricche fioriture di peonie, rose, varietà di bulbose e rizomatose e molte erbacee perenni in aiuole tipo mixed border. Dal retro della villa, un viale erboso di cipressi crea una lunga prospettiva sulla collina boscosa su cui sorge il Romitorio, a cui si giunge salendo la ripida Scala santa. Altri elementi di significato religioso, voluti dal cardinale Flavio Chigi che fece realizzare la villa e il parco, sono la Tebaide, un tratto di bosco punteggiato di numerose statue di Santi destinato alla meditazione. Il bosco della collina del Romitorio, sfondo al giardino formale della villa, è del tutto autoctono, con querce di varie specie e cipressi.

Castello di Celsa, Sovicille

Castello di Celsa - Sovicille SI
Castello di Celsa - Sovicille SI

Il giardino del castello di Celsa, splendida residenza di aspetto neogotico (ottocentesco) ricavata da un vero castello medievale, presenta un grande interesse per il giardino formale e il contesto paesaggistico in cui è calato. Forte è ancora l'influenza rinascimentale nei vasti terrazzamenti (forse realizzati dal Peruzzi) sostenuti da muri balaustrati e occupati da disegni geometrici di siepi di bosso, terre colorate e vasi in cotto contenenti limoni. Le balaustre ed altri elementi architettonici e scenografici risalgono certamente al Seicento, mentre da impianti ottocenteschi provengono i cedri e i cipressi.

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