Sono tanti i luoghi in Toscana legati alla figura di Dante Alighieri e alla sua opera più importante, la Divina Commedia.
Tra questi non manca l’Empolese Valdelsa e Montalbano: dalla cittadina di Empoli ai borghi di Castelfiorentino e Certaldo.
Il nostro viaggio parte da Empoli, città situata a pochi chilometri da Firenze: la sua piazza centrale, infatti, è intitolata a Farinata degli Uberti, una delle figura di riferimento nella Divina Commedia.
Nel X Canto dell’Inferno, Dante mostra grande rispetto per Farinata che con la sua fermezza impedì la distruzione di Firenze, dopo la sconfitta nella battaglia di Montaperti. Proprio ad Empoli nel Palazzo Ghibellino dei Conti Guidi si tenne lo storico incontro nel quale i ghibellini senesi e pisani proposero di radere al suolo Firenze e al quale si oppose Farinata, comandante delle truppe senesi.
Il Palazzo Ghibellino di Empoli affaccia proprio sulla piazza a lui dedicata.
Da Empoli ci spostiamo a Castelfiorentino, storico borgo legato ad uno degli episodi più citati da Dante nella Divina Commedia: la battaglia di Montaperti, scontro tra Ghibellini senesi e Guelfi fiorentini, avvenuto nel 1260 e nel quale Firenze venne sconfitta. Fu proprio nel castello di Castelfiorentino che venne siglata la pace tra le due fazioni, il 23 novembre 1260.
La storica firma è oggi raffigurata nel sipario del Teatro del popolo di Castelfiorentino, uno dei teatri ottocenteschi più importanti della Toscana.
Ultima tappa del nostro viaggio sulle orme di Dante nell’Empolese Valdelsa e Montalbano è il delizioso borgo di Certaldo, città che ha dato i natali ad uno dei più grandi studiosi di Dante, Giovanni Boccaccio. Considerato uno dei padri della letteratura italiana, Boccaccio fu uno dei primi estimatori di Dante Alighieri e, nella sua casa a Certaldo alto, lavorò ad una delle versioni commentate della Divina Commedia. La casa di Boccaccio è ancora oggi visitabile.
La cittadina natale del poeta è inoltre strettamente legata ad un altro episodio citato nella Divina Commedia, la battaglia di Semifonte. Certaldo infatti era la sede del castello dei Conti Alberti, alleati del borgo di Semifonte e con esso sconfitti dai fiorentini nel 1201.
La battaglia di Semifonte è ricordata da Dante nella Divina Commedia: a seguito della sconfitta Firenze impose a Certaldo di capitozzare le torri della città, simbolo di difesa e della grandezza della famiglia Alberti. L’episodio segnò l’inizio della fine del dominio dei Conti Alberti.