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Tour nel Rinascimento tra le case di Leonardo e Pontormo

Idee di viaggio per appassionati di storia e grandi artisti

Tra i personaggi illustri che hanno avuto i natali in Toscana, o meglio nelle Terre del Rinascimento, si distinguono in particolare Leonardo da Vinci, grande artista e scienziato, e il pittore Jacopo Carucci detto il Pontormo, uno dei massimi esponenti della maniera moderna toscana. A Vinci e ad Empoli, rispettive città di origine, si possono visitare le case natali dei due grandi artisti.
Indice
  • 1.
    Casa Natale di Leonardo ad Anchiano
  • 2.
    Casa Natale di Pontormo

Casa Natale di Leonardo ad Anchiano

Casa natale di Leonardo da Vinci
Casa natale di Leonardo da Vinci - Credit: Il Giorno di Leonardo

Una volta a Vinci, dopo la visita al Museo Leonardiano, non si può ripartire senza prima aver visto la Casa natale di Leonardo ad Anchiano. La nascita di Leonardo, il 15 aprile 1452, in questa tipica dimora rurale quattrocentesca del contado toscano, è attestata da un’antica tradizione locale, accolta anche dallo storiografo ottocentesco Emanuele Repetti. Ciò che sappiamo dai documenti è che un edificio qui esistente già nel 1427, a partire dal 1482 divenne proprietà di ser Piero da Vinci, padre di Leonardo.

Si può dunque presumere che Leonardo si recasse proprio qui a trovare i fratelli nei primi anni del Cinquecento, quando si dedicava a studi e progetti nei dintorni di Vinci, sulle pendici del Montalbano, incantevole massiccio collinare tra Firenze e Pistoia.

Tra Anchiano e Vinci si snoda per circa 3 km, tra terrazzamenti di olivi, l’antico sentiero denominato strada verde, che può essere percorso a piedi nella più completa distensione in circa 30 minuti.

Casa Natale di Pontormo

Casa Pontormo
Casa Pontormo - Credit: Darren & Brad

A Pontorme, frazione di Empoli, sulla via per Firenze, nacque nel 1494 Jacopo Carucci detto il Pontormo.
Nel centro del borgo si trova la casa natale dell’artista, una casa-museo, recentemente restaurata, che reca di quella presenza poche ma significative evocazioni.

Al piano terreno è esposta l’edizione in facsimile del Diario del Pontormo, che rappresenta l’umanità di Jacopo, mentre la sua espressione d’artista trova riscontro nei fogli che disegnò in preparazione della pala dipinta per la chiesa di San Michele. In questi si apprezzano quegli stilemi peculiari che fanno di Jacopo uno degli esponenti più eletti della ‘maniera moderna’. Vi si legge il trasporto di lui per le antichità ellenistiche, così come la disposizione all’ascolto di lingue straniere e l’attrazione verso la cultura figurativa tedesca; Dürer in primis.

Alcuni reperti di ceramica stanno a testimoniare la vita di gente comune nell’agglomerato di Pontorme. Al primo piano una bella replica antica della Madonna del libro, lavoro del Pontormo finora rimasto ignoto nella sua redazione autografa.
Il resto dell’arredo risponde all’attuale vocazione della casa, sede del centro di studi sull’arte del Cinquecento nella provincia toscana.

Al centro dell’abitato del borgo di Pontorme, nella chiesa di San Michele, è conservata la pala raffigurante San Giovanni Evangelista e San Michele Arcangelo, opera eseguita dal Jacopo nel 1519. 

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