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Buchette del vino a Firenze
Photo © Marta Mancini
Photo © Marta Mancini

Tra antichi e moderni vinai di Firenze

Una passeggiata in città per scoprire i negozi che hanno resistito alle mode e le vecchie tradizioni conservate come le buchette del vino

Firenze è città del vino. E il visitatore più attento e meno frettoloso aggirandosi per il centro storico avrà modo di notare in certi palazzi piccoli sportelli di legno, spesso incorniciati di pietra serena: sono le buchette del vino, dalle dimensioni giuste per lasciar passare un fiasco. Questo entrava vuoto e ne usciva pieno del vino prodotto dai proprietari del palazzo.

Era insomma una “vendita diretta”, cominciata in epoca rinascimentale e durata fino a pochi decenni fa. Si dice che quelle di certi palazzi nobiliari avessero anche una funzione di beneficenza. Le buchette sono così rappresentative che esiste un’associazione che le ha catalogate, ne racconta la storia in un sito e in un libro. Ha iniziato anche a farle riconoscere apponendo una targhetta e la prima è stata quella di Palazzo Antinori in via del Trebbio. Più vecchie delle buchette sono le osterie. Le cronache riportano di mescite medioevali, alcune rimaste in vita per secoli e trasformatesi in tempi più recenti in trattorie e ristoranti. 

Un bicchiere di vino rosso e un panino: la merenda perfetta
Un bicchiere di vino rosso e un panino: la merenda perfetta - Credit: Casa del Vino Firenze

Altre ancora, vuoi per dimensione, vuoi per ubicazione, vuoi per vocazione, cioè per una dedizione totale al vino con una limitata attenzione al cibo, sono meglio identificabili come vinai, luoghi cioè di vendita e somministrazione del vino, a bicchiere e a bottiglia. Cosa è rimasto ora a disposizione di chi, oltre al vino, vuole assaporare atmosfere, odori e sapori di altri tempi? Non molto, però a ben vedere l’essenza dell’antica Arte dei Vinattieri (come si chiamavano a Firenze coloro che somministravano vino ed erano dal 1300 in poi riuniti appunto nella specifica corporazione) sopravvive in alcune vinerie.

Zanobini, bottiglieria con mescita diretta di antica presenza in via Sant’Antonino nella zona del Mercato Centrale di San Lorenzo, consente di assaggiare anche i prodotti di famiglia, provenienti dalla fattoria Le Lame di San Casciano. Poco distante, in via dell’Ariento, c’è La Casa del Vino, dove il cibo presentato dietro al bancone si consuma soprattutto in piedi, accompagnato da uno degli ottimi bicchieri o da una grande bottiglia, proposti da Gianni Migliorini tra arredi e scaffali che risalgono a molti decenni or sono.

I vinai storici di Firenze
I vinai storici di Firenze - Credit: ifratellinidal1875

In locali come questi va ancora in scena la mescita minimale, sostanzialmente in via di sparizione o di trasformazione, offrendo poco più che un crostino di fegato o un uovo sodo, insieme al classico gottino (piccolo bicchiere senza gambo e col fondo spesso, per un certo tempo simbolo stesso del vino rosso fiorentino) o a un più contemporaneo calice.

Una volta gli artigiani e gli operai, ora gli impiegati e i professionisti si fermano lo stretto necessario per uno spuntino e un bicchiere: alcuni di questi vinaini (come venivano affettuosamente chiamati con il nome che si restringe in rapporto alle dimensioni) erano semplici sporti su strada, a mala pena difesi dalle intemperie. Ce n’erano in via de’ Neri (ora l’Antico Vinaio è famoso in tutto il mondo per le schiacciate farcite di salumi e formaggi più che per il vino), in via dell’Anguillara e sotto l’arco di San Piero.

L’unico che ci sembra sia rimasto immutato nel tempo è quello dei mitici Fratellini, in via dei Cimatori, rifugio per un buon panino accompagnato dall’ancor più mitico gottino. In Oltrano occorre citare l’Enoteca Fuopriporta, a due passi da San Niccolò che ha superato da poco i trent’anni di attività.

Un brindisi con vino rosso a Firenze
Un brindisi con vino rosso a Firenze - Credit: Vineria 54 Rosso

Di più recente costituzione, ma ci auguriamo sempre sana e robusta, ecco Semel, nella piazza del Mercato di San’Ambrogio, con originali e golose proposte di panini e il classico gottino da appoggiare mentre si mangia su effimere mensole; Le Volpi e L’Uva, gettonatissimo e conosciutissimo tempio dei buoni vini a due passi da Ponte Vecchio; e infine due nuovissimi locali, Vineria 54rosso, in via San Gallo e Vineria Sonora in via degli Alfani. L’Enoteca Fiorentina, trasferita da poco in Borgognissanti è invece uno degli esempi più riusciti di cosa si intende oggi per wine bar aperto al mondo.

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