Anghiari è un borgo affascinante, circondato da una splendida campagna e reso famoso da una battaglia. Era il 29 giugno del 1440 quando le forze milanesi dei Visconti, agli ordini di Niccolò Piccinino, affrontarono le truppe fiorentine nella piana antistante la città.
La notorietà della Battaglia di Anghiari è strettamente legata a Leonardo Da Vinci che nel 1503 ricevette l’incarico dal Confaloniere Pier Soderini di rievocare l’episodio nella Sala del Maggior Consiglio di Palazzo Vecchio. Leonardo dopo aver lavorato per oltre un anno al cartone preparatorio, dipinse solo una parte su parete: la Disputa per lo stendardo, cioè il gruppo comprendente quattro cavalieri che si contendono il vessillo milanese, due fanti in lotta e un terzo guerriero a terra, tra le zampe dei cavalli. La nostra conoscenza di questo episodio si basa su schizzi preparatori, su alcuni antichi testi descrittivi e su un discreto numero di copie di questa scena. Per la sua opera Leonardo aveva utilizzato una tecnica a olio simile alla pittura ad encausto che si rivelò essere purtroppo instabile. Per asciugare i colori accese grandi fuochi che danneggiarono irrimediabilmente la pittura. In seguito a questo disastroso esito tecnico, Leonardo sospese i lavori e partì alla volta di Milano. Successivamente il capolavoro incompiuto fu nascosto dagli affreschi di Giorgio Vasari nell’ambito delle modifiche strutturali e iconografiche volute da Cosimo I de’ Medici, che trasformarono la Sala nell’ambiente oggi noto come Salone dei Cinquecento.
Ad Anghiari c'è un museo che ricorda la battaglia ma anche altri due musei che meritano una visita. Scopriamoli insieme.
Nel cuore del borgo, all’interno del palazzo del Marzocco, ha sede il museo della battaglia e di Anghiari. Il palazzo prende il nome dalla statua del Marzocco fiorentino collocato nella cantonata, simbolo di sovranità popolare. È il museo storico della città di Anghiari, in esso sono esposte selezioni di alcune delle più importanti collezioni del territorio. Il nucleo centrale del percorso espositivo è la parte dedicata alla Battaglia di Anghiari, con la ricostruzione della vicenda storica e artistica di Leonardo Da Vinci. Il museo si è recentemente arricchito con una preziosa opera d'arte contemporanea: la Pacem in Terris di Emilio Isgrò, donata al museo in occasione delle celebrazioni per il cinquecentenario della morte di Leonardo. La visita al museo è l’introduzione ideale per vivere Anghiari e il suo territorio.
Nell’atmosfera di un palazzo rinascimentale disposto su quattro livelli, Palazzo Taglieschi conserva preziose testimonianze dell’arte e della storia in Valtiberina. Al pian terreno sono raccolti frammenti architettonici antichi e affreschi staccati tre-quattrocenteschi. Le sale del piano nobile conservano il capolavoro del museo, la Madonna con Bambino di Jacopo della Quercia (1420 ca.). Nelle antiche cucine sono raccolti oggetti della vita quotidiana e della religiosità popolare, come la collezione di madonnine vestite. Il museo offre invece un’ampia ed eccezionale raccolta di dipinti, sculture lignee, terrecotte invetriate robbiane ed utensili che testimoniano la forte vocazione e tradizione artigiana del paese.
Il museo ha sede nell’antico edificio di Badia, oggi residenza storica della Confraternita di Misericordia e si articola nel monumentale salone e nelle due salette annesse, quella delle bacheche e quella degli archivi. Gli ambienti sono di notevole pregio storico-artistico sia per la loro struttura architettonica, sia per i ritrovamenti pittorici in affresco sulle pareti. Il Museo della Misericordia, oltre a conservare oggetti e documentazione propria della vita di questa antica istituzione, amplia la sua raccolta con alcuni cimeli già facenti parte dell’attrezzatura sanitaria dell’Ospedale della Misericordia, fondato nel 1870 per iniziativa dell’omonima Confraternita.
Per maggiori informazioni: meetvaltiberina.it