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Grotte del Vento
Photo © Grotte del Vento
Photo © Grotte del Vento

Percorsi trekking tra grotte e necropoli in Toscana

Fiumi sotterranei, miniere e cunicoli: viaggio nelle profondità per scoprire un ambiente insolito e segreto

Osservando le nuvole, capaci di offrire momenti di emozione pura nell’attimo che stagliano le loro lunghe ombre sulle morbide colline, scopriamo che il filo conduttore di questa magica terra è sempre lei: la luce.
C’è però una Toscana capovolta, un sottosopra che non manda a un’altra dimensione, ma ad una chiave di lettura diversa, ad una realtà emozionante ma sconosciuta ai più! Una realtà avvolta nella penombra, che nulla ha da invidiare alla Toscana più famosa e rinomata, una realtà fatta di grotte e anfratti naturali, stupende stalattiti e stalagmiti, necropoli etrusche costruite nel tufo, gallerie scavate dall’uomo per estrarne minerali e pietre preziose.

Indice
  • 1.
    Siena e Chiusi underground
  • 2.
    Cieli di pietra
  • 3.
    Miniere e archeologia industriale

Siena e Chiusi underground

Chiusi underground
Chiusi underground

Anche le grandi città d’arte hanno una storia parallela da raccontare a chi non soffre di claustrofobia. Dieci - quindici metri sotto la città, Siena underground mostra ai turisti cunicoli, cisterne, acquedotti e gallerie medievali attraversate dall’acqua. Sono i cosiddetti bottini che, dal XII secolo, alimentano i pozzi e le bellissime fontane della città. Un labirinto sotterraneo lungo oltre 25 chilometri!

Sempre legato all’approvvigionamento idrico del centro urbano, il sottosuolo di Chiusi presenta un labirinto di gallerie e cunicoli etruschi disposti su più livelli, visitabili per un breve tratto (200 metri) grazie ad un itinerario guidato di mezz’ora che inizia dal Museo della Cattedrale, in Piazza Duomo, e termina all’interno di una grande cisterna etrusco-romana del I secolo a.C.

Cieli di pietra

Grotta del Vento
Grotta del Vento - Credit: Grotta del Vento

All’Antro del Corchia spetta il primato nazionale di sviluppo spaziale carsico ipogeo, ben 60 chilometri, di cui una piccola parte visitabile attraverso un percorso attrezzato di 2 ore.

La Grotta del Vento, una delle più interessanti d’Europa, mostra ambienti affascinanti grazie a tre percorsi guidati: uno pianeggiante di un’ora, ricco di concrezioni calcaree, uno di 2 ore che comprende un profondo baratro che scende verso il fiume sotterraneo, un terzo di 3 ore che si arrampica per 90 metri lungo le pareti di un imponente pozzo.

Nel cuore delle Alpi Apuane si segnalano altri due sistemi sotterranei, la Buca di Equi Terme e la Grotta all’Onda, che si raggiunge dopo una piacevole passeggiata di un’ora nella penombra di un bosco di querce del Monte Matanna, lungo il torrente Lombricese. Nel territorio di Grosseto, sempre grazie ad un sentiero adeguatamente segnalato, si può raggiungere la Grotta del Sassocolato: da Castell’Azzara si sale al Poggio delle Forche e alla cavità naturale, dove è facile scorgere i pipistrelli, frequentatori abituali della grotta.

Miniere e archeologia industriale

Montecatini, Riserva Naturale di Monterufoli
Montecatini, Riserva Naturale di Monterufoli - Credit: Shutterstock / Roberto Nencini

In un mondo caliginoso, lungo chilometri di cunicoli collegati per mezzo di fornelli, discenderie e rimonte, il visitatore scoprirà i metodi di perforazione, le tecniche estrattive, l’uso dell’esplosivo, con un coinvolgimento totale nel mondo esclusivo del minatore. A Massa Marittima, fulcro di una delle più importanti zone di estrazione delle Colline Metallifere, l’antica miniera che si addentra nel travertino della collina sovrastante il centro storico della cittadina, è stata parzialmente riconvertita a fini turistici e didattici (percorso guidato di un’ora).

A pochi chilometri dal Golfo di Follonica, sulle pendici del Monte Calvo, fino a pochi decenni fa era attiva una delle più importanti miniere di pirite d’Europa, oggi convertita nel Parco di Gavorrano, che si articola in due grandi complessi archeominerari: l’area estrattiva Ravi-Marchi (itinerario di un’ora / 600 metri di percorso) e il Parco delle Rocce (un’ora / 800 metri), con il Museo in Galleria (1 ora / 300 metri) e il Teatro, incantevole cava semicircolare utilizzata per spettacoli teatrali estivi.

All’Isola d’Elba suggeriamo di riporre per una volta da parte l’immagine di assolate spiagge e acque cristalline, per percorrere insieme a guide autorizzate un inedito itinerario nel Parco Minerario.

L’atmosfera serena che si respira attorno al monte Amiata grazie alla semplicità dei suoi borghi e alla generosità della natura, non distrae il visitatore da una realtà altrettanto importante, quella dei giacimenti minerari sfruttati per l’estrazione del cinabro. L’attività estrattiva e la lavorazione del cinabro, utilizzato sin dall’epoca etrusca, venne interrotta nel 1973 con la chiusura di uno dei più grandi siti minerari di mercurio del mondo, quella del Siele. Gallerie, pozzi e lo stabilimento di trasformazione, sono stati bonificati e resi visitabili tramite un percorso che consente di attraversare la Riserva Naturale del Pigelleto Piancastagnaio, per giungere al villaggio minerario.

Un paio di speleologi stanno esplorando una grotta, la grotta di Punta degli Stretti
Un paio di speleologi stanno esplorando una grotta, la grotta di Punta degli Stretti - Credit: Shutterstock / Matteo Gabrieli

Dalle miniere di Caporciano, vicino a Montecatini, nacque nel 1888 una delle maggiori società minerarie, la Montecatini S.p.a, divenuta poi Montedison. La più grande miniera di rame d'Europa cessò l’attività all’inizio del ’900, riconvertita oggi in un parco museale di archeologia industriale, dove due brevi e facili itinerari conducono il turista alla scoperta della diga del Muraglione e del pozzo Alfredo, principale luogo di estrazione del rame.

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