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Monterotondo Marittimo visto dalle Biancane
Photo © Marco Lauro
Photo © Marco Lauro

Una gita a Monterotondo Marittimo tra Etruschi e biancane

Idee di viaggio per scoprire la storia e la natura delle colline del vapore

Versan le vene le fummifere acque
per li vapor che la terra ha nel ventre,
che d'abisso li tira suso in alto

Così scriveva Dante Alighieri nel libro sesto delle Rime, riferendosi alle colline del vapore, nel territorio di Monterotondo Marittimo. 

Protagonista di tutta quest'area è il Parco delle Biancane: qui si possono osservare da vicino un Lagone naturale in piena attività e la Sorgente di Chiorba, dove l'acqua, proveniente dalle profondità della terra, sgorga ad altissima temperatura. Nella parte superiore del Parco ci sono Le Biancane, dove si assiste a fenomeni stupefacenti come le fumarole, i geyser, le mofete e i soffioni boraciferi.

Questa zona è stata vissuta e apprezzata già dai tempi degli antichi Etruschi. Molti studi infatti hanno confermato la presenza di questo popolo e il fatto che sapessero lavorare rame e metalli. I reperti delle tombe rinvenute stanno a confermare tutto ciò: allumiere, solfatare e bagni di Monterotondo erano ben note alla civiltà etrusca.

Ancora oggi, è possibile percorrere un viaggio alla scoperta di questi siti d’interesse, eccone alcuni:

Indice
  • 1.
    Paterno e San Martino
  • 2.
    Campagnelli
  • 3.
    Frassine
  • 4.
    Serraiola

Paterno e San Martino

La località di Paterno, nel comune di Monterotondo Marittimo
La località di Paterno, nel comune di Monterotondo Marittimo - Credit: Podere Paterno

Il versante collinare sul quale si localizzano gli attuali poderi di Paterno e San Martino conobbe un’occupazione di origini molto antiche, a partire dall’età etrusco arcaica, come testimoniato dai rinvenimenti ceramici trovati in quest'area. Per l’Alto Medioevo le vicende dell’area sono note non solo grazie ai rinvenimenti archeologici, ma anche grazie ad un  nucleo di documenti conservati presso l’archivio diocesano di Lucca. L’ultimo riferimento a Paterno è del 1158 dove la località viene indicata come villa pertinente al castello di Monterotondo.

Oggi in questo luogo vengono prodotti ottimi formaggi freschi, stagionati, e aromatizzati, realizzati con l’ausilio di energia rinnovabile, geotermica e fotovoltaica. Su 200 ettari di terreno, coltivati a prati e a erbai, più di mille capi di ovini pascolano a 600 metri sul livello del mare, in un ambiente incontaminato che è garanzia della qualità del latte e del formaggio che qui si produce.

Campagnelli

Le indagini topografiche condotte dall’Università di Siena hanno individuato tracce di una occupazione diffusa dell’area compresa fra gli attuali poderi Campagnelli, San Regolo e San Regolino. Tale occupazione, databile ad un ampio arco cronologico compreso tra la piena età romana e l’alto medioevo, è costituita da strutture abitative di dimensione medio-piccola. L’area è inoltre menzionata nella documentazione scritta lucchese di VIII-IX secolo, con riferimento ad una ecclesia di San Regolo in Gualdo e ad una curtis (cioè una grande azienda agricola) da essa dipendente.

Frassine

Frassine, nel comune di Monterotondo Marittimo
Frassine, nel comune di Monterotondo Marittimo - Credit: Alienautic

L’area rivestiva sin dall’antichità una grande importanza sia come sede di viabilità, lungo la quale si svilupparono insediamenti dal IV secolo a.C. fino al VII secolo d.C., documentati dalle ricerche dell’Università di Siena, che per la presenza di importanti risorse boschive e termali. Il santuario dedicato alla Madonna nel luogo dove se ne narra l’apparizione, reca il riferimento all’albero del “frassine” che in età romana veniva utilizzato per le proprietà curative delle sue foglie contro i morsi velenosi dei serpenti; la venerazione della Madonna potrebbe dunque essere erede di una sacralità più antica e di natura pagana. A partire dall’VIII secolo alcuni importanti documenti testimoniano l’esistenza di proprietà lucchesi localizzate in quest’area.

Serraiola

Il corso del fiume Cornia e le aree pianeggianti prossime ad esso furono sede naturale di percorsi viari storicamente attestati sin da epoca etrusca: i resti di basolato individuati durante le indagini condotte dall’Università di Siena in prossimità del corso del fiume Cornia, non lontano da questa località, ne provano l’esistenza. La presenza di vie di comunicazione e scambio favorì la circolazione di merci di importazione e la nascita di insediamenti, come nel caso della grande fattoria di epoca romano-imperiale localizzata presso Podere Serraiola. Tale viabilità connetteva la valle del Cornia alla costa e all’Aurelia, e raggiungeva anche il grande santuario ellenistico di Sasso Pisano.

 

Info: turismomonterotondomarittimo.it

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