Traversato il ponte Mercatale nella direzione opposta alle mura cittadine si arriva nel quartiere della Pietà, una delle zone residenziali più caratteristiche di Prato, nella quale gli elementi urbanistici propri della città laniera, le fabbriche e i palazzi, lasciano il posto alle ville signorili, sfumando in una campagna coltivata a viti e olivi, che invita alle passeggiate fuori porta, soprattutto nei mesi primaverili.
Questo quartiere si è sviluppato nell’ultima parte dell’Ottocento e ai primi del Novecento, recependo le mode e le tendenze architettoniche di un epoca in cui il gusto neorinascimentale, eclettico e Liberty la facevano da padrone.
Gli edifici più interessanti di questo quartiere compreso tra il Bisenzio, Via Valsugana e le prime pendici della Calvana si trovano in via Matteotti, dove sorgono Villa Lemmi e Villa Guarducci, compendi delle mode e degli stili che imperversavano nella prima metà del Novecento: la prima è caratterizzata da una torretta angolare e da finestre che rimandano a coeve costruzioni della costa toscana, in particolare di Viareggio, mentre la seconda, costruita negli anni Venti, si ispira ai canoni dell’architettura neomedievale, recuperando soluzioni come le finestre centinate, la torretta e le decorazioni a graffito, che ne fanno uno degli edifici più caratteristici di tutta Prato.
Spostandoci nella vicina via Buozzi, troviamo la graziosa villa Banchini, costruita nel 1927, su progetto dell’architetto fiorentino Paolo Emilio André, genero di Gino Coppedé, che mischiò differenti stili miscelando soluzioni classicheggianti e contemporanee, molto apprezzate dalla ricca borghesia dell’epoca.
Lungo il Bisenzio, in via Amendola si trova invece Villa Clara, che si caratterizza per le sorprendenti decorazioni in stile Decò, mentre il villino Bacci, sempre nella solita via, si ispira ad architetture neogotiche, che rimandano alle antiche costruzione della Toscana medievale.
Più il là verso la stazione ferroviaria si trova invece Villa Valaperti, che presenta una facciata classicheggiante, con gli spigoli bugnati e le bifore e le trifore.
La passeggiata tra le ville signorili alle pendici della Calvana può proseguire oltre la Pietà in direzione della Chiesa di Sant’Anna in Giolica. Le costruzioni di questa zona appartengono ad epoche diverse rispetto a quelle della Pietà.
In prossimità dell’antico podere Murato - oggi occupato quasi interamente da villini ed edifici residenziali – si arriva alla quattrocentesca Villa Salvi Cristiani.
Già proprietà dei Segni, il grande edificio fu in seguito acquistato dai Boninsegni e dai Vai e infine nell’Ottocento dai Salvi Cristiani. La villa è immersa nel verde degli olivi e presenta una pianta allungata ad L con facciata caratterizzata da finestre a rettangolo, frutto di interventi ottocenteschi.
Tra le altre ville della zona di Giolica ci sono da ricordare la Villa XX settembre, fatta costruire da Adriano Zarini e dedicata alla presa di Porta Pia, la Villa di Mezzo Poggio, che conserva all’interno del nucleo originario un’antica torre di avvistamento e la famosa Villa Cupolin degli Ori, in Via Giolica di Sotto, che come molte altre ville della zona subì gravi danneggiamenti durante i bombardamento della Seconda Guerra Mondiale.