Il trekking, le lunghe passeggiate in compagnia di amici o con le guide locali sono uno dei modi migliori per vivere e rinnovare ogni volta, in ogni stagione e in ogni zona, la sensazione di scoperta che la Valtiberina toscana offre a chi la sa osservare. Con oltre 500 km di sentieri in cui coniugare storia, arte e natura, è sempre possibile guardare, ascoltare, annusare o immaginare qualcosa di nuovo.
All’inizio del Novecento, il saggista britannico Edward Hutton scrisse:
“Una città ha un’anima che si nasconde nel corso di visite frettolose, un’anima di cui non abbiamo cognizione nemmeno nei nostri cuori finché ci imbattiamo in lei per caso, in qualche ora fortunata del giorno, quando siamo intenti ad altro. L’anima di una città, il suo genius loci [...] non può essere colta di sorpresa, può esserlo solo per amore nell’intervallo fra due battiti del cuore...”.
Insomma, per dirla con Edward Hutton, il genius loci della Valtiberina non è uno solo.
Tanti sono i possibili itinerari della Valtiberina da assaporare in una o più giornate; alcuni adatti alle famiglie e ai bambini, altri, più impegnativi, a chi ha la passione per il trekking. Gli spunti non mancano. I Sassi di Simone e Simoncello si presentano oggi come due vecchie barche arenate che emergono da un mare di cerri, posti a guardia della Toscana, delle Marche e della Romagna.
Oppure si possono intraprendere gli itinerari che si snodano dai boschi di Germagnano e Montecasale nei pressi di Sansepolcro, a quelli di castagno e faggio di Caprese Michelangelo, dalle praterie di Badia Tedalda e Sestino alle splendide colline di Anghiari, con la possibilità di mangiare o pernottare in aziende agrituristiche o di partecipare agli eventi organizzati nelle Aree Naturali Protette. Qui tutto è colore. Le macchie scure dei pini, il verde dei pascoli, l’argenteo eterno degli uliveti, il grigio dei calanchi, il giallo degli sconfinati campi di grano, il rosso dei papaveri o il verde intenso degli alti cipressi che sembrano poter bucare il cielo lungo i viali che portano ad antiche dimore. Ma questo paesaggio può essere anche annusato nei suoi profumi, stagione per stagione, oppure ascoltato. In silenzio.
La Valtiberina, infatti, è anche luogo dello spirito, delle pievi e degli eremi; è la valle dei piccoli tesori, piccole perle che a restituircele non è il mare ma la terra. Per secoli si sono alternate civiltà diverse. Signori e vescovi si sono contesi queste terre, testimoni di scontri importanti, come la battaglia di Anghiari, raffigurata da Leonardo da Vinci. Ora restano case isolate e ruderi, ma anche piccoli borghi e monasteri che infondono ancor oggi al viaggiatore un gran senso di pace. I sentieri della Valtiberina infatti sono stati anche i sentieri di Francesco d’Assisi che li ha percorsi tante volte per raggiungere La Verna, il più importante convento francescano della regione.
E proprio in Valtiberina esistono tutt’oggi alcuni luoghi francescani che segnano le tappe di sosta di Francesco tra La Verna e Assisi. Ne sono un esempio gli eremi di Montecasale, di Cerbaiolo e della Casella. Ognuno con una propria storia da raccontare e ognuno, per strade diverse, toccati dalla misticità di San Francesco.