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Itinerari bike

Bagno a Ripoli cycletour

Un itinerario alla scoperta del territorio a sud di Firenze, tra ville, fattorie storiche e antichi conventi

Da un punto di vista prettamente ciclistico il percorso, di oltre 50 km, presenta 1.300 metri di dislivello e alcuni tratti ripidi e sterrati, rendendo questo percorso adatto a ciclisti gravel con una buona preparazione fisica o muniti di e-bike. Anche tecnicamente occorre essere in grado di affrontare le salite e le discese più ripide e impegnative su fondi a volte sconnessi.
Trattandosi di un percorso ad anello, si può iniziare da qualsiasi punto dell'itinerario: noi iniziamo la descrizione dall'abitato di Capannuccia (disponibile parcheggio pubblico).

Si percorre via di Tizzano per poche centinaia di metri in direzione Grassina, sino ad imboccare a sinistra via di Castel Ruggero. Superato l'omonimo lago, con in lontananza il castello, svoltiamo a sinistra su una strada sterrata in salita, sino a giungere alla chiesa di Santo Stefano, per poi scendere costeggiando Villa Pandolfini sino a riprendere via Tizzano, dove svoltiamo a sinistra per ripassare dal punto di partenza e proseguire stavolta in direzione Grassina. Iniziamo la salita di Via di Pulicciano, tra vigneti e uliveti e, dopo aver costeggiato i fianchi della Villa Medicea di Liliano, proseguiamo verso Grassina. Attraversiamo la trafficata Via Chiantigiana per imboccare Via Ponte dei Lepri e giungere alla particolarissima Fonte di Fata Morgana, con il suo inconfondibile intonaco a finti mattoni rosa, in uno scenario ambientale di grande pregio.

Si prosegue lungo la sterrata via di Fattucchia sino ad incrociare di nuovo la Chiantigiana. Qui prendiamo a sinistra seguendo le indicazioni per Ponte a Ema. Giunti ormai in paese, il nostro itinerario svolta a destra su via della Carota, ma consigliamo la breve deviazione a sinistra (300m) verso il borgo per visitare il bel museo del ciclismo intitolato a Gino Bartali, che qui ebbe i natali.

Riprendiamo la traccia in un ambito nuovamente agreste e più tranquillo. Dopo poco giungiamo all’Oratorio di Santa Caterina delle Ruote, esternamente una piccola e modesta chiesetta che custodisce un interno sorprendente, totalmente dipinto con affreschi del ‘300 recentemente restaurati.

Si prosegue sino a Croce di Varliano, dove prendiamo a destra per via della Croce. Dopo una prima discesa eccoci alla base di un micidiale strappo al 20%, che terminerà 250 metri dopo, presso il Tabernacolo di Rimaggino. La strada prosegue su una costa ad Ulivi, con begli scorci su Firenze. Al termine di via della Croce svoltiamo a destra per iniziare, su via di Villamagna, la salita più importante dell’itinerario: 470 m di dislivello con pendenza massima sino al 13%.

Passiamo la Pieve di San Donnino a Villamagna per arrivare ad impegnarci nel tratto più “esigente” della salita. La strada arriverà ad un bivio: Il nostro tracciato prevede di tenere la destra lungo l’asfalto, sino al Convento dell’Incontro (551 m slm), dal cui piazzale si apre una vista unica su Firenze. Ritorniamo sui nostri passi sino al bivio precedente, per prendere la strada sterrata dal fondo abbastanza sconnesso e da percorrere con cautela. La sterrata termina dopo meno di un chilometro, all’incrocio con via di Terzano dove inizia un breve saliscendi sino all’antico tabernacolo a Bencistà.

Proseguiamo tenendo sempre la destra, facendo attenzione al bivio di via del Bigallo; la strada, all’altezza della località non a caso chiamata l’Apparita, ci mostrerà Firenze in tutto il suo splendore.

Si raggiunge il duecentesco Spedale del Bigallo, antico ricovero per poveri e viandanti che ancora oggi, trasformato in ostello, svolge la medesima funzione; volendo un buon punto di appoggio per iniziare l’itinerario.

La via del Bigallo termina con una svolta a sinistra in via Roma, dove inizia la salita fino ad Osteria Nuova. Si prosegue sino ad Antella, nella cui piazza principale è la bella Pieve di Santa Maria.

Ultimo strappo di giornata al 13% per via di Pulicciano sino alla sommità della collina; ancora poche pedalate ed eccoci infine tornati al punto di partenza in località Capannuccia.

Questo percorso fa parte del progetto Strade Zitte (nome ispirato da una canzone di Paolo Conte). Si tratta di “itinerari da collezione” per un cicloturismo di qualità lungo strade secondarie di campagna e di montagna, lontano dal frastuono dei motori. Sono disponibili gratuitamente sul sito www.turbolento.net

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