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Un percorso nei luoghi in cui, nel 1867, sostò il condottiero Garibaldi

Garibaldi trovò a Rapolano il sollievo delle acque termali quando vi giunse il 13 agosto del 1867 per curare i postumi della ferita riportata nella battaglia di Aspromonte: ripercorriamo i suoi passi con un itinerario nel territorio.

La partenza è posta dal parcheggio del “piazzone” di Rapolano, paese che costituisce durante tutto l’anno una meta irrinunciabile, per giovani e meno giovani, per fare un rilassante bagno caldo o effettuare salutari sedute di fanghi o idromassaggi.

La direzione di marcia è Asciano ma ben presto, giunti ad un ponticello sopra la ferrovia, si devia in direzione Serre di Rapolano che si scorge, con i suoi edifici storici e le bianche distese di travertino, adagiato ai piedi della collina.

Da Serre si prende la strada delle cave di travertino, preziosa pietra bianca anche oggi in estrazione. La vista dei luoghi di lavorazione è sorprendente e di grande effetto scenografico. Dalle cave si procede verso la Val di Chiana lungo la complanare della superstrada ove si pedala agevolmente in sicurezza fino a Rigomagno Scalo per poi affrontare un breve e spettacolare strappo al 20% di pendenza (per i meno allenati si consiglia di farlo a piedi) che porta al borgo medievale posto in cima ad un colle e circondato da mura trecentesche.

Lo sterrato successivo porta verso Poggio l’Aiole da dove si può arrivare alla diga del Calcione, bel lago nascosto tra fitti boschi. La sosta al lago è d’obbligo prima di dirigersi al castello medioevale di Modanella e poi al Poggio Santa Cecilia, il borgo fantasma ma rimasto strutturalmente intatto.

Rapolano è ormai a un tiro di schioppo e nel paese c’è l’imbarazzo della scelta tra un bagno alle terme ed una meritata bruschetta con il prezioso olio di oliva. Nel dubbio, possono essere prese in considerazione entrambe le proposte.

Itinerario a cura di stradedisiena.it

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