Grand Tour della Maremma
Grand Tour della Maremma: un viaggio itinerante in bicicletta che racchiude, come in uno scrigno, natura, storia, cultura, tradizioni, enogastronomia della Maremma Grossetana. Partenza e arrivo di questo viaggio è la città di Grosseto, tuttavia, trattandosi di un percorso ad anello, ogni cicloviaggiatore potrà scegliere il punto di partenza da un punto intermedio dell’itinerario, anche in relazione al proprio luogo di provenienza. L’itinerario Grand Tour è segnalato sul territorio, in tutto il suo sviluppo, da appositi segnavia turistici dai classici caratteri di colore bianco su fondo marrone, riportanti il nome del centro abitato successivo ed il logo del progetto Cicloturismo in Maremma.
In ognuno dei percorsi giornalieri in cui è suddiviso l’itinerario, raggiungiamo luoghi simbolici per la storia della Maremma e non solo; è il caso, per esempio, delle tappe che fanno capo a Massa Marittima, Campagnatico e Santa Fiora, tre borghi medievali tra i più belli d’Italia, legati a personaggi citati da Dante Alighieri nella Divina Commedia.
A Ribolla, attraversiamo una delle Porte del Parco Tecnologico e Archeologico delle Colline Metallifere, un progetto che mira al recupero – a scopo didattico e culturale – di edifici, pozzi e quant’altro era servito all’estrazione e alla lavorazione dei metalli. La storia della Maremma è legata indissolubilmente a quella delle miniere di lignite di Ribolla: attive fino agli anni ’50, furono chiuse il 4 maggio del 1954 a causa di un incendio che provocò la morte di 43 minatori. La tragica vicenda fu ripresa nel 1962 dallo scrittore grossetano Luciano Bianciardi nel suo libro La vita agra. Al romanzo è ispirato l’omonimo film con Ugo Tognazzi del regista Carlo Lizzani.
Di storie antiche e gesta di scaltri condottieri non è certo avara la Maremma; ne troviamo testimonianza tra le pietre bruciate dal solleone, il torrido sole d’agosto, dei borghi che incontriamo nelle tappe del nostro cammino maremmano come Roccatederighi, Roccastrada, Paganico, Cinigiano, Arcidosso. A Sorano e Pitigliano, ecco le enigmatiche tombe monumentali etrusche, le vie Cave, la fortezza Orsini, il Ghetto e il più antico acquedotto della Maremma. I vapori delle acque solfuree della vicina Saturnia ci riportano alla memoria atmosfere da girone dantesco mentre risaliamo i tornanti che portano a Manciano, il borgo medievale conosciuto come “la spia della Maremma” per la sua posizione geografica, che domina la laguna di Orbetello e le pianure maremmane tra Toscana e Lazio. Stupore e meraviglia destano in noi le maestose vestigia dell’Abbazia di San Bruzio, che si ergono secolari nella campagna di Magliano in Toscana, altro splendido esempio di città murata medievale, dove ancora si narrano leggende di streghe indemoniate che danzano, attorno agli oliveti millenari, nelle notti di luna piena. L'itinerario diviso in sei tappe, come qui presentato, si può considerare alla portata di chiunque abbia un minimo di dimestichezza con la bici da strada (la e-bike ovviamente rende tutto ancora più accessibile). Naturalmente nulla vieta ad un appassionato con maggiore allenamento di accorpare le tappe e completare l'anello in 3/4 giornate.
Dalla stazione FS di Grosseto, iniziamo a pedalare verso il mare delle spiagge grossetane, lungo una pista ciclopedonale che ci conduce nei pressi di Marina di Grosseto. All’ombra della Pineta del Tombolo pedaliamo in fregio alla SP 158 fino a Castiglione della Pescaia. Oltrepassato il ponte canale, seguiamo il segnavia Grilli. Puntiamo verso l’interno, lambendo la Riserva Naturale della Diaccia Botrona, che ad oggi rappresenta ciò che rimane dell’antico Lago Prile. Le mura dell’Arce, che si ergono sul colle di Vetulonia, ci vedono transitare nella sottostante strada provinciale delle Strette, prima di immetterci sulla ex statale Aurelia (SP152) in località Grilli. I segnavia per La Pesta ci conducono sulle rive del Lago dell’Accesa. Riprendiamo a pedalare in salita seguendo il segnavia Capanne, ex villaggio minerario che conserva la villa del direttore e le abitazioni delle maestranze. Posto sul bivio all’ingresso del luogo, troviamo il segnavia Massa Marittima, la gemma medievale della Maremma. Nei pressi di Piazza Garibaldi è presente BikeGarage&More, un’area dedicata al ristoro e alla ricarica delle e-bike.
Dalla stazione FS di Grosseto, iniziamo a pedalare verso il mare delle spiagge grossetane, lungo una pista ciclopedonale che ci conduce nei pressi di Marina di Grosseto. All’ombra della Pineta del Tombolo pedaliamo in fregio alla SP 158 fino a Castiglione della Pescaia. Oltrepassato il ponte canale, seguiamo il segnavia Grilli. Puntiamo verso l’interno, lambendo la Riserva Naturale della Diaccia Botrona, che ad oggi rappresenta ciò che rimane dell’antico Lago Prile. Le mura dell’Arce, che si ergono sul colle di Vetulonia, ci vedono transitare nella sottostante strada provinciale delle Strette, prima di immetterci sulla ex statale Aurelia (SP152) in località Grilli. I segnavia per La Pesta ci conducono sulle rive del Lago dell’Accesa. Riprendiamo a pedalare in salita seguendo il segnavia Capanne, ex villaggio minerario che conserva la villa del direttore e le abitazioni delle maestranze. Posto sul bivio all’ingresso del luogo, troviamo il segnavia Massa Marittima, la gemma medievale della Maremma. Nei pressi di Piazza Garibaldi è presente BikeGarage&More, un’area dedicata al ristoro e alla ricarica delle e-bike.
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Lunghezza tappa77 Km
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Impegno fisicoMedia
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Difficoltà tecnicaFacile
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Dislivello in discesa764 m
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Dislivello in salita401 m
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Quota massima425 m
Da Massa Marittima si imbocca la SP 162 in direzione Siena. Oltrepassata Ghirlanda, capolinea della vecchia ferrovia mineraria Follonica – Massa, in località Pian di Mucini si prosegue a sinistra per poi seguire le indicazioni per Niccioleta. Pedaliamo in leggera salita per circa 6 km ritrovando la SP 162 nei pressi di Prata. Seguiamo ora il segnavia GT “Tatti” che raggiungeremo dalla SP 54 Cerro Balestro, una bellissima strada che si snoda in leggera salita tra i boschi di sughere e lecci. Dall’antico castellare di Tatti, la traccia piega a sinistra (segnavia Roccatederighi). Si transita per Sassofortino e si pedala sulla SP 8 raggiungendo Roccastrada. Si prosegue in discesa sulla S.P. 157 per circa 5 km fino ad un’evidente curva a destra dove si imbocca la S.P. 46 Tollero seguendo la segnaletica GT che indica Paganico. L’attuale complanare alla E78 ci accompagna fino all’incrocio con la SP 18 per lo scollinamento a Campagnatico, antico castello degli Aldobrandeschi di Sovana, citato da Dante nell’XI canto del Purgatorio.
Da Massa Marittima si imbocca la SP 162 in direzione Siena. Oltrepassata Ghirlanda, capolinea della vecchia ferrovia mineraria Follonica – Massa, in località Pian di Mucini si prosegue a sinistra per poi seguire le indicazioni per Niccioleta. Pedaliamo in leggera salita per circa 6 km ritrovando la SP 162 nei pressi di Prata. Seguiamo ora il segnavia GT “Tatti” che raggiungeremo dalla SP 54 Cerro Balestro, una bellissima strada che si snoda in leggera salita tra i boschi di sughere e lecci. Dall’antico castellare di Tatti, la traccia piega a sinistra (segnavia Roccatederighi). Si transita per Sassofortino e si pedala sulla SP 8 raggiungendo Roccastrada. Si prosegue in discesa sulla S.P. 157 per circa 5 km fino ad un’evidente curva a destra dove si imbocca la S.P. 46 Tollero seguendo la segnaletica GT che indica Paganico. L’attuale complanare alla E78 ci accompagna fino all’incrocio con la SP 18 per lo scollinamento a Campagnatico, antico castello degli Aldobrandeschi di Sovana, citato da Dante nell’XI canto del Purgatorio.
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Lunghezza tappa68 Km
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Impegno fisicoMedia
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Difficoltà tecnicaFacile
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Dislivello in discesa1040 m
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Dislivello in salita1180 m
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Quota massima611 m
Dal centro di Campagnatico si torna sulla SP 18 verso la Valle dell’Ombrone, che si attraversa in località Pianetti. Al successivo incrocio con la SP 17 Voltina, seguiamo il segnavia GT “Granaione”. Si prosegue per circa 4 km in pianura, per poi iniziare a pedalare in salita direzione Cinigiano. Il percorso verso il Monte Amiata prosegue, pedalando in costante salita alla volta di Monticello Amiata e Arcidosso, uno dei più suggestivi e caratteristici paesi dell’Amiata per la presenza della Rocca Aldobrandesca, che svetta imponente in cima al borgo. Seguiamo le indicazioni per Santa Fiora, dove troveremo anche la possibilità di ricarica delle nostre e-bike, grazie ad una postazione pubblica nei pressi dell’Infopoint in piazza Garibaldi. Di sicuro interesse, la visita al Museo delle Miniere di Mercurio del Monte Amiata. Imperdibile e una passeggiata per i vicoli del centro storico fino al bellissimo Parco della Peschiera.
Dal centro di Campagnatico si torna sulla SP 18 verso la Valle dell’Ombrone, che si attraversa in località Pianetti. Al successivo incrocio con la SP 17 Voltina, seguiamo il segnavia GT “Granaione”. Si prosegue per circa 4 km in pianura, per poi iniziare a pedalare in salita direzione Cinigiano. Il percorso verso il Monte Amiata prosegue, pedalando in costante salita alla volta di Monticello Amiata e Arcidosso, uno dei più suggestivi e caratteristici paesi dell’Amiata per la presenza della Rocca Aldobrandesca, che svetta imponente in cima al borgo. Seguiamo le indicazioni per Santa Fiora, dove troveremo anche la possibilità di ricarica delle nostre e-bike, grazie ad una postazione pubblica nei pressi dell’Infopoint in piazza Garibaldi. Di sicuro interesse, la visita al Museo delle Miniere di Mercurio del Monte Amiata. Imperdibile e una passeggiata per i vicoli del centro storico fino al bellissimo Parco della Peschiera.
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Lunghezza tappa51 Km
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Impegno fisicoMedia
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Difficoltà tecnicaFacile
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Dislivello in discesa1168 m
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Dislivello in salita740 m
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Quota massima831 m
Dal centro storico di Santa Fiora si segue il segnavia “Selva”, imboccando la SP Pitigliano - Santa Fiora. Veloci tornanti ci accompagnano sul tratto in falsopiano adiacente al fiume Fiora, per poi affrontare la salita che conduce al caseggiato di Selva e al Convento della S.S. Trinità, luogo ameno ricco di storia e leggende. Successivamente si raggiungono Selvena e le vestigia della Rocca Silvana di epoca Aldobrandesca. Evidenti le tracce dell’attività mineraria che ha contraddistinto quest’area che, iniziata in tempi remoti, si è protratta fino agli anni 70 del secolo scorso. Il segnavia “Elmo”, nei pressi del cimitero di Selvena, ci preannuncia l’ingresso in una zona dove geologia, storia e paesaggio sembrano fare a gara per offrirci nuove ed entusiasmanti esperienze. Siamo giunti alle porte delle Città del Tufo, che vede nei borghi di Sorano e Pitigliano la massima espressione architettonica di questa estesa area geografica al confine tra Toscana e Lazio. Nei pressi di San Quirico di Sorano, la città rupestre di Vitozza. Si entra a Pitigliano, in località Madonna delle Grazie, con uno spettacolare affaccio sullo sperone tufaceo su cui sorge l’abitato.
Dal centro storico di Santa Fiora si segue il segnavia “Selva”, imboccando la SP Pitigliano - Santa Fiora. Veloci tornanti ci accompagnano sul tratto in falsopiano adiacente al fiume Fiora, per poi affrontare la salita che conduce al caseggiato di Selva e al Convento della S.S. Trinità, luogo ameno ricco di storia e leggende. Successivamente si raggiungono Selvena e le vestigia della Rocca Silvana di epoca Aldobrandesca. Evidenti le tracce dell’attività mineraria che ha contraddistinto quest’area che, iniziata in tempi remoti, si è protratta fino agli anni 70 del secolo scorso. Il segnavia “Elmo”, nei pressi del cimitero di Selvena, ci preannuncia l’ingresso in una zona dove geologia, storia e paesaggio sembrano fare a gara per offrirci nuove ed entusiasmanti esperienze. Siamo giunti alle porte delle Città del Tufo, che vede nei borghi di Sorano e Pitigliano la massima espressione architettonica di questa estesa area geografica al confine tra Toscana e Lazio. Nei pressi di San Quirico di Sorano, la città rupestre di Vitozza. Si entra a Pitigliano, in località Madonna delle Grazie, con uno spettacolare affaccio sullo sperone tufaceo su cui sorge l’abitato.
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Lunghezza tappa52 Km
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Impegno fisicoMedia
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Difficoltà tecnicaFacile
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Dislivello in discesa810 m
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Dislivello in salita1232 m
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Quota massima838 m
Pitigliano e Manciano, due borghi separati dalla profonda valle scavata dalle acque del Fiora che spacca in due l’altopiano tufaceo, dove popoli antichi hanno lasciato segni del loro passaggio. Il tufo rimane, anche in questo caso, l’elemento che caratterizza il territorio e in alcuni tratti il nastro d’asfalto della SR 74 Maremmana entra in trincea, aprendosi un varco nella formazione tufacea. Il ponte sul fiume Fiora segna per noi il punto di cambio di pendenza, da ora in poi si sale in una serie di serpeggianti curve che ci accompagnano fino alla Rocca Aldobrandesca di Manciano. Conosciuta come “la spia della Maremma” per la sua posizione geografica, la rocca domina pianure e coste maremmane tra Toscana e Lazio. Pedaliamo in scioltezza, sulle veloci curve disegnate sui colli dalla SP 159 (segnavia Scansano) che scendono a Montemerano. Oltrepassato il piccolo borgo agricolo di Pomonte, si lascia la SP 159 per la SP 146 Aquilaia (segnavia Magliano in Toscana nei pressi del bivio) per raggiungere Magliano dalla strada consortile Colle di Lupo. Effetto scenico garantito per i lunghi viali contornati di cipressi che troviamo nei pressi dell'omonima fattoria.
Pitigliano e Manciano, due borghi separati dalla profonda valle scavata dalle acque del Fiora che spacca in due l’altopiano tufaceo, dove popoli antichi hanno lasciato segni del loro passaggio. Il tufo rimane, anche in questo caso, l’elemento che caratterizza il territorio e in alcuni tratti il nastro d’asfalto della SR 74 Maremmana entra in trincea, aprendosi un varco nella formazione tufacea. Il ponte sul fiume Fiora segna per noi il punto di cambio di pendenza, da ora in poi si sale in una serie di serpeggianti curve che ci accompagnano fino alla Rocca Aldobrandesca di Manciano. Conosciuta come “la spia della Maremma” per la sua posizione geografica, la rocca domina pianure e coste maremmane tra Toscana e Lazio. Pedaliamo in scioltezza, sulle veloci curve disegnate sui colli dalla SP 159 (segnavia Scansano) che scendono a Montemerano. Oltrepassato il piccolo borgo agricolo di Pomonte, si lascia la SP 159 per la SP 146 Aquilaia (segnavia Magliano in Toscana nei pressi del bivio) per raggiungere Magliano dalla strada consortile Colle di Lupo. Effetto scenico garantito per i lunghi viali contornati di cipressi che troviamo nei pressi dell'omonima fattoria.
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Lunghezza tappa51 Km
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Impegno fisicoMedia
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Difficoltà tecnicaFacile
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Dislivello in discesa775 m
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Dislivello in salita857 m
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Quota massima430 m
Partiamo da Magliano risalendo le colline in direzione Scansano. Lasciamoci sorprendere dalla torre medievale che svetta per 29 m dalla sommità dell’antico borgo di Pereta, è la sola e la più alta rimasta integra delle tante torri di avvistamento che esistevano in maremma. A Scansano, imperdibile una passeggiata nel “dentro”, la parte vecchia del borgo. Si prosegue in salita sulla SP 159 che attraversa il paese, (segnavia “Montiano” di fronte all’edificio comunale) scollina nei pressi del campo sportivo e prosegue in direzione Grosseto fino all’incrocio con la SP 9 “Aione” (segnavia Montiano). Ampi panorami sulle isole dell’arcipelago toscano si aprono davanti a noi, in questa lunga discesa che ci accompagna dalle colline alla piana grossetana. Nei pressi di Montiano, visita al borgo fortemente consigliata, l’itinerario prosegue verso Grosseto sulla SP 16. Poco prima dell’innesto della provinciale sulla SS1 Aurelia, si imbocca la strada comunale Grancia seguendo il segnavia “Grosseto”. Superato il ponte sull’Ombrone della SP 154 entriamo in città puntando sulla Stazione FS, punto di arrivo dell’itinerario.
Partiamo da Magliano risalendo le colline in direzione Scansano. Lasciamoci sorprendere dalla torre medievale che svetta per 29 m dalla sommità dell’antico borgo di Pereta, è la sola e la più alta rimasta integra delle tante torri di avvistamento che esistevano in maremma. A Scansano, imperdibile una passeggiata nel “dentro”, la parte vecchia del borgo. Si prosegue in salita sulla SP 159 che attraversa il paese, (segnavia “Montiano” di fronte all’edificio comunale) scollina nei pressi del campo sportivo e prosegue in direzione Grosseto fino all’incrocio con la SP 9 “Aione” (segnavia Montiano). Ampi panorami sulle isole dell’arcipelago toscano si aprono davanti a noi, in questa lunga discesa che ci accompagna dalle colline alla piana grossetana. Nei pressi di Montiano, visita al borgo fortemente consigliata, l’itinerario prosegue verso Grosseto sulla SP 16. Poco prima dell’innesto della provinciale sulla SS1 Aurelia, si imbocca la strada comunale Grancia seguendo il segnavia “Grosseto”. Superato il ponte sull’Ombrone della SP 154 entriamo in città puntando sulla Stazione FS, punto di arrivo dell’itinerario.
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Lunghezza tappa54 Km
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Impegno fisicoMedia
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Difficoltà tecnicaFacile
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Dislivello in discesa805 m
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Dislivello in salita952 m
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Quota massima559