La Via del Mare
Dopo un bagno di cultura nella città culla del Rinascimento, può venire voglia di farsi un bagno vero, in un mare trasparente e circondati dalla natura. Niente di meglio quindi che inforcare la bicicletta e, in tre giorni, arrivare a Piombino per imbarcarsi verso l'Isola d'Elba. Non prendetelo però come un banale trasferimento. L'itinerario si sviluppa su strade minori e strade bianche ed è studiato per assaporare alcuni dei territori più belli della Regione: il Chianti, il Senese, la Val di Merse, la val di Cornia, la Maremma. Un itinerario da gustare lentamente godendo del meraviglioso paesaggio toscano. E "gustare" può essere inteso non solo come metafora. Attraversare la Toscana infatti significa anche attraversare i suoi sapori, i suoi piatti tipici e i suoi vini. Il percorso è stato suddiviso in 5 tappe: tre per attraversare la regione e due per compiere il periplo dell'Isola d'Elba. Un ciclista ben allenato può farcela anche in tre o due tappe, ma se si vuole prendersi il tempo per degustare un bicchiere di Chianti a Castellina, fare il giro delle mura di Monteriggioni o visitare gli scavi etruschi di Populonia, consigliamo di seguire la scansione delle tappe così come predisposta, per diluire l'altimetria e il chilometraggio. Le tappe sono comunque discretamente impegnative e non vanno prese sottogamba, tutte intorno ai 60 km e ai 1000 metri di dislivello giornaliero; se non siete ciclisti habituè, l'utilizzo di una e-bike potrebbe essere il mezzo più adatto per godersi il viaggio in assoluta rilassatezza.
L'itinerario La via del Mare è stato gentilmente concesso da Ediciclo Editore ed è tratto dal volume Pedala Italia (Ediciclo, 2020).
Partiamo dirigendoci verso sud, sino a raggiungere e superare Impruneta. Si prosegue poi verso Mercatale in val di Pesa, affrontando la prima salita impegnativa della giornata. Continuiamo su uno splendido percorso di crinale, fra le valli del Pesa e del Greve, sino a Panzano in Chianti, ideale punto sosta della giornata. Rimanendo sulla via Chiantigiana, perdiamo quota per risalire sul versante opposto e raggiungere Castellina in Chianti, al termine dell'ultima, impegnativa salita. Il più è fatto; non ci resta che discendere sino a Castellina scalo e utilizzare le ultime energie per la breve salita finale che ci porta al centro del borgo, termine della tappa, accompagnati dalle parole di Dante: "sulla cerchia tonda/Monteriggion di torri si corona".
Partiamo dirigendoci verso sud, sino a raggiungere e superare Impruneta. Si prosegue poi verso Mercatale in val di Pesa, affrontando la prima salita impegnativa della giornata. Continuiamo su uno splendido percorso di crinale, fra le valli del Pesa e del Greve, sino a Panzano in Chianti, ideale punto sosta della giornata. Rimanendo sulla via Chiantigiana, perdiamo quota per risalire sul versante opposto e raggiungere Castellina in Chianti, al termine dell'ultima, impegnativa salita. Il più è fatto; non ci resta che discendere sino a Castellina scalo e utilizzare le ultime energie per la breve salita finale che ci porta al centro del borgo, termine della tappa, accompagnati dalle parole di Dante: "sulla cerchia tonda/Monteriggion di torri si corona".
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Lunghezza tappa64.8 Km
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Impegno fisicoImpegnativa
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Difficoltà tecnicaMedia
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Dislivello in discesa1020 m
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Dislivello in salita1210 m
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Quota massima580 m
Si parte lasciando Monteriggioni per scendere verso la piana dell'Elsa. Pochi chilometri ed eccoci ad Abbadia Isola, abbazia dove soggiornò Sigerico di Canterbury, il vescovo che nel 990 andò da Canterbury a Roma (e ritorno) tenendo un puntuale diario di viaggio che ha permesso oggi di ricostruire con precisione il tracciato della via Francigena.
Proseguiamo superando Strove sino a confluire sulla SP 541 dove svoltiamo a sinistra scavalcando l'Elsa sul ponte di Santa Giulia. La strada sale su una dorsale che ci conduce, in bella situazione panoramica, sino a Casole d'Elsa, luogo ideale per uno spuntino. Il percorso continua a regalare splendidi panorami sino a Monteguidi, che raggiungiamo con un percorso che in gergo ciclistico verrebbe definito mangia e bevi.
Scendiamo ora per superare il torrente Cecina e risaliamo sull'altro versante sino alle porte di Montecastelli, borgo che possiamo visitare con una deviazione sulla destra di circa un chilometro, (aggiungendo anche 80m di dislivello). Il percorso prosegue in quota per circa otto chilometri sino ad arrivare ai piedi dell'ultima salita; tre chilometri intorno al 6,5% che ci faranno guadagnare il diritto ad una ottima cena nel borgo di Castelnuovo di Val di Cecina, la meta di questa giornata.
Si parte lasciando Monteriggioni per scendere verso la piana dell'Elsa. Pochi chilometri ed eccoci ad Abbadia Isola, abbazia dove soggiornò Sigerico di Canterbury, il vescovo che nel 990 andò da Canterbury a Roma (e ritorno) tenendo un puntuale diario di viaggio che ha permesso oggi di ricostruire con precisione il tracciato della via Francigena.
Proseguiamo superando Strove sino a confluire sulla SP 541 dove svoltiamo a sinistra scavalcando l'Elsa sul ponte di Santa Giulia. La strada sale su una dorsale che ci conduce, in bella situazione panoramica, sino a Casole d'Elsa, luogo ideale per uno spuntino. Il percorso continua a regalare splendidi panorami sino a Monteguidi, che raggiungiamo con un percorso che in gergo ciclistico verrebbe definito mangia e bevi.
Scendiamo ora per superare il torrente Cecina e risaliamo sull'altro versante sino alle porte di Montecastelli, borgo che possiamo visitare con una deviazione sulla destra di circa un chilometro, (aggiungendo anche 80m di dislivello). Il percorso prosegue in quota per circa otto chilometri sino ad arrivare ai piedi dell'ultima salita; tre chilometri intorno al 6,5% che ci faranno guadagnare il diritto ad una ottima cena nel borgo di Castelnuovo di Val di Cecina, la meta di questa giornata.
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Lunghezza tappa52.1 Km
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Impegno fisicoMedia
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Difficoltà tecnicaMedia
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Dislivello in discesa640 m
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Dislivello in salita960 m
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Quota massima568 m
Siamo nel cuore delle Colline Metallifere, il territorio dei "soffioni boraciferi", sbuffi di vapore che fuoriescono dal sottosuolo imbrigliati sin dai primi del '900 per ottenere energia geo-termica. Partiamo verso sud, immersi nel verde, seguendo la SR 439 sino al bivio sulla destra per Monterotondo Marittimo, incantevole villaggio d'altura e ideale luogo di sosta per una pausa caffè. Poco oltre il paese, all'altezza di una piccola "maestà", prendiamo sulla sinistra la strada vicinale di Montebamboli, iniziando un lungo tratto sterrato di circa 12 km nella valle del Milia e delle antiche miniere di Montebamboli.
Ritornati sull'asfalto si prende a destra risalendo leggermente sino al Poggio al Cinghiale, dove potremo per la prima volta intravedere il mare. Da qui parte una lunga discesa che ci porta sino al fondovalle del Cornia dove, all'incrocio con la SP19, prenderemo a destra per raggiungere il delizioso borgo di Suvereto, sormontato dalla rocca aldobrandesca.
La strada prosegue nella pianura dirigendosi verso Venturina Terme e poi verso il golfo di Baratti. Sfioriamo il Golfo e diventa difficile respingere la voglia di fare il primo bagno nel mar Tirreno (e se avete un costume con voi, perchè non farlo?). Inizia qui l'ultima salita che ci farà dapprima raggiungere Populonia, il piccolo e affascinante borgo fortificato di origine etrusca (si consiglia la visita al parco archeologico e al museo) e poi attraversare il promontorio di Piombino lungo un bellissimo e selvaggio tratto sterrato, con splendide vedute sul mare e le isole dell'arcipelago Toscano. L'ultima, bellissima fatica prima di scendere a Piombino e prendere il traghetto per l'isola d'Elba.
Siamo nel cuore delle Colline Metallifere, il territorio dei "soffioni boraciferi", sbuffi di vapore che fuoriescono dal sottosuolo imbrigliati sin dai primi del '900 per ottenere energia geo-termica. Partiamo verso sud, immersi nel verde, seguendo la SR 439 sino al bivio sulla destra per Monterotondo Marittimo, incantevole villaggio d'altura e ideale luogo di sosta per una pausa caffè. Poco oltre il paese, all'altezza di una piccola "maestà", prendiamo sulla sinistra la strada vicinale di Montebamboli, iniziando un lungo tratto sterrato di circa 12 km nella valle del Milia e delle antiche miniere di Montebamboli.
Ritornati sull'asfalto si prende a destra risalendo leggermente sino al Poggio al Cinghiale, dove potremo per la prima volta intravedere il mare. Da qui parte una lunga discesa che ci porta sino al fondovalle del Cornia dove, all'incrocio con la SP19, prenderemo a destra per raggiungere il delizioso borgo di Suvereto, sormontato dalla rocca aldobrandesca.
La strada prosegue nella pianura dirigendosi verso Venturina Terme e poi verso il golfo di Baratti. Sfioriamo il Golfo e diventa difficile respingere la voglia di fare il primo bagno nel mar Tirreno (e se avete un costume con voi, perchè non farlo?). Inizia qui l'ultima salita che ci farà dapprima raggiungere Populonia, il piccolo e affascinante borgo fortificato di origine etrusca (si consiglia la visita al parco archeologico e al museo) e poi attraversare il promontorio di Piombino lungo un bellissimo e selvaggio tratto sterrato, con splendide vedute sul mare e le isole dell'arcipelago Toscano. L'ultima, bellissima fatica prima di scendere a Piombino e prendere il traghetto per l'isola d'Elba.
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Lunghezza tappa72 Km
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Impegno fisicoMedia
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Difficoltà tecnicaMedia
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Dislivello in discesa1420 m
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Dislivello in salita890 m
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Quota massima680 m
Sbarcati a Portoferraio possiamo iniziare il nostro periplo dell'isola che è stato diviso diviso in due tappe da compiere in senso antiorario per avere il mare sempre sulla nostra destra. In questa prima tappa aggireremo l'isola ad ovest, facendo il periplo di Monte Capanne.
Partiamo dirigendoci verso Capo d'Enfola, a pochi chilometri dal porto, ma prima di scendere verso l'istmo del promontorio (se lo vogliamo raggiungere occorre fare una andata/ritorno perchè la strada non prosegue) prendiamo a sinistra lungo la ripida via Acquaviva che diventa uno stradello a fondo naturale e consente di raggiungere Procchio evitando un lungo tratto di provinciale. I primi due chilometri sono impegnativi, con pendenza media intorno al 9%, poi si comincia a scendere sino a sfociare sulla SP 24 e, prendendo a destra, raggiungere rapidamente Procchio e la sua bella spiaggia.
Si continua per alcuni chilometri sulla strada costiera, con splendide viste sul mare, sino a raggiungere Marciana Marina, punto di sosta adatto per rifocillarsi e riprendere un po' di forze prima di affrontare la salita più lunga della giornata. La strada sale per 5 km sino a raggiungere i 325 mslm di Poggio e poi i 370 mslm di Marciana, due splendidi borghi di montagna con vista sul mare. Raggiunta Marciana il più è fatto; la SP25, strada obbligata per compiere il periplo dell'isola, torna a scendere costeggiando il mare, prima restando alta sulla costa poi avvicinandosi all'acqua, dando la possibilità di concedersi un bagno alle spiagge di Chiessi o di Pomonte o in quella incantevole di Fetovaia, poco prima di giungere alla nostra meta, Marina di Campo.
Sbarcati a Portoferraio possiamo iniziare il nostro periplo dell'isola che è stato diviso diviso in due tappe da compiere in senso antiorario per avere il mare sempre sulla nostra destra. In questa prima tappa aggireremo l'isola ad ovest, facendo il periplo di Monte Capanne.
Partiamo dirigendoci verso Capo d'Enfola, a pochi chilometri dal porto, ma prima di scendere verso l'istmo del promontorio (se lo vogliamo raggiungere occorre fare una andata/ritorno perchè la strada non prosegue) prendiamo a sinistra lungo la ripida via Acquaviva che diventa uno stradello a fondo naturale e consente di raggiungere Procchio evitando un lungo tratto di provinciale. I primi due chilometri sono impegnativi, con pendenza media intorno al 9%, poi si comincia a scendere sino a sfociare sulla SP 24 e, prendendo a destra, raggiungere rapidamente Procchio e la sua bella spiaggia.
Si continua per alcuni chilometri sulla strada costiera, con splendide viste sul mare, sino a raggiungere Marciana Marina, punto di sosta adatto per rifocillarsi e riprendere un po' di forze prima di affrontare la salita più lunga della giornata. La strada sale per 5 km sino a raggiungere i 325 mslm di Poggio e poi i 370 mslm di Marciana, due splendidi borghi di montagna con vista sul mare. Raggiunta Marciana il più è fatto; la SP25, strada obbligata per compiere il periplo dell'isola, torna a scendere costeggiando il mare, prima restando alta sulla costa poi avvicinandosi all'acqua, dando la possibilità di concedersi un bagno alle spiagge di Chiessi o di Pomonte o in quella incantevole di Fetovaia, poco prima di giungere alla nostra meta, Marina di Campo.
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Lunghezza tappa56 Km
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Impegno fisicoImpegnativa
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Difficoltà tecnicaMedia
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Dislivello in discesa1000 m
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Dislivello in salita1040 m
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Quota massima374
Partiamo subito in salita per scavalcare la cresta montuosa che ci divide da Lacona; tre chilometri con pendenza costante per superare un dislivello di 250m. Giunti a Lacona e ritornati al livello del mare, il percorso prosegue senza vere salite sino a Porto Azzurro, che raggiungeremo in una decina di chilometri prima seguendo la SP 30 e poi la SP 26, prendendo a destra al bivio.
Dopo la meritata pausa caffè iniziamo l'esplorazione del capo di Monte Serra, lungo la splendida strada panoramica della Parata. Ci dirigiamo verso Rio nell'Elba ma, all'ultima rotonda, puntiamo invece verso Rio Marina per proseguire poi lungo la costa sino Cavo.
La strada risale in maniera morbida per portarci, questa volta sì, a Rio nell'Elba, dove iniziamo l'ultima, impegnativa salita: 3 chilometri con pendenza media intorno all'8%, che ci portano al passo e al castello del Volterraio, il luogo dove gli Elbani cercavano scampo alle incursioni saracene. Il percorso si chiude con una ripida discesa sino al mare e con gli ultimi chilometri in piano che ci riportano sino al traghetto di Portoferraio.
Partiamo subito in salita per scavalcare la cresta montuosa che ci divide da Lacona; tre chilometri con pendenza costante per superare un dislivello di 250m. Giunti a Lacona e ritornati al livello del mare, il percorso prosegue senza vere salite sino a Porto Azzurro, che raggiungeremo in una decina di chilometri prima seguendo la SP 30 e poi la SP 26, prendendo a destra al bivio.
Dopo la meritata pausa caffè iniziamo l'esplorazione del capo di Monte Serra, lungo la splendida strada panoramica della Parata. Ci dirigiamo verso Rio nell'Elba ma, all'ultima rotonda, puntiamo invece verso Rio Marina per proseguire poi lungo la costa sino Cavo.
La strada risale in maniera morbida per portarci, questa volta sì, a Rio nell'Elba, dove iniziamo l'ultima, impegnativa salita: 3 chilometri con pendenza media intorno all'8%, che ci portano al passo e al castello del Volterraio, il luogo dove gli Elbani cercavano scampo alle incursioni saracene. Il percorso si chiude con una ripida discesa sino al mare e con gli ultimi chilometri in piano che ci riportano sino al traghetto di Portoferraio.
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Lunghezza tappa63 Km
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Impegno fisicoImpegnativa
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Difficoltà tecnicaMedia
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Dislivello in discesa1030
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Dislivello in salita1150
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Quota massima330