Monte Labbro gravel
Arcidosso è l’antico centro amministrativo di questo versante dell’Amiata. Oggi, di quelle vestigia, rimane il Castello Aldobrandesco, che con la sua torre domina il paese. Proprio da qui parte il percorso che dopo poco si inerpica per la collina, arrivando a Pian Perugino, dove enormi castagni, immobili e maestosi, osservano chi è di passaggio. Da qui si arriva al vecchio borgo contadino di Zancona e poi la strada riprende a salire.
L’arrivo a Monte Labbro, con la sua forma a piramide, è preceduto dal passaggio al Parco Faunistico del Monte Amiata, dove, tra gli altri, trovano rifugio alcuni esemplari di lupo appenninico. Da qui, con l’Amiata a sinistra, si sale fino alla vetta del Monte Labbro. In questa cima trovò la sua casa la comunità giurisdavidica, fondata da Davide Lazzaretti nella seconda metà del XIX secolo con l’obiettivo di mettere in comune i beni dei contadini per cercare una vita migliore. Dalle rovine di quel che resta della casa di questa comunità e della Torre Giurisdavidica, il panorama spazia sulla costa tirrenica da Montalto di Castro fino a Castiglione della Pescaia: ad occhio nudo si vedono metà dell’arcipelago toscano e la Corsica. Questo luogo mistico è uno dei più amati dagli amiatini e, di sicuro, uno dei più affascinanti.
Riprendendo il cammino con un percorso vallonato, si inizia poi a scendere verso il villaggio delle Macchie per poi dirigersi verso il “borgo della luna e della poesia”, Salaiola. Da qui, circondati da castagneti, si prende la provinciale per il rientro ad Arcidosso, che in località la Serra ci appare in tutta la sua bellezza, adagiato sulle pendici del monte Amiata.