Montorgiali, San Giorgio e la Via Clodia
Montorgiali, borgo medievale attestato su di un costone a strapiombo sul fosso Inferno, si trova sulla direttrice che da Grosseto risale le colline verso Scansano e Saturnia. Possedimento della Repubblica di Siena tra il XIV e il XVI secolo, le prime notizie dell’abitato risalgono al 1118.
Situato di fronte a Montorgiali, il santuario di San Giorgio è costituito da una piccola chiesa sul cui altare è posta la statua di San Giorgio con il drago. Il 23 aprile di ogni anno, in occasione della festa del Santo, il borgo si veste a festa per la “Cavalcata di San Giorgio”, con coccarde e drappi gialli e rossi che sventolano dai davanzali delle finestre, mentre addobbano cavalli e cavalieri. Canti di primavera ravvivano la campagna in una suggestiva festa popolare, che fa da cornice alle celebrazioni religiose.
Partiamo dalla borgata di Bivio di Montorgiali. Posto a meno di 2 km dal paese, il “Bivio” si trova sulla SP 159 Scansanese, all’incrocio tra due antiche dogane e la Via Clodia di cui rimane, testimone indomito, il ponte del Diavolo sul fosso Inferno raggiungibile con un sentiero che congiunge il cimitero di Montorgiali al Bivio. Si procede in direzione Scansano percorrendo una vecchia dogana a fondo sterrato che termina nei pressi dell’abitato di Pancole. Qui, degni di nota sono il pozzo cisterna nella piazzetta più alta del paese e la sorgente degli antichi lavatoi. Ci immettiamo sulla SP 39 di Polveraia, percorrendola fino alle colonne che segnavano il confine delle proprietà del Castello di Montepò.
Entriamo nel secondo settore a ghiaia, che presenta discrete pendenze in discesa e alcuni tratti cementati. L’imponente sagoma del Castello ci accompagna fino a scomparire dietro il Poggio della Rustica, nei pressi di Polveraia. Sul crinale antistante il castello si affacciano le dieci torri del Parco Eolico di Poggi Alti. Le grandi pale ruotano silenziose ad ogni refolo di vento e sono in grado di produrre energia pulita per il fabbisogno di 20.000 famiglie.
Evidenti rovine di opere murarie su un poggetto a strapiombo sul Senna ci riportano al Basso Medioevo, quando qui sorgeva la città di Cotone, dal nome della nobile famiglia senese Cotoni–de’ Maggi, che possedeva queste terre fin dal secolo XIII con Monte Pò e Montorgiali.
Siamo ormai all’abitato di Polveraia. Dopo una sosta ristoratrice alla fontanella all’ingresso del paese, riprendiamo a risalire la SP 39 per proseguire sulla strada consortile che si stacca a destra della provinciale nei pressi del chilometro 7. Dal poggetto di Colle Fagiano, il panorama si apre sulla costa con ampi affacci. Il successivo passaggio dall’agriturismo Perucci di sopra, anticipa l’arrivo al pianoro dove sorge il santuario di San Giorgio.
Il ponte del Diavolo sulla via Clodia
Le informazioni sull’esistenza di una appendice della Via Clodia tra Saturnia e Roselle non sono sempre concordi e il possibile tracciato si perde nel reticolato di stradelli e dogane che solcano la campagna. La Regione Toscana ha tuttavia fatto proprio un itinerario che trova in Montorgiali un punto di sicuro passaggio, e nell’antico ponte che scavalca il fosso Inferno il monumento più significativo. Ed è così che, seguendo la segnaletica Via Clodia, percorriamo a piedi lo stradello che scende al ponte medievale ad una sola arcata, che sembra sfidare lo scorrere dei secoli forte dei perfetti incastri delle sue pietre. Dato l’alto valore storico del manufatto, si prega il visitatore di non salire sul ponte e attraversare il fosso dal guado sottostante. Dall’altro lato, lo stradello della antica Via Clodia prosegue fino al Bivio Montorgiali.