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Itinerari bike

Scansano e Magliano in Toscana, le terre del Morellino

Un anello cicloturistico alla ricerca di gusti e paesaggi autentici

Partiamo da piazza Garibaldi a Scansano; una volta superato il breve tratto in salita – che scollina nei pressi della Cantina Cooperativa Vignaioli del Morellino di Scansano – percorriamo la lunga discesa che attraversa la SP 159 e continua sulla SP 9 Aione. Tra distese di vigne, scendiamo di quota oltrepassando loc. Mandorlaie per poi puntare su Magliano dalla strada consortile Capitana. Tra Magliano in Toscana e Scansano, le ruote delle nostre biciclette avanzano su una lunga salita pedalabile, assorbite in un paesaggio dominato da olivi e vigneti: ci addentriamo, pedalata dopo pedalata, nella terra di un grande vino, il Morellino di Scansano.

Le direttrici principali che si incontrano a Scansano sono due: la SP 159 “Scansanese”, che da Grosseto congiunge la costa con l’entroterra, e la SP 160 “Amiatina” (ex SS 323) che dalla Costa d’Argento s’inerpica sulle colline per poi proseguire sempre più all’interno fino a raggiungere la Val d’Orcia, congiungendo le antiche consolari Aurelia e Cassia da Orbetello a Castiglione d’Orcia. Strada strategica “l’Amiatina”, tanto che già nel 1300 la Repubblica di Siena l’aveva dotata di due importanti avamposti militari appollaiati su altrettanti speroni rocciosi: Pereta, con la sua torre di 29 metri che dal centro del borgo guarda verso il mare, e Castiglione d’Orcia ­– spostata un centinaio di chilometri verso l’interno – con l’imponente Rocca del Tentennano posta a guardia della traversa Amiatina alla sua confluenza con la Via Cassia e la Via Francigena. La strada provinciale Aione (SP 9) e la strada consorziale della Capitana, affascinante e antica dogana che sembra srotolarsi sotto le nostre ruote, chiudono il poligono disegnato sul terreno da questo itinerario.

Strade che affondano le origini nel passato e toponimi evocativi come “Impostino”, “Fontana Lucchese” e financo “Poggio Bestiale”, riportano alla memoria carovane di uomini e donne che giungevano qui ogni autunno dalle più diverse montagne toscane, al seguito di greggi e armenti transumanti. Strade, che oggi attraversano paesaggi diventati la culla degli intensi “Ori di Maremma”: il verde dell’olio EVO e il rosso del Morellino, regalandoci orizzonti che spaziano sulla costa tirrenica tra il Monte Argentario e le isole dell’Arcipelago toscano. Terreno affascinante la Maremma del sud, attraversato da strade a ridotto traffico veicolare ideali per il cicloturismo; strade in cui si alternano tratti veloci, dove lasciare correre le ruote, e tratti impegnativi, dove è importante gestire al meglio lo sforzo fisico per non arrivare esausti al successivo scollinamento. Il dislivello complessivo conta 670 m, con il punto più alto che si raggiunge a Scansano ai 557 m slm.

Da non perdere:

Senz’altro la visita ai borghi di Pereta, Magliano in Toscana e Scansano. Luoghi dove è facile lasciarsi sedurre dalle botteghe che offrono assaggi e degustazioni dalle loro insegne affacciate sui vicoli antichi. A Scansano, imperdibile una passeggiata nel “dentro”, la parte vecchia del paese, e la visita al Museo Archeologico e Museo della Vite e del Vino. A Magliano, impensabile lasciare il borgo senza aver fatto il cammino di ronda delle mura medievali e ammirato il paesaggio dei colli sovrastanti dalla Porta San Martino. Poco distante da Magliano, da non perdere una visita alle rovine della misteriosa Abbazia di San Bruzio, l'edificio fu costruito dai monaci camaldolesi nell'anno Mille, ne rimane solo l'abside che esce dalle pareti del transetto orientale, alcuni archi da cui si sviluppa una imponente cupola ottagonale, e bellissimi capitelli ricchi di simbologia.

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