Simboli di San Quirico
Il viaggio tra i simboli di San Quirico è un viaggio tra arte e natura, tra i segni lasciati dal tempo in un territorio divenuto parte fondante del Parco Storico, Artistico e Naturale della Val d’Orcia, e oggi Patrimonio mondiale dell’umanità tutelato dall’Unesco.
Il viaggio è breve proprio per consentire una visione lenta e ragionata delle cose, per favorire una contemplazione del mondo che c’è e che riesce a far comprendere meglio di ogni altra cosa il mondo che c’era.
La tappa è unica e, a valutarla dal dislivello risulterebbe molto impegnativa. La sua brevità però e la raccomandazione di poterla sorseggiare pian piano come il migliore dei vini, la rende abbastanza facile. Come si dice in Val d’Orcia: "ogni cosa va presa per il verso del pelo e vedrai che ci riuscirai".
Gli Horti Leonini, il magnifico giardino cinquecentesco situato proprio dentro la cinta murata del paese, sono il luogo ideale per preparare il viaggio con una bici adatta allo scopo considerati i numerosi tratti di strada bianche che si incontreranno. Il GATE è poco distante.
La strada provinciale n° 146 si lascia per prendere lo sterrato che porta fino alla fattoria di Celamonti nel pieno delle Crete e con uno strappo del 17%.
Si prosegue poi per tornare verso la Cassia ed in località I Triboli appare la magica visione del boschetto di cipressi più fotografato e famoso al mondo: i cipressini di San Quirico, una icona della Toscana.
Rimessisi dallo stupore «per cotanta bellezza» si procede in piena campagna di nuovo verso San Quirico senza mai toccarlo fino a raggiungere i 517 metri del borgo fortificato di Vignoni Alto con il castello e la chiesetta di San Biagio.
Da Vignoni Alto si scende verso la meraviglia di Bagno Vignoni ove alle antiche terme si sono aggiunti moderni e lussuosi resort tanto da farne un luogo di benessere molto ricercato. Ma il fascino vero del luogo è in quanto vi sia di meglio conservato di un passato come la «piazza delle sorgenti» al centro del borgo, il Parco naturale dei Mulini medievali scavati nella roccia e gli edifici antichi che hanno ospitato papa Pio II, Santa Caterina da Siena, Lorenzo dei Medici e, in tempi moderni, registi ed artisti che hanno utilizzato il luogo come set per celebri pellicole come «Nostalghia» di Tarkovslij o «Al lupo al lupo» di Carlo Verdone.
Lasciato con qualche vena di nostalgia Bagno Vignoni si torna sullo sterrato e a Sante Marie di Vignoni si volge verso nord est percorrendo una strada caratterizzata dai sali e scendi continui tipici delle crete. La sosta è alla piccola Cappella della Madonna di Vitaleta, che si erge quieta in compagnia di due filari di cipressi. Si racconta che questo piccolo gioiello antico fu edificato proprio nel luogo dove la Vergine apparve ad una pastorella.
Dalla cappella si continua per incontrare presto la strada principale che riporta a San Quirico.
Ma San Quirico è anche simbolo di sport pionieristico e teatro della 1000 Miglia tanto che, all’imbocco del viadotto che porta in centro, dove campeggiano sempre le scritte originali dei tifosi, è stata posta la statua in bronzo di Tazio Nuvolari, il «mantovano volante».