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Itinerari bike

Tour dei quattro laghi

Grandi emozioni per gli amanti della bici costeggiando i laghi della Garfagnana

All’interno del bacino idrografico del fiume Serchio si trovano ben 12 invasi artificiali per la produzione di energia idroelettrica, piccoli sbarramenti e grandi laghi che caratterizzano il paesaggio della valle.

Partiamo da Castelnuovo di Garfagnana, crocevia di strade e centro principale della valle, imboccando la Strada d’Arni (SP 13) famosa tra gli amanti delle due ruote per essere stata più volte percorsa dal Giro d'Italia. In leggera e costante salita, costeggiando il torrente Turrite Secca, arriviamo a Isola Santa. Visto dalla diga, l’antico borgo di pietra si specchia nelle acque color smeraldo del piccolo lago e merita sicuramente una sosta ristoratrice.

Superata Isola Santa, imbocchiamo a destra il largo incrocio della Via Monti Mare che, con ampi tornanti e una salita ben più decisa, ci porta a Capanne di Careggine da dove proseguiamo, per diversi chilometri in falsopiano, con punti panoramici spettacolari sul gruppo delle Panie.

Il profilo dell’Omo Morto si staglia netto davanti a noi e, giunti al Passo di Scala, è obbligatoria una sosta. Superata a 1000 metri di quota La Maestà della Formica, imbocchiamo la strada provinciale 69 in direzione Careggine. Il borgo ci accoglie con le strette vie carraie arroccate intorno alla chiesa di San Pietro e, con una piccola deviazione dal percorso, possiamo raggiungere la Panchina Gigante sul colle di Monti. Lo sguardo spazia dalle Alpi Apuane agli Appennini e ci regala una splendida vista del Lago di Vagli.

Rientrati in paese, scendiamo con ampi tornanti fino a Poggio, da dove seguiremo la strada provinciale 50 per Vagli. La diga che sbarra il corso del torrente Edron è alta ben 92 metri e ha il coronamento accessibile al pubblico. Con i suoi 34 milioni di metri cubi di acqua, il Lago di Vagli è il più grande bacino idroelettrico della Toscana e nasconde nelle sue profondità il paese di Fabbriche di Careggine, che torna a vivere per un’estate solo quando l’invaso viene svuotato. Costeggiamo il lago per circa 4 Km fino alla località il Bivio, da dove inizia la salita per il Giovetto. Campocatino, l’antico alpeggio di pastori, adagiato ai bordi del grande prato ai piedi del monte Roccandagia, merita una breve deviazione dal percorso. Tornati al Passo scendiamo a Gorfigliano e a Gramolazzo dove il monte Pisanino, il più alto della catena apuana, si specchia nelle verdi acque del lago artificiale. Frequentato da pescatori e bagnanti, il lago di Gramolazzo è costeggiato da una bella pista ciclabile e da una passeggiata attrezzata con un pontile e una piccola spiaggia.

Affrontiamo l’ultima facile salita fino alla galleria di Castagnola e tocchiamo quindi, in successione, Piazza al Serchio, San Romano in Garfagnana, Sillicagnana e Villetta, lasciando la strada provinciale al bivio per Pontecosi per raggiungere l’ultimo lago del nostro tour. Il piccolo lago, formato sul fiume Serchio, è luogo ideale per la sosta e lo svernamento di numerosa avifauna acquatica, tra cui folaghe e anatre selvatiche di varie specie che frequentano le acque basse intorno ai canneti. Rientriamo sulla provinciale dal ponte medievale a sella d’asino che conduce ad un breve tratto selciato in salita e terminare il percorso con l’immancabile passaggio nel centro storico a Castelnuovo di Garfagnana e la sua elegante Rocca Ariostesca.

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