Tour nella storia tra Firenze, Lucca e Pisa
Partiamo simbolicamente da Ponte Vecchio, seguendo le ciclabili sulla sponda destra dell’Arno sino a entrare nel parco delle Cascine, che percorreremo per tutta la sua lunghezza.
Arrivati al monumento al Principe Indiano superiamo il ponticello sul torrente Mugnone e imbocchiamo la ciclabile del Renai, sempre sulla sponda destra dell’Arno.
Usciamo da Firenze e all’altezza della stazione ferroviaria di San Donnino attraversiamo il fiume sulla nuova passerella ciclabile e proseguiamo mantenendoci sull’argine sinistro. Poco lontano svetta il campanile esagonale della Badia a Settimo, raggiungibile con una breve deviazione. Dopo un paio di chilometri sull’argine, giungiamo a un parco fluviale al termine del quale abbandoniamo provvisoriamente l’Arno per dirigerci verso Lastra a Signa. Il borgo fortificato merita una breve visita, che potremmo accompagnare a una sempre gradita seconda colazione, anche per raccogliere le forze prima della salita più importante della giornata. Non spaventiamoci; si tratta di soli 160 metri di dislivello da superare nei prossimi 4,3 chilometri. Le antiche mura di Malmantile indicheranno l'arrivo in vetta.
Superato il “dentino”, torniamo rapidamente a valle per imboccare un lungo tratto completato della ciclabile dell’Arno. Abbandoniamo la ciclabile solo per superare i centri abitati di Montelupo Fiorentino prima, e di Empoli poi, dove approfittiamo della digressione per attraversare il centro storico sino alla bella piazza di Farinata degli Uberti e alla Collegiata di Sant’Andrea, scrigno di opere d’arte.
Superata Empoli riprendiamo la ciclabile dell’Arno ancora per 6,7 chilometri sino al punto in cui si interrompe, all’altezza di Marcigliana. Proseguiamo per qualche chilometro su stradine minori sino a superare e abbandonare definitivamente il fiume alle porte di Fucecchio (teniamo d’occhio la traccia sul nostro lettore GPX per imboccare tutti i bivi giusti). Attraversiamo l’interessante centro storico del paese, per proseguire lungo il limitare sud/ovest del polmone verde del Padule di Fucecchio. L’itinerario zigzaga tra stradine minori per evitare le direttrici più trafficate, sino a giungere ad Altopascio, con bici a mano finale per passare dalla piazza.
Poco dopo Altopascio il percorso attraversa un’area industriale che, a seconda dell’orario, potrebbe essere trafficata da mezzi pesanti: pedaliamo quindi con attenzione in questo segmento in particolare nell’attraversamento della strada nei pressi dello svincolo autostradale.
Superato questo breve tratto la strada torna tranquilla tra il verde, sino a confluire, ormai alle porte di Lucca, sulla via Romana, che prenderemo a sinistra per raggiungere il capoluogo. Lucca merita certamente una visita approfondita, anche di più giorni, ma il nostro itinerario si limita ad attraversare il centro storico da est a ovest, entrando da Porta Elisa ed uscendo da Porta sant’Anna. Lasciataci Lucca alle spalle, ci allontaniamo in direzione ovest, sino a raggiungere il fiume Serchio, dove imbocchiamo la ciclabile lungo l’argine, guardati a vista dal Castello di Nozzano, borgo fortificato su un piccolo colle della sponda opposta, e dalla Rocca di Ripafratta; gli imponenti ruderi visibili sulla nostra sinistra sono nel punto in cui dobbiamo fare un breve passaggio sulla strada Provinciale per superare una interruzione della pista sull’argine.
Dopo ottocento metri rientriamo sull’argine del fiume per un bellissimo e bucolico tratto, sino ad arrivare alle porte vinciane di Rigoli, l’antico sistema di sbarramento che regola il flusso delle acque del canale di Ozzeri, che qui confluisce nel Serchio.
Poco dopo abbandoniamo definitivamente il fiume per puntare decisi verso Pisa, ormai in vista della meta.
All’ingresso della città, appena superati i binari della ferrovia, svoltiamo a destra imboccando una comoda ciclabile che ci porterà dritti alla Piazza dei Miracoli, dove potremo salutare, inclinati, la torre pendente più famosa del mondo.