Via della Lignite
Il Valdarno è una terra fertile e fa la gioia soprattutto dei ciclisti e dei cicloamatori! Pedalando tra i comuni di San Giovanni Valdarno e Cavriglia, per esempio, si può pedalare lungo la Via della Lignite, un anello circolare che prende il nome da una caratteristica del suolo. La lignite, infatti, è un combustibile fossile che, fino a pochi anni fa, era presente all’interno della grande area mineraria di Santa Barbara. La sua estrazione ha dato vita ad una scenografia paesaggistica che vi accompagnerà per una parte del tracciato.
San Giovanni Valdarno
L'itinerario in bici lungo la Via della Lignite può iniziare da San Giovanni Valdarno, il paese della provincia di Arezzo in cui ha vissuto la gran parte della sua fanciullezza Masaccio. Nello stesso edificio in cui, secondo recenti studi, il pittore ha trascorso alcuni anni, è visitabile Casa Masaccio, un centro dedicato all'arte contemporanea. Nel museo sono conservate opere anche di Alighiero Boetti, Alberto Moretti, Giovanni Anselmo, Alberto Garutti, Venturino Venturi, Mauro Staccioli, Marco Airò e Massimo Bartolini. Casa Masaccio inoltre è diventata la sede di mostre temporanee e propone spesso conferenze, rassegne cinematografiche e concerti. Nel centrale Palazzo d'Arnolfo ha sede invece il Museo delle Terre Nuove con un'esposizione che racconta la storia della fondazione dei centri abitati, che interessò gran parte dell’Europa nel tardo Medioevo. Da non perdere, infine, è la Basilica di Santa Maria delle Grazie, un edificio che custodisce una grande terracotta policroma di Giovanni della Robbia raffigurante l’Assunzione, nonchè un affresco sul miracolo di "Monna Tancia", il cui autore, secondo Vasari, è un allievo del Perugino. Nei locali adiacenti alla Basilica, si trova anche l'omonimo Museo che riunisce numerosi dipinti provenienti da chiese e conventi della città e del territorio.
Castelnuovo dei Sabbioni
Nella frazione di Cavriglia a Castelnuovo dei Sabbioni si trova il Museo delle Miniere, detto anche MINE, che ha lo scopo di preservare la memoria dell'area mineraria, attraverso reperti e documenti. Qui sono esposti materiali di scavo e minerali di vario genere, tra cui un grande blocco di lignite, oltre a documenti dell'epoca. Il Museo propone un percorso multimediale alla scoperta di come viveva e lavorava un minatore e attività didattiche per scuole e bambini, con appositi laboratori.
Cavriglia
Proseguendo il nostro viaggio, si arriva a Cavriglia. Qui merita una sosta il roseto Fineschi, considerato il roseto privato più grande al mondo, con oltre 6500 varietà di rose diverse. All'interno di questo profumatissimo giardino ci sono fiori da ogni parte del mondo che vengono collezionati dal 1967.