Itinerario tra la bellezza dei castagneti fino a San Pellegrino in Alpe
Appena lasciata Lucca, la città delle Mura e del Buccellato, ci si immerge nella natura autentica della Garfagnana, un territorio incantevole, racchiuso tra le Alpi Apuane e l'Appennino Tosco-Emiliano e solcato dal fiume Serchio.
In questo territorio, ricco di storia e bellezze naturali tutte da scoprire, ci sono anche tradizioni popolari da conoscere e prodotti tipici da gustare. Con questo itinerario in quattro tappe, attraverso sentieri poco battuti e borghi meno noti, si vanno a visitare tre musei e ci si immerge nel verde di un parco.
Seguendo il Serchio, dai dintorni di Lucca verso la Garfagnana, si sale ad un'altezza tale da incontrare i primi boschi di castagno, coltura documentata in questa zona fin dall'Alto Medioevo. Per comprendere questo territorio e scoprire realtà uniche nel loro genere è consigliata la visita al Museo del Castagno di Colognora di Pescaglia. Qui, oltre ad essere conservate testimonianze della lavorazione e dell'utilizzo del castagno, è possibile seguire un percorso che porta fino a un metato, l'essiccatoio delle castagne.
Seguendo il Serchio, dai dintorni di Lucca verso la Garfagnana, si sale ad un'altezza tale da incontrare i primi boschi di castagno, coltura documentata in questa zona fin dall'Alto Medioevo. Per comprendere questo territorio e scoprire realtà uniche nel loro genere è consigliata la visita al Museo del Castagno di Colognora di Pescaglia. Qui, oltre ad essere conservate testimonianze della lavorazione e dell'utilizzo del castagno, è possibile seguire un percorso che porta fino a un metato, l'essiccatoio delle castagne.
La Garfagnana non ebbe mai un'agricoltura redditizia, per la povertà del suolo e per la suddivisione frammentaria dei terreni che non permetteva alle famiglie numerose di sostentarsi, e per molto tempo l'unica soluzione fu l'emigrazione. A testimonianza di tale fenomeno socio-economico così significativo, documentato fin dal XVII secolo, c'è il Museo della Figurina di Gesso e dell'Emigrazione di Coreglia Antelminelli. All'interno è raccolta una nutrita collezione di quelle statuine di gesso che permisero agli emigranti figurinai toscani di affermarsi all'estero, non soltanto per sopravvivere, ma anche per raggiungere il successo.
La Garfagnana non ebbe mai un'agricoltura redditizia, per la povertà del suolo e per la suddivisione frammentaria dei terreni che non permetteva alle famiglie numerose di sostentarsi, e per molto tempo l'unica soluzione fu l'emigrazione. A testimonianza di tale fenomeno socio-economico così significativo, documentato fin dal XVII secolo, c'è il Museo della Figurina di Gesso e dell'Emigrazione di Coreglia Antelminelli. All'interno è raccolta una nutrita collezione di quelle statuine di gesso che permisero agli emigranti figurinai toscani di affermarsi all'estero, non soltanto per sopravvivere, ma anche per raggiungere il successo.
Sulle montagne dell'Appennino, così dure e al tempo stesso così ricche di flora e di fauna, si possono compiere interessanti escursioni e visite ai centri di educazione ambientale. A Colle Fobia, vicino Barga, e a San Romano Garfagnana, sede del Centro visitatori del Parco dell'Orecchiella, si trovano due strutture didattiche volte a illustrare l'ambiente naturale della Garfagnana. Nei suoi 60.000 ettari di boschi, si alternano castagni, carpini, cerri ontaniformi e betulle, per arrivare poi alle faggete, alle brughiere e alle praterie. I sentieri segnati dalla Comunità Montana permettono di ammirare a piedi un territorio che il lupo e l'aquila reale stanno riconquistando.
Sulle montagne dell'Appennino, così dure e al tempo stesso così ricche di flora e di fauna, si possono compiere interessanti escursioni e visite ai centri di educazione ambientale. A Colle Fobia, vicino Barga, e a San Romano Garfagnana, sede del Centro visitatori del Parco dell'Orecchiella, si trovano due strutture didattiche volte a illustrare l'ambiente naturale della Garfagnana. Nei suoi 60.000 ettari di boschi, si alternano castagni, carpini, cerri ontaniformi e betulle, per arrivare poi alle faggete, alle brughiere e alle praterie. I sentieri segnati dalla Comunità Montana permettono di ammirare a piedi un territorio che il lupo e l'aquila reale stanno riconquistando.
A San Pellegrino in Alpe si può visitare il Museo Etnografico Don Luigi Pellegrini, che raccoglie le testimonianze della civiltà rurale dell'Appennino Tosco-Emiliano: attrezzi da lavoro agricolo, pastorale e artigianale, mobili, suppellettili.
Da San Pellegrino è inoltre possibile abbracciare con lo sguardo, nelle giornate più limpide, un panorama completo della montagna lucchese dalla Garfagnana alle Apuane e, volgendosi a nord, si riescono a individuare tutte le vette appenniniche delle province emiliane.
A San Pellegrino in Alpe si può visitare il Museo Etnografico Don Luigi Pellegrini, che raccoglie le testimonianze della civiltà rurale dell'Appennino Tosco-Emiliano: attrezzi da lavoro agricolo, pastorale e artigianale, mobili, suppellettili.
Da San Pellegrino è inoltre possibile abbracciare con lo sguardo, nelle giornate più limpide, un panorama completo della montagna lucchese dalla Garfagnana alle Apuane e, volgendosi a nord, si riescono a individuare tutte le vette appenniniche delle province emiliane.