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Itinerari
A Firenze insieme a Cosimo I De’ Medici

Un viaggio nei luoghi del Rinascimento tra arte, potere e bellezza

Firenze è indissolubilmente legata alla figura di Cosimo I: nato il 12 giugno 1519, figlio di Giovanni delle Bande Nere - del ramo cadetto dei Medici - e di Maria Salviati - del ramo principale - Cosimo rese Firenze il simbolo del suo potere politico. Negli oltre trent'anni di governo, riuscì a trasformare la città in un vero e proprio laboratorio di idee grazie anche  alle sue ambizioni culturali e architettoniche. 
Scopriamo insieme alcuni dei luoghi più importanti legati ad uno dei protagonisti del Rinascimento fiorentino che, con la sua lungimiranza, ha regalato a Firenze l’immortalità.

1.

La prima tappa di questo itinerario rinascimentale è Palazzo Medici Riccardi, commissionato da Cosimo il Vecchio a Michelozzo intorno al 1444.
Il palazzo fu la prima residenza ufficiale dei Medici e divenne presto il simbolo della loro ascesa.
Da non perdere il salone affrescato, noto come Galleria degli Specchi e la Cappella dei Magi famosa per la presenza del capolavoro di Benozzo Gozzoli (1459), che ne decorò le pareti raffigurando la Cavalcata dei Re Magi. Come da tradizione, nei volti dei personaggi si possono scorgere somiglianze con alcuni degli esponenti più influenti della famiglia Medici del tempo.
Tra le opere più celebri conservate nel Palazzo c’è la Madonna col Bambino di Filippo Lippi.

La prima tappa di questo itinerario rinascimentale è Palazzo Medici Riccardi, commissionato da Cosimo il Vecchio a Michelozzo intorno al 1444.
Il palazzo fu la prima residenza ufficiale dei Medici e divenne presto il simbolo della loro ascesa.
Da non perdere il salone affrescato, noto come Galleria degli Specchi e la Cappella dei Magi famosa per la presenza del capolavoro di Benozzo Gozzoli (1459), che ne decorò le pareti raffigurando la Cavalcata dei Re Magi. Come da tradizione, nei volti dei personaggi si possono scorgere somiglianze con alcuni degli esponenti più influenti della famiglia Medici del tempo.
Tra le opere più celebri conservate nel Palazzo c’è la Madonna col Bambino di Filippo Lippi.

2.

A pochi passi da Palazzo Medici Riccardi, affacciata sull’omonima piazza, si trova la Basilica di San Lorenzo una delle chiese più antiche di Firenze.
Proprio qui, nell’estate del 1539, Cosimo I ed Eleonora di Toledo - definiti da Pier Francesco Giambullari, accademico e canonico della basilica dal 1527, coppia nobilissima et bella - celebrarono il loro matrimonio.
La basilica, voluta dal capostipite della famiglia Medici, custodisce ancora oggi tesori di inestimabile valore: la Sagrestia Vecchia di Filippo Brunelleschi, i fregi dedicati a San Giovanni Evangelista e i celebri Pulpiti della Resurrezione e della Passione, ultime opere di Donatello
Da non perdere anche la pala d’altare di Rosso Fiorentino e l’affresco di Bronzino dedicato al martirio di San Lorenzo. La Sagrestia Nuova e la Cappella dei Principi, con alcuni capolavori di Michelangelo, formano infine le Cappelle Medicee, a cui si accede dal retro della chiesa.

A pochi passi da Palazzo Medici Riccardi, affacciata sull’omonima piazza, si trova la Basilica di San Lorenzo una delle chiese più antiche di Firenze.
Proprio qui, nell’estate del 1539, Cosimo I ed Eleonora di Toledo - definiti da Pier Francesco Giambullari, accademico e canonico della basilica dal 1527, coppia nobilissima et bella - celebrarono il loro matrimonio.
La basilica, voluta dal capostipite della famiglia Medici, custodisce ancora oggi tesori di inestimabile valore: la Sagrestia Vecchia di Filippo Brunelleschi, i fregi dedicati a San Giovanni Evangelista e i celebri Pulpiti della Resurrezione e della Passione, ultime opere di Donatello
Da non perdere anche la pala d’altare di Rosso Fiorentino e l’affresco di Bronzino dedicato al martirio di San Lorenzo. La Sagrestia Nuova e la Cappella dei Principi, con alcuni capolavori di Michelangelo, formano infine le Cappelle Medicee, a cui si accede dal retro della chiesa.

3.

Quando Cosimo divenne granduca, nel 1540, trasferì la sede del governo a Palazzo Vecchio, in piazza della Signoria, trasformandolo nel Palazzo Ducale e adattandolo alle esigenze del nuovo stato toscano. 
Gli interni vennero affidati a Giorgio Vasari che lo trasformò in una sontuosa reggia rinascimentale.
Al primo piano si trova il grandioso Salone dei Cinquecento, opera del Cronaca (1495): le pareti, che in origine furono affrescate da Michelangelo e Leonardo, devono il loro attuale aspetto alla monumentale impresa decorativa del Vasari e della sua scuola. Qui si trova anche il gruppo marmoreo il Genio della Vittoria di Michelangelo.
In contrasto con la grandiosità del salone è il piccolo Studiolo di Francesco I, gioiello di arte e sensibilità manieristiche, mentre al primo piano, ognuna delle 3 sale, è dedicata ad un personaggio della famiglia Medici. 
Al secondo piano troviamo il Quartiere degli Elementi e il Quartiere di Eleonora da Toledo dove spicca la piccola cappella della granduchessa, decorata dal Bronzino

Quando Cosimo divenne granduca, nel 1540, trasferì la sede del governo a Palazzo Vecchio, in piazza della Signoria, trasformandolo nel Palazzo Ducale e adattandolo alle esigenze del nuovo stato toscano. 
Gli interni vennero affidati a Giorgio Vasari che lo trasformò in una sontuosa reggia rinascimentale.
Al primo piano si trova il grandioso Salone dei Cinquecento, opera del Cronaca (1495): le pareti, che in origine furono affrescate da Michelangelo e Leonardo, devono il loro attuale aspetto alla monumentale impresa decorativa del Vasari e della sua scuola. Qui si trova anche il gruppo marmoreo il Genio della Vittoria di Michelangelo.
In contrasto con la grandiosità del salone è il piccolo Studiolo di Francesco I, gioiello di arte e sensibilità manieristiche, mentre al primo piano, ognuna delle 3 sale, è dedicata ad un personaggio della famiglia Medici. 
Al secondo piano troviamo il Quartiere degli Elementi e il Quartiere di Eleonora da Toledo dove spicca la piccola cappella della granduchessa, decorata dal Bronzino

4.

Gli Uffizi, adiacenti a Palazzo Vecchio, furono commissionati da Cosimo per ospitare gli uffici amministrativi della città. 
Oggi la galleria occupa interamente il primo e secondo piano del grande edificio costruito tra il 1560 e il 1580 su progetto di Giorgio Vasari ed è uno dei musei più famosi al mondo.
Qui  è conservata anche la raccolta che deriva dalle collezioni private dei Medici, nei secoli poi arricchite da lasciti, scambi e donazioni.
Uno dei simboli del museo sono senza dubbio le opere di Sandro Botticelli.

Gli Uffizi, adiacenti a Palazzo Vecchio, furono commissionati da Cosimo per ospitare gli uffici amministrativi della città. 
Oggi la galleria occupa interamente il primo e secondo piano del grande edificio costruito tra il 1560 e il 1580 su progetto di Giorgio Vasari ed è uno dei musei più famosi al mondo.
Qui  è conservata anche la raccolta che deriva dalle collezioni private dei Medici, nei secoli poi arricchite da lasciti, scambi e donazioni.
Uno dei simboli del museo sono senza dubbio le opere di Sandro Botticelli.

5.

Nel 1550 Eleonora di Toledo acquistò Palazzo Pitti e l'Ammannati ne realizzò il cortile interno e il Giardino di Boboli.
Vasari nel 1565 costruì per Cosimo I il Corridoio Vasariano, la galleria che collega Palazzo Vecchio a Palazzo Pitti. 
Il corridoio sopraelevato, lungo circa un chilometro e costruito in soli cinque mesi, attraversa la Galleria degli Uffizi, costeggia il lungarno Archibusieri e passa sopra alle botteghe del lato est del ponte, fino a giungere a Palazzo Pitti.
Oggi palazzo Pitti ospita il Tesoro dei Granduchi (in precedenza chiamato Museo degli Argenti) dove ammirare oggetti preziosi come gemme, avori, cristalli e gioielli dalle collezioni delle diverse dinastie che si sono succedute in Toscana.
Attraverso la scalone dell'Ammannati si accede alla Galleria Palatina, la ricca pinacoteca che conserva una notevole collezione di dipinti rinascimentali, incluso un significativo nucleo di opere di Tiziano e Raffaello
La visita di Palazzo Pitti non può che terminare nel Giardino di Boboli, uno dei più vasti ed eleganti giardini all'italiana al mondo, un vero e proprio museo all'aperto, con sculture che vanno dall’epoca romana al Seicento.

Nel 1550 Eleonora di Toledo acquistò Palazzo Pitti e l'Ammannati ne realizzò il cortile interno e il Giardino di Boboli.
Vasari nel 1565 costruì per Cosimo I il Corridoio Vasariano, la galleria che collega Palazzo Vecchio a Palazzo Pitti. 
Il corridoio sopraelevato, lungo circa un chilometro e costruito in soli cinque mesi, attraversa la Galleria degli Uffizi, costeggia il lungarno Archibusieri e passa sopra alle botteghe del lato est del ponte, fino a giungere a Palazzo Pitti.
Oggi palazzo Pitti ospita il Tesoro dei Granduchi (in precedenza chiamato Museo degli Argenti) dove ammirare oggetti preziosi come gemme, avori, cristalli e gioielli dalle collezioni delle diverse dinastie che si sono succedute in Toscana.
Attraverso la scalone dell'Ammannati si accede alla Galleria Palatina, la ricca pinacoteca che conserva una notevole collezione di dipinti rinascimentali, incluso un significativo nucleo di opere di Tiziano e Raffaello
La visita di Palazzo Pitti non può che terminare nel Giardino di Boboli, uno dei più vasti ed eleganti giardini all'italiana al mondo, un vero e proprio museo all'aperto, con sculture che vanno dall’epoca romana al Seicento.

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