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Itinerari
Giannutri, trekking sull’isola dei gabbiani

Natura e archeologia nella piccola isola a forma di mezzaluna

Immersa nel blu del mediterraneo di fronte all’Argentario, l’isola di Giannutri è un piccolo paradiso naturalistico protetto dal Parco nazionale dell’Arcipelago Toscano. Baie di acqua trasparente, scogliere e grotte che sprofondano nel mare, strisce di terra calcarea che in primavera esplodono dei colori dell’euforbia, il profumo della macchia mediterranea: tutto è un invito a camminare.

Gli appassionati di trekking potranno visitarla in una sola giornata e nella buona stagione avranno anche la possibilità di nuotare nelle sue acque cristalline.

A chi ama l'escursionismo archeologico, Giannutri regala i resti ben conservati di un’antica villa romana affacciata sul mare da pochi anni nuovamente accessibile al pubblico, mentre i birdwatchers capiranno ben presto perché Giannutri è nota come l’isola dei gabbiani. I maestosi volatili nidificano infatti in gran numero costituendo la più importante colonia dell’Arcipelago Toscano meridionale.

Proprio per il suo delicato ecosistema, l’accesso ad alcune aree dell’isola è regolato in modo da preservarne la bellezza, ma certamente vale la pena affrontare queste piccole difficoltà per visitare l'isola a forma di mezzaluna.

Al momento, l’unica parte di sentiero che attraversa l'isola ad essere liberamente percorribile è quella da Cala Spalmatoio a Cala Maestra, mentre tutte le altre possono essere percorse accompagnati da una guida escursionistica.

Ricordiamo però che le regole per l’accesso possono variare. Occorre quindi sempre, prima di partire, informarsi presso il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano (www.islepark.it) che saprà fornire informazioni aggiornate sui collegamenti, sulla possibilità di percorrere i sentieri autonomamente o con l’ausilio di guide escursionistiche e sulle condizioni di accesso al sito archeologico della Villa Romana.

1.

Si sbarca a Giannutri al porticciolo di Cala Spalmatoio, dove troviamo ancora tracce dell’antico porto romano. Risaliamo lungo la stradina che attraversa il piccolo nucleo abitato. Ricordiamo che fuori stagione esiste solo un piccolo spaccio non sempre aperto, occorre quindi rifornirsi di cibo e acqua prima di arrivare sull’isola. Continuiamo a camminare fino ad arrivare ad un bivio. Qui andiamo a destra in direzione di Punta San Francesco.

Lungo il tragitto saliamo al Poggio del Cannone, dove normalmente si trova una delle maggiori colonie di gabbiani reali dell’isola. Raggiungiamo quindi Punta San Francesco da dove ammiriamo il panorama sul mare cristallino. Torniamo sui nostri passi fino al bivio per Cala Spalmatoio. Anziché tornare al punto di partenza ci muoviamo in direzione di Cala Maestra, fino a raggiungere il sito archeologico della Villa romana Domizia.

Il sito è, insieme alla bellezza naturalistica dell’isola, la maggiore attrattiva di Giannutri, sia per la sua posizione, direttamente affacciata sul mare a Punta Scaletta, sia per lo stato di conservazione. La Villa fu possedimento della ricca famiglia dei Domizi Enobarbi. Proprietari di Giannutri e del Giglio costruirono qui a partire dal I secolo d.C. Un importante complesso residenziale e scalo marittimo.

Visitiamo, dove è consentito, gli edifici che componevano la villa: il porticciolo e la cisterna per l’acqua, i magazzini e le stanze destinate a ospitare la servitù; le abitazioni dei membri della famiglia e le terme, con pareti dipinte e i mosaici sui pavimenti che in parte sono arrivati fino a noi. Infine il belvedere della villa, una sorta di balcone che guardava dall’alto l’intero complesso e su cui sorgeva una costruzione con colonne di granito e capitelli in stile corinzio. La villa seguì il lento declino dell’impero romano fino ad essere completamente abbandonata cadendo poi in rovina. L’isolamento di Giannutri consentì che una volta ritrovata, con le campagne di scavo del XIX secolo, gran parte della struttura risultasse intatta.

Si sbarca a Giannutri al porticciolo di Cala Spalmatoio, dove troviamo ancora tracce dell’antico porto romano. Risaliamo lungo la stradina che attraversa il piccolo nucleo abitato. Ricordiamo che fuori stagione esiste solo un piccolo spaccio non sempre aperto, occorre quindi rifornirsi di cibo e acqua prima di arrivare sull’isola. Continuiamo a camminare fino ad arrivare ad un bivio. Qui andiamo a destra in direzione di Punta San Francesco.

Lungo il tragitto saliamo al Poggio del Cannone, dove normalmente si trova una delle maggiori colonie di gabbiani reali dell’isola. Raggiungiamo quindi Punta San Francesco da dove ammiriamo il panorama sul mare cristallino. Torniamo sui nostri passi fino al bivio per Cala Spalmatoio. Anziché tornare al punto di partenza ci muoviamo in direzione di Cala Maestra, fino a raggiungere il sito archeologico della Villa romana Domizia.

Il sito è, insieme alla bellezza naturalistica dell’isola, la maggiore attrattiva di Giannutri, sia per la sua posizione, direttamente affacciata sul mare a Punta Scaletta, sia per lo stato di conservazione. La Villa fu possedimento della ricca famiglia dei Domizi Enobarbi. Proprietari di Giannutri e del Giglio costruirono qui a partire dal I secolo d.C. Un importante complesso residenziale e scalo marittimo.

Visitiamo, dove è consentito, gli edifici che componevano la villa: il porticciolo e la cisterna per l’acqua, i magazzini e le stanze destinate a ospitare la servitù; le abitazioni dei membri della famiglia e le terme, con pareti dipinte e i mosaici sui pavimenti che in parte sono arrivati fino a noi. Infine il belvedere della villa, una sorta di balcone che guardava dall’alto l’intero complesso e su cui sorgeva una costruzione con colonne di granito e capitelli in stile corinzio. La villa seguì il lento declino dell’impero romano fino ad essere completamente abbandonata cadendo poi in rovina. L’isolamento di Giannutri consentì che una volta ritrovata, con le campagne di scavo del XIX secolo, gran parte della struttura risultasse intatta.

2.

Con ancora negli occhi gli antichi resti della Villa Domizia e il panorama di cala Maestra e Punta Scaletta, riprendiamo il cammino. Torniamo sui nostri passi fino al bivio per Cala Spalmatoio e andiamo ancora una volta a destra.

Ci immergiamo nella macchia mediterranea, nei suoi colori e profumi, camminando con l’orizzonte del mediterraneo a portata di sguardo. Il sentiero è ampio, con lievi salite e discese che si affrontano senza difficoltà. Il punto più alto, a circa 90 metri sul livello del mare, è Poggio Capel Rosso, altro importante punto di riparo e nidificazione di una importante colonia di magnifici gabbiani reali, che si fanno sentire con i loro inconfondibili versi.

Dal Poggio scendiamo fino a raggiungere il Faro di Capel Rosso. Questa è la parte più selvaggia della costa, con falesie che si gettano a picco sul mare dando vita allo spettacolo dei cosiddetti Grottoni, formazioni di roccia che si inarcano nel mare dando vita a grotte sottomarine.

Dal faro è possibile godere della vista sulle falesie e sulla punta di Capel Rosso, altra importante colonia di gabbiani reali. Da qui ritorniamo al punto di partenza.

Con ancora negli occhi gli antichi resti della Villa Domizia e il panorama di cala Maestra e Punta Scaletta, riprendiamo il cammino. Torniamo sui nostri passi fino al bivio per Cala Spalmatoio e andiamo ancora una volta a destra.

Ci immergiamo nella macchia mediterranea, nei suoi colori e profumi, camminando con l’orizzonte del mediterraneo a portata di sguardo. Il sentiero è ampio, con lievi salite e discese che si affrontano senza difficoltà. Il punto più alto, a circa 90 metri sul livello del mare, è Poggio Capel Rosso, altro importante punto di riparo e nidificazione di una importante colonia di magnifici gabbiani reali, che si fanno sentire con i loro inconfondibili versi.

Dal Poggio scendiamo fino a raggiungere il Faro di Capel Rosso. Questa è la parte più selvaggia della costa, con falesie che si gettano a picco sul mare dando vita allo spettacolo dei cosiddetti Grottoni, formazioni di roccia che si inarcano nel mare dando vita a grotte sottomarine.

Dal faro è possibile godere della vista sulle falesie e sulla punta di Capel Rosso, altra importante colonia di gabbiani reali. Da qui ritorniamo al punto di partenza.

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