Quattro tappe immancabili per conoscere la storia della città
La città di Arezzo custodisce opere di valore inestimabile. Dagli affreschi della Leggenda della Vera Croce di Piero della Francesca conservati presso la Basilica di San Francesco, alla collezione di gioielli etruschi ritrovati nella necropoli cittadina di Poggio del Sole e oggi esposta al Museo Archeologico Gaio Cilnio Mecenate. Scoprire questi scrigni d’arte è il miglior modo di viaggiare nel tempo e di conoscere la storia della città.
Partendo dalla parte bassa di Arezzo, un luogo assolutamente da non perdere è il Museo Archeologico Gaio Cilnio Mecenate e Anfiteatro Romano. Allestito nell’ex monastero di San Bernardo e costruito sui resti dell’anfiteatro romano del II secolo, nelle sue 26 sale presenta straordinarie collezioni. Qui infatti si raccolgono le tracce più preziose della città etrusca e romana: statue, vasellame, gioielli e resti di architettura.
Partendo dalla parte bassa di Arezzo, un luogo assolutamente da non perdere è il Museo Archeologico Gaio Cilnio Mecenate e Anfiteatro Romano. Allestito nell’ex monastero di San Bernardo e costruito sui resti dell’anfiteatro romano del II secolo, nelle sue 26 sale presenta straordinarie collezioni. Qui infatti si raccolgono le tracce più preziose della città etrusca e romana: statue, vasellame, gioielli e resti di architettura.
Proseguendo verso il centro storico una tappa obbligata è la Basilica di San Francesco che conserva uno dei capolavori indiscussi di tutta la pittura rinascimentale: il ciclo di affreschi della “Leggenda della Vera Croce”, dipinti da Piero della Francesca tra il 1452 e il 1466. La Leggenda della Vera Croce racconta la storia del pezzo di legno con cui fu costruita la Croce di Gesù: cresciuto dal ramo che Dio mise nella bocca di Adamo morto, l’albero doveva essere usato per costruire il Tempio di Re Salomone ma si ribellò accorciandosi e allungandosi all’occorrenza. Gettato in un fiume venne usato come “ponte” fino a quando la Regina di Saba ne profetizzò l’uso. Salomone lo fece allora seppellire ma gli israeliti lo ritrovarono e ne fecero la croce di Cristo. Gli affreschi sono posti su tre livelli sulle pareti laterali e sul fondo della cappella maggiore della Basilica.
Dodici scene in cui Piero della Francesca non rispetta l’andamento cronologico della storia ma sviluppa la simmetria fra le varie vicende dipinte: in alto sono rappresentate delle scene all’aperto, al centro scene di corte e in basso scene di battaglia. All’interno della Basilica sono da ammirare un’Annunciazione attribuita a Luca Signorelli e il Crocifisso
ligneo dipinto da un contemporaneo di Cimabue.
Proseguendo verso il centro storico una tappa obbligata è la Basilica di San Francesco che conserva uno dei capolavori indiscussi di tutta la pittura rinascimentale: il ciclo di affreschi della “Leggenda della Vera Croce”, dipinti da Piero della Francesca tra il 1452 e il 1466. La Leggenda della Vera Croce racconta la storia del pezzo di legno con cui fu costruita la Croce di Gesù: cresciuto dal ramo che Dio mise nella bocca di Adamo morto, l’albero doveva essere usato per costruire il Tempio di Re Salomone ma si ribellò accorciandosi e allungandosi all’occorrenza. Gettato in un fiume venne usato come “ponte” fino a quando la Regina di Saba ne profetizzò l’uso. Salomone lo fece allora seppellire ma gli israeliti lo ritrovarono e ne fecero la croce di Cristo. Gli affreschi sono posti su tre livelli sulle pareti laterali e sul fondo della cappella maggiore della Basilica.
Dodici scene in cui Piero della Francesca non rispetta l’andamento cronologico della storia ma sviluppa la simmetria fra le varie vicende dipinte: in alto sono rappresentate delle scene all’aperto, al centro scene di corte e in basso scene di battaglia. All’interno della Basilica sono da ammirare un’Annunciazione attribuita a Luca Signorelli e il Crocifisso
ligneo dipinto da un contemporaneo di Cimabue.
Personaggio importante per il mondo dell’arte e non solo è sicuramente Giorgio Vasari, la cui dimora racconta il suo pensiero e la sua arte. Nelle sale di Casa Vasari riccamente affrescate si ammira una preziosa quadreria di opere del Manierismo, la più alta espressione della civiltà artistica italiana del Cinquecento.
Personaggio importante per il mondo dell’arte e non solo è sicuramente Giorgio Vasari, la cui dimora racconta il suo pensiero e la sua arte. Nelle sale di Casa Vasari riccamente affrescate si ammira una preziosa quadreria di opere del Manierismo, la più alta espressione della civiltà artistica italiana del Cinquecento.
Infine, un’altra sosta nel vostro itinerario alla scoperta degli scrigni d’arte della città di Arezzo è sicuramente il Museo Nazionale d’Arte Medievale e Moderna, che si trova nello storico Palazzo Bruni Ciocchi, il palazzo rinascimentale più bello di Arezzo. Qui sono custoditi i tesori dell’epoca medievale e rinascimentale. Uno scrigno prezioso di dipinti, maioliche e oggetti in vetro di epoca medievale e rinascimentale. Qui si conservano opere di Giorgio Vasari, Spinello Aretino, Luca Signorelli, Andrea della Robbia.
Infine, un’altra sosta nel vostro itinerario alla scoperta degli scrigni d’arte della città di Arezzo è sicuramente il Museo Nazionale d’Arte Medievale e Moderna, che si trova nello storico Palazzo Bruni Ciocchi, il palazzo rinascimentale più bello di Arezzo. Qui sono custoditi i tesori dell’epoca medievale e rinascimentale. Uno scrigno prezioso di dipinti, maioliche e oggetti in vetro di epoca medievale e rinascimentale. Qui si conservano opere di Giorgio Vasari, Spinello Aretino, Luca Signorelli, Andrea della Robbia.
È possibile acquistare i biglietti dei singoli musei e il biglietto unico del circuito museale aretino (Basilica S. Francesco, Museo Statale di Casa Vasari e Museo Archeologico Gaio Cilnio Mecenate) sul sito discoverarezzo.com