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Itinerari
Il grand tour nord orientale della Toscana

In moto lungo l'Appennino Tosco-Romagnolo

L'Appennino Tosco-Romagnolo offre al motociclista un autentico parco giochi, gratuito e a cielo aperto, dove divorare senza tregua geometrie super guidate. Dimenticate le classiche colline toscane si assaporate il fascino montano, a tratti selvaggio, della dorsale appenninica. Buona tavola e ospitalità restano una certezza.

Imposta il tuo gps: Firenze, Pontassieve, Passo della Consuma, Poppi, Stia, Passo della Calla, Corniolo, Premilcuore, San Benedetto in Alpe, Marradi, Colla di Casaglia, Palazzuolo Sul Senio, Coniale, Firenzuola, Passo della Futa, Il Bivio, Vaglia, Pratolino, Firenze
1.

Surriscaldati dal caotico traffico fiorentino è tempo di fuga, complice: il fiume Sieve. Massima attenzione agli autovelox: in questo tratto la statale è un campo minato! Raggiunto Pontassieve il manubrio abbandona la SS67 per arrampicarsi, a destra, sulle prime geometrie firmate SR70. Pochi km e, sempre sulla destra, il borgo di Pelago, tra filari di vite e ulivi.

Si rientra a Diacceto. Scorrendo allegri tra le vigne del Chianti Rufina l'obiettivo è conquistare la Consuma: un valico cult, che nel 1903 ospitò la prima gara motociclistica in salita. Si narra di sfide epiche: su telai rigidi, strade sterrate, e freni improbabili. L'ultima edizione della Coppa della Consuma vide Agostini, appena ventunenne, sul gradino più alto del podio. Oggi è un tracciato gustoso che profuma di montagna e collega il Valdarno al Casentino.

Il desiderio di una fresca sosta pre-valico chiama l'Abbazia di Vallombrosa (area pic-nic attrezzata). Mentre la schiacciata “funghi e prosciutto” premia chi raggiunge paese e Passo (1050 mt slm). Dopo una discesa altrettanto grintosa la svolta a sinistra anticipa Poppi e il suo castello dei Conti Guidi.

Surriscaldati dal caotico traffico fiorentino è tempo di fuga, complice: il fiume Sieve. Massima attenzione agli autovelox: in questo tratto la statale è un campo minato! Raggiunto Pontassieve il manubrio abbandona la SS67 per arrampicarsi, a destra, sulle prime geometrie firmate SR70. Pochi km e, sempre sulla destra, il borgo di Pelago, tra filari di vite e ulivi.

Si rientra a Diacceto. Scorrendo allegri tra le vigne del Chianti Rufina l'obiettivo è conquistare la Consuma: un valico cult, che nel 1903 ospitò la prima gara motociclistica in salita. Si narra di sfide epiche: su telai rigidi, strade sterrate, e freni improbabili. L'ultima edizione della Coppa della Consuma vide Agostini, appena ventunenne, sul gradino più alto del podio. Oggi è un tracciato gustoso che profuma di montagna e collega il Valdarno al Casentino.

Il desiderio di una fresca sosta pre-valico chiama l'Abbazia di Vallombrosa (area pic-nic attrezzata). Mentre la schiacciata “funghi e prosciutto” premia chi raggiunge paese e Passo (1050 mt slm). Dopo una discesa altrettanto grintosa la svolta a sinistra anticipa Poppi e il suo castello dei Conti Guidi.

2.

La ora SP310 trafigge Stia, rinuncia al Passo di Croce a Mori, e inforca il Passo della Calla (1296 mt slm): entusiasmante trionfo di curve e tornanti incastonati nella splendida cornice del Parco nazionale delle Foreste Casentinesi. Il divorzio arriva a Corniolo, sposando la via secondaria (un tempo sterrata) che da Premilcuore accompagna fino sul sul Passo Manzo (846m slm): selvaggia rotta per buongustai. Per questa volta l'atterraggio sulle curve del Muraglione è boicottato da rotte meno classiche.

La ora SP310 trafigge Stia, rinuncia al Passo di Croce a Mori, e inforca il Passo della Calla (1296 mt slm): entusiasmante trionfo di curve e tornanti incastonati nella splendida cornice del Parco nazionale delle Foreste Casentinesi. Il divorzio arriva a Corniolo, sposando la via secondaria (un tempo sterrata) che da Premilcuore accompagna fino sul sul Passo Manzo (846m slm): selvaggia rotta per buongustai. Per questa volta l'atterraggio sulle curve del Muraglione è boicottato da rotte meno classiche.

3.

Da San Benedetto in Alpe, a destra, parte l'esplorazione della stretta e agguerrita Val di Meda, con Passo dell'Eremo (921 mt slm) e arrivo su Marradi: casa del poeta Dino Campana. Qui la sagra della Castagna è una certezza (ottobre). Il Passo della Colla (913 mt slm) vince su quello di S. Ilario: entrambi partono da Marradi, ma la SR302 ha una marcia in più. Il crescente ritmo ne è la conferma. La locanda sul valico gode di ottima cucina e posti letto esclusivi. Il 1° raduno dell'anno si festeggia sull'Alpe di Casaglia (gennaio), subito a destra, dove la “motopancetta” omaggia il passo della Sambuca (1080 mt slm).

Sull'Appennino Tosco-Romagnolo un valico tira l'altro creando piacevole dipendenza. Tra Palazzuolo sul Senio e Coniale la sfida motard è con il Valico del Paretaio o Passo della Faggiola (880 mt slm): un disegno da inseguire a marce basse e colpi di gas precisi.

Da San Benedetto in Alpe, a destra, parte l'esplorazione della stretta e agguerrita Val di Meda, con Passo dell'Eremo (921 mt slm) e arrivo su Marradi: casa del poeta Dino Campana. Qui la sagra della Castagna è una certezza (ottobre). Il Passo della Colla (913 mt slm) vince su quello di S. Ilario: entrambi partono da Marradi, ma la SR302 ha una marcia in più. Il crescente ritmo ne è la conferma. La locanda sul valico gode di ottima cucina e posti letto esclusivi. Il 1° raduno dell'anno si festeggia sull'Alpe di Casaglia (gennaio), subito a destra, dove la “motopancetta” omaggia il passo della Sambuca (1080 mt slm).

Sull'Appennino Tosco-Romagnolo un valico tira l'altro creando piacevole dipendenza. Tra Palazzuolo sul Senio e Coniale la sfida motard è con il Valico del Paretaio o Passo della Faggiola (880 mt slm): un disegno da inseguire a marce basse e colpi di gas precisi.

4.

La valle del Santerno indica la via del ritorno passando per Firenzuola per poi frenare all'imbocco con la Futa. La SR65 è l'ultima emozione prima di rientrare in città. L'itinerario chiude parzializzando curve, semicurve, allunghi e chicane, che si spengono gradualmente con il passare dei km. Prima di mettere nuovamente il cavalletto sotto al Cupolone soffermatevi sulle sponde del lago di Bilancino.

La valle del Santerno indica la via del ritorno passando per Firenzuola per poi frenare all'imbocco con la Futa. La SR65 è l'ultima emozione prima di rientrare in città. L'itinerario chiude parzializzando curve, semicurve, allunghi e chicane, che si spengono gradualmente con il passare dei km. Prima di mettere nuovamente il cavalletto sotto al Cupolone soffermatevi sulle sponde del lago di Bilancino.

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