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Itinerari
Il sentiero dei 4 borghi della Valdambra

In viaggio da Capannole a Villa, passando per Castiglion Alberti e Badia Agnano

Gli appassionati di storia, natura e trekking trovano nella Toscana la loro meta ideale. Dalla Versilia all’Aretino, sono molti gli itinerari che si possono intraprendere per conoscere appieno il territorio. In Valdambra, ad esempio, nei dintorni di Bucine, si può viaggiare lungo il sentiero dei 4 borghi (Capannole, Castiglion Alberti, Badia Agnano, Villa) tra eriche, querce e cespugli. Sono luoghi caratterizzati da un paesaggio meraviglioso, dove sono passati per secoli le centurie romane, i carri dei contadini, le mandrie che scendevano a svernare in Maremma.

Se amate questi scenari, mettetevi in viaggio in questa valle piena di sorprese.

1.

L’itinerario ha inizio a Capannole e si dirige subito verso Castiglion Alberti per una strada sterrata, segnata CAI 127. Al bivio, ci si può concedere una deviazione a sinistra, seguendo ancora le indicazioni del CAI, per ammirare da vicino un grosso gelso nell’aia di casa Zani. Tornati al bivio, si sale a Castiglion Alberti, quello che, un tempo, era un antico castello che vigilava sulla Valdambra. Si scende poi per una vecchia mulattiera e ci si immerge in cammino dentro il bosco lungo uno stradello di confine di un’azienda faunistica.

L’itinerario ha inizio a Capannole e si dirige subito verso Castiglion Alberti per una strada sterrata, segnata CAI 127. Al bivio, ci si può concedere una deviazione a sinistra, seguendo ancora le indicazioni del CAI, per ammirare da vicino un grosso gelso nell’aia di casa Zani. Tornati al bivio, si sale a Castiglion Alberti, quello che, un tempo, era un antico castello che vigilava sulla Valdambra. Si scende poi per una vecchia mulattiera e ci si immerge in cammino dentro il bosco lungo uno stradello di confine di un’azienda faunistica.

2.

Dopo aver incontrato Casavecchia e un piccolo lago, ci si ritrova su un ponticello nella campagna aperta: un punto ideale per ammirare i campi incolti e il cielo azzurro. Si possono ammirare questi luoghi soltanto viaggiando a piedi, con lentezza.

Il cammino incrocia poi le rive del torrente Trove; qui si svolta a destra per trovare il guado che collega l’abitato di Badia Agnano. Il piccolo paese conserva ancora la sua imponente porta di accesso, testimone della forza economica dei monaci Camaldolesi. Qui si trova anche un’abbazia in pietra alberese, senza alcun dipinto o scultura. Nella chiesa della Compagnia, invece, è conservata una Visitazione seicentesca di particolare bellezza, opera di Bernardino Santini.

Dopo aver incontrato Casavecchia e un piccolo lago, ci si ritrova su un ponticello nella campagna aperta: un punto ideale per ammirare i campi incolti e il cielo azzurro. Si possono ammirare questi luoghi soltanto viaggiando a piedi, con lentezza.

Il cammino incrocia poi le rive del torrente Trove; qui si svolta a destra per trovare il guado che collega l’abitato di Badia Agnano. Il piccolo paese conserva ancora la sua imponente porta di accesso, testimone della forza economica dei monaci Camaldolesi. Qui si trova anche un’abbazia in pietra alberese, senza alcun dipinto o scultura. Nella chiesa della Compagnia, invece, è conservata una Visitazione seicentesca di particolare bellezza, opera di Bernardino Santini.

3.

Usciti dal paese, si prende il percorso CAI 125 e, successivamente, il percorso CAI 127 che ci accompagnerà fino al piccolo abitato della Villa, posto sulla sommità di un poggetto panoramico.

Usciti dal paese, si prende il percorso CAI 125 e, successivamente, il percorso CAI 127 che ci accompagnerà fino al piccolo abitato della Villa, posto sulla sommità di un poggetto panoramico.

4.

Inizia un dolce saliscendi tra una fitta vegetazione; si cammina su una diramazione dell’antica Cassia, conosciuta nel Medioevo come via Traversa, e via dei Procacci nel Settecento. Si giunge a Capannole alto, un luogo fortificato fatto di strade strette e case arroccate. Da qui si vede anche la pieve di San Quirico a Capannole, l’inizio e la fine del nostro itinerario.

Questo itinerario fa parte della guida Il Diario del Viandante, del comune di Bucine. Sul sito ufficiale potete trovare i dettagli dei percorsi, informazioni utili e le mappe da scaricare.

Inizia un dolce saliscendi tra una fitta vegetazione; si cammina su una diramazione dell’antica Cassia, conosciuta nel Medioevo come via Traversa, e via dei Procacci nel Settecento. Si giunge a Capannole alto, un luogo fortificato fatto di strade strette e case arroccate. Da qui si vede anche la pieve di San Quirico a Capannole, l’inizio e la fine del nostro itinerario.

Questo itinerario fa parte della guida Il Diario del Viandante, del comune di Bucine. Sul sito ufficiale potete trovare i dettagli dei percorsi, informazioni utili e le mappe da scaricare.

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