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Itinerari
In moto alla scoperta delle pievi della Versilia

Un itinerario per conoscere le ricchezze storiche del territorio toscano

La Versilia è una zona della Toscana dalle mille anime. Si tratta di una regione ricca di storia e gioielli da scoprire, come le sue pieve antiche. Per ammirarle e conoscerle da vicino, vi proponiamo un itinerario che può essere percorso in macchina o in moto, in ogni stagione dell'anno. Tra le tappe: la Pieve dei Santi Giovanni e Felicita a Valdicastello, la più antica dell'intero comprensorio della Versilia; la chiesa di Sant'Agostino a Pietrasanta, uno dei principali edifici gotici del territorio e la Badia di San Pietro di Camaiore, sull'antico percorso della via Francigena, rappresenta l'unico superstite dell'antico monastero benedettino costruito attorno al VIII secolo.

1.

Il nostro itinerario parte da Stazzema, cittadina di rilevante importanza alle falde delle Apuane. Impressa nella memoria collettiva per i suoi martiri caduti durante la guerra, ospita numerose vestigia storiche fra le quali la chiesa risalente al 1100 dedicata a Santa Maria Assunta che incontriamo subito all'inizio del centro abitato. La chiesa, originariamente ad una sola navata, venne poi ampliata con le due navate laterali nel '400, le partizioni interne demolite e sostituite da due colonnati marmorei.

Il nostro itinerario parte da Stazzema, cittadina di rilevante importanza alle falde delle Apuane. Impressa nella memoria collettiva per i suoi martiri caduti durante la guerra, ospita numerose vestigia storiche fra le quali la chiesa risalente al 1100 dedicata a Santa Maria Assunta che incontriamo subito all'inizio del centro abitato. La chiesa, originariamente ad una sola navata, venne poi ampliata con le due navate laterali nel '400, le partizioni interne demolite e sostituite da due colonnati marmorei.

2.

Ripartiamo in direzione di Pietrasanta, dopo aver superato il centro abitato di Seravezza, ci teniamo sulla destra e seguiamo le indicazioni per Vallecchia - Pietrasanta lungo il corso dell'Aurelia. Qui incontriamo la Pieve di Santo Stefano a Vallecchia. La pieve, iniziata nel XII secolo e rimaneggiata a più riprese, conserva l'impianto iniziale a tre navate divise da pilastri e due colonne con capitelli fitomorfi di origine romanica e plinti con raffigurazioni zoomorfe. L'interno è riccamente abbellito con gruppi marmorei e affreschi risalenti al'600 ed eseguiti da maestranze toscane.

Ripartiamo in direzione di Pietrasanta, dopo aver superato il centro abitato di Seravezza, ci teniamo sulla destra e seguiamo le indicazioni per Vallecchia - Pietrasanta lungo il corso dell'Aurelia. Qui incontriamo la Pieve di Santo Stefano a Vallecchia. La pieve, iniziata nel XII secolo e rimaneggiata a più riprese, conserva l'impianto iniziale a tre navate divise da pilastri e due colonne con capitelli fitomorfi di origine romanica e plinti con raffigurazioni zoomorfe. L'interno è riccamente abbellito con gruppi marmorei e affreschi risalenti al'600 ed eseguiti da maestranze toscane.

3.

Proseguiamo lungo l'Aurelia fino a giungere a Pietrasanta, dove visitamo nella piazza grande, la Chiesa di Sant'Agostino che costituisce uno dei principali edifici gotici della Versilia. La chiesa, perfettamente conservata nel suo impianto trecentesco, fa parte dell'omonimo complesso agostiniano fondato nel XIV secolo durante il periodo di massimo sviluppo della Cittadina. Sempre nell'abitato di Pietrasanta, visitiamo Duomo di San Martino, un gioiello architettonico in marmo. 

Proseguiamo lungo l'Aurelia fino a giungere a Pietrasanta, dove visitamo nella piazza grande, la Chiesa di Sant'Agostino che costituisce uno dei principali edifici gotici della Versilia. La chiesa, perfettamente conservata nel suo impianto trecentesco, fa parte dell'omonimo complesso agostiniano fondato nel XIV secolo durante il periodo di massimo sviluppo della Cittadina. Sempre nell'abitato di Pietrasanta, visitiamo Duomo di San Martino, un gioiello architettonico in marmo. 

4.

Abbandoniamo la strada statale per la via Valdicastello Carducci e giunti nell'abitato di Valdicastello, possiamo visitare la Pieve dedicata ai Santi Giovanni e Felicita. La pieve, che sorge isolata rispetto all'abitato, la si incontra prima di giungere alle prime case, lungo l'antico tracciato medioevale, su un poggio fra gli olivi. Si tratta della pieve più antica dell'intero comprensorio della Versilia e conserva nel paramento murario tracce di tutti gli interventi che si sono succeduti nei secoli, in particolare, durante il periodo gotico, quando la facciata principale venne arricchita con un rosone. L'austero interno, cela a pavimento diverse tombe cinquecentesche. Meritano un'attenta osservazione, sia la sinopia presente nella navata di sinistra che testimonia la decorazione di stile preromanico, sia gli affreschi riconducibili al tardo trecento, che ornano parte dell'abside e del tabernacolo che troviamo alla destra dell'entrata. Alla sinistra dell'ingresso, un sarcofago marmoreo con decorazione antropomorfa.

Abbandoniamo la strada statale per la via Valdicastello Carducci e giunti nell'abitato di Valdicastello, possiamo visitare la Pieve dedicata ai Santi Giovanni e Felicita. La pieve, che sorge isolata rispetto all'abitato, la si incontra prima di giungere alle prime case, lungo l'antico tracciato medioevale, su un poggio fra gli olivi. Si tratta della pieve più antica dell'intero comprensorio della Versilia e conserva nel paramento murario tracce di tutti gli interventi che si sono succeduti nei secoli, in particolare, durante il periodo gotico, quando la facciata principale venne arricchita con un rosone. L'austero interno, cela a pavimento diverse tombe cinquecentesche. Meritano un'attenta osservazione, sia la sinopia presente nella navata di sinistra che testimonia la decorazione di stile preromanico, sia gli affreschi riconducibili al tardo trecento, che ornano parte dell'abside e del tabernacolo che troviamo alla destra dell'entrata. Alla sinistra dell'ingresso, un sarcofago marmoreo con decorazione antropomorfa.

5.

Abbandonato l'abitato di Valdicastello, ritorniamo sulla statale Sarzanese che da Pietrasanta conduce a Lucca e ci dirigiamo verso Camaiore dove, in Piazza S.Bernardino, possiamo osservare la Collegiata di S. Maria Assunta. Esternamente all'abitato di Camaiore, sull'antico percorso della via Francigena, incontriamo la Badia di San Pietro, unico elemento superstite dell'antico monastero benedettino costruito attorno al 760, del quale possiamo ancora vedere la porta che oggi costituisce l'accesso al sagrato. La struttura della chiesa che possiamo osservare ha però origini più recenti. Rifondata nel XII secolo, è stata rimaneggiata a seguito di terremoti ed in riprese successive, tra il 1856 ed il 1902 fino alla completa ricostruzione della torre campanaria, del timpano e di alcuni elementi di facciata. All'interno, da notare il tabernacolo e l'acquasantiera.

Abbandonato l'abitato di Valdicastello, ritorniamo sulla statale Sarzanese che da Pietrasanta conduce a Lucca e ci dirigiamo verso Camaiore dove, in Piazza S.Bernardino, possiamo osservare la Collegiata di S. Maria Assunta. Esternamente all'abitato di Camaiore, sull'antico percorso della via Francigena, incontriamo la Badia di San Pietro, unico elemento superstite dell'antico monastero benedettino costruito attorno al 760, del quale possiamo ancora vedere la porta che oggi costituisce l'accesso al sagrato. La struttura della chiesa che possiamo osservare ha però origini più recenti. Rifondata nel XII secolo, è stata rimaneggiata a seguito di terremoti ed in riprese successive, tra il 1856 ed il 1902 fino alla completa ricostruzione della torre campanaria, del timpano e di alcuni elementi di facciata. All'interno, da notare il tabernacolo e l'acquasantiera.

6.

Da Camaiore, procediamo sulla SP.1 in direzione Pieve di Camaiore - Lucca. La strada inizia a salire per diventare in breve tortuosa fino alla loc. Montemagno. Proseguendo ancora in quota, si raggiunge il bivio per Gualdo - Pieve a Elici - Massarosa. Al bivio, svoltare a destra e procedere circa 5 km in direzione Massarosa, superare l'incrocio per Gualdo e giungere a Pieve a Elici dove visiteremo la Pieve romanica di San Pantaleone. Le origini di questa chiesa si fanno risalire a San Frediano, vescovo di Lucca, durante la sua opera di evangelizzazione a cavallo fra V e VI secolo.

Da Camaiore, procediamo sulla SP.1 in direzione Pieve di Camaiore - Lucca. La strada inizia a salire per diventare in breve tortuosa fino alla loc. Montemagno. Proseguendo ancora in quota, si raggiunge il bivio per Gualdo - Pieve a Elici - Massarosa. Al bivio, svoltare a destra e procedere circa 5 km in direzione Massarosa, superare l'incrocio per Gualdo e giungere a Pieve a Elici dove visiteremo la Pieve romanica di San Pantaleone. Le origini di questa chiesa si fanno risalire a San Frediano, vescovo di Lucca, durante la sua opera di evangelizzazione a cavallo fra V e VI secolo.

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