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Itinerari
In motocicletta tra Mugello e Casentino

Tra curve e tornanti delle montagne toscane

A cavallo tra Mugello e Casentino, l'itinerario offre una valida alternativa al Passo della Consuma. Poche distrazioni e tanta guida: questo è il valico Croce a Mori. Il groviglio di curve e tornanti che accerchiano il valico è meritevole da entrambi i versanti, è questa per un passo appenninico è una grande dote.

Imposta il tuo gps: Londa, Caiano, Fornace, valico Cento Croci, Stia
1.

Lasciata nello specchietto la SS67 del Muraglione in cerca di nuove curve, con un colpo di gas si raggiunge Londa e il suo rilassante laghetto turistico. Qui si consumano allegramente sagre e feste paesane, come: la Festa di Settembre, con assegnazione della "Pesca d'Argento" (premio per il miglior produttore del frutto) e a seguire lo spettacolo pirotecnico; e il Palio della Brocca (prime due settimane di luglio), la contesa disputata tra Londa e le sue frazioni per aggiudicarsi una brocca in ceramica colma di ottimo vino.

La linea di partenza immaginaria è a vista lago, e quando la carreggiata si restringe tornano alla mente i preziosi insegnamenti degli istruttori GSSS: scorrere... non correre, per guidare in sicurezza e divertirsi con prudenza. La SS556 si sviluppa da subito con allunghi e semicurve ben raccordate. Malgrado si scorra nel fondovalle del fiume Rincine, un asfalto ben esposto al sole regala grip e fiducia. Poco più avanti, all'altezza del cartello che dà il “via libera” per il valico: a destra segue un curvone di benvenuto, a due tempi, con direttrice Arezzo; mentre, a sinistra, il bivio per Rincine introduce paesino e pieve di Sant'Elena.

Lasciata nello specchietto la SS67 del Muraglione in cerca di nuove curve, con un colpo di gas si raggiunge Londa e il suo rilassante laghetto turistico. Qui si consumano allegramente sagre e feste paesane, come: la Festa di Settembre, con assegnazione della "Pesca d'Argento" (premio per il miglior produttore del frutto) e a seguire lo spettacolo pirotecnico; e il Palio della Brocca (prime due settimane di luglio), la contesa disputata tra Londa e le sue frazioni per aggiudicarsi una brocca in ceramica colma di ottimo vino.

La linea di partenza immaginaria è a vista lago, e quando la carreggiata si restringe tornano alla mente i preziosi insegnamenti degli istruttori GSSS: scorrere... non correre, per guidare in sicurezza e divertirsi con prudenza. La SS556 si sviluppa da subito con allunghi e semicurve ben raccordate. Malgrado si scorra nel fondovalle del fiume Rincine, un asfalto ben esposto al sole regala grip e fiducia. Poco più avanti, all'altezza del cartello che dà il “via libera” per il valico: a destra segue un curvone di benvenuto, a due tempi, con direttrice Arezzo; mentre, a sinistra, il bivio per Rincine introduce paesino e pieve di Sant'Elena.

2.

Restando fedeli alla rotta si viene premiati da una tortuosa scarica geometrica, immersa tra ulivi e cipressi. Dal km8/VII, zig-zagando su scorrevoli chicane, si oltrepassano le frazioni di Caiano e Fornace. Quando l'asfalto va in ombra e diventa più sporco, arriva la seconda dose di tornanti che prende quota gradualmente in un paesaggio sempre più selvaggio. Il pilota ha di che divertirsi, impostando con stile il disegno sempre più avvincente e mai traditore della SS556.

Frizione-cambio-gas e via, in costante sali-scendi di marce: questo è il ritmo vivace e guidato del valico Croce a Mori (955 mt slm), che arriva segnalato da una croce di legno. Fino al Passo il panorama non era mai stato particolarmente presente, ma in discesa il Casentino diventa più vanitoso e si mette in bella mostra. Superato il confine provinciale arriva un curvone da manuale e a seguire una “S” maiuscola, da pennellare con stile!

Restando fedeli alla rotta si viene premiati da una tortuosa scarica geometrica, immersa tra ulivi e cipressi. Dal km8/VII, zig-zagando su scorrevoli chicane, si oltrepassano le frazioni di Caiano e Fornace. Quando l'asfalto va in ombra e diventa più sporco, arriva la seconda dose di tornanti che prende quota gradualmente in un paesaggio sempre più selvaggio. Il pilota ha di che divertirsi, impostando con stile il disegno sempre più avvincente e mai traditore della SS556.

Frizione-cambio-gas e via, in costante sali-scendi di marce: questo è il ritmo vivace e guidato del valico Croce a Mori (955 mt slm), che arriva segnalato da una croce di legno. Fino al Passo il panorama non era mai stato particolarmente presente, ma in discesa il Casentino diventa più vanitoso e si mette in bella mostra. Superato il confine provinciale arriva un curvone da manuale e a seguire una “S” maiuscola, da pennellare con stile!

3.

Ogni tanto, qualche spiazzo a bordo strada invita a prendersi una pausa... ma perdere il ritmo è un vero peccato. Salita e discesa si equivalgono in qualità, e non esiste un versante più o meno avvincente. Mancano ancora tre tornanti, annacquati da scorrevoli allunghi, prima che la mezzeria inizi a placarsi e a perdere mordente. Raggiunto il bivio per Vallucciole, sulla sinistra una strada bianca (percorribile solo in parte) porta alle pendici del Monte Falterona dove nasce l'Arno: "Per mezza Toscana si spazia un fiumicel che nasce in Falterona e cento miglia di corso nol sazia" (Dante Alighieri - Divina Commedia - Purgatorio - Canto XIV).

L'ultima cartolina è quella del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, dove a braccetto con il fiume più importante della Toscana si raggiunge Stia chiudendo in bellezza l'itinerario.

Info web: www.provincia.fi.it, www.parcoforestecasentinesi.it

Ogni tanto, qualche spiazzo a bordo strada invita a prendersi una pausa... ma perdere il ritmo è un vero peccato. Salita e discesa si equivalgono in qualità, e non esiste un versante più o meno avvincente. Mancano ancora tre tornanti, annacquati da scorrevoli allunghi, prima che la mezzeria inizi a placarsi e a perdere mordente. Raggiunto il bivio per Vallucciole, sulla sinistra una strada bianca (percorribile solo in parte) porta alle pendici del Monte Falterona dove nasce l'Arno: "Per mezza Toscana si spazia un fiumicel che nasce in Falterona e cento miglia di corso nol sazia" (Dante Alighieri - Divina Commedia - Purgatorio - Canto XIV).

L'ultima cartolina è quella del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, dove a braccetto con il fiume più importante della Toscana si raggiunge Stia chiudendo in bellezza l'itinerario.

Info web: www.provincia.fi.it, www.parcoforestecasentinesi.it

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