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Itinerari
Itinerario Naturalistico Toscano: nelle terre dei fiumi

alla ricerca di paesaggi d’altri tempi fra le valli scavate dai fiumi Farma, Merse e Ombrone

Questo itinerario attraversa alcune delle riserve naturali regionali più importanti della Toscana, dove i fiumi Farma, Merse e Ombrone hanno plasmato il territorio.

Camminando lungo il percorso ad anello di circa 100 km tra le Terre di Siena e la Maremma ci si può imbattere in habitat fuori dal tempo, come le faggete di bassa quota della Riserva Naturale Regionale Farma, oppure raggiungere lo sperone roccioso della Riserva Naturale Regionale La Pietra dove sono presenti numerose specie rare di piante.

Non manca lungo il tragitto l’opportunità di osservare uccelli tipici degli ambienti fluviali quali il merlo acquaiolo (Cinclus cinclus) e il martin pescatore (Alcedo atthis), anfibi legati ai boschi umidi come la salamandrina dagli occhiali (Salamandrina perspicillata), mentre i più fortunati possono anche avvistare il misterioso gatto selvatico (Felis silvestris).

Un itinerario da percorrere anche in mountain bike, tenendo presente che il tracciato in bicicletta non sempre coincide con quello a piedi.

 

1.
Tappa 1
Inseguendo il Farma

Partiamo dall’abitato di Torniella e procediamo verso i Bagni di Petriolo attraversando la Riserva Naturale Regionale Farma e la Riserva Statale Belagaio che si trova al suo interno. Un tragitto piuttosto agevole che attraversa boschi e pascoli prevalentemente su sentieri e strade carrarecce.

La Riserva Naturale Regionale Farma comprende una delle aree più selvagge e paesaggisticamente rilevanti della valle del Farma con le sue cascate, le piscine e le marmitte dei giganti. Scendendo verso il Farma si passa da zone con vegetazione mediterranea (ad esempio lecci, sughere e corbezzoli) ad aree con specie tipicamente montane come il faggio. Tra gli anfibi di interesse conservazionistico ci sono la salamandrina dagli occhiali (Salamandrina perspicillata) e il coloratissimo tritone alpestre apuano (Ichthyosaura alpestris apuana). Nella Riserva trovano habitat ideali anche numerose specie di uccelli, mammiferi e rettili, fra questi ultimi si segnalano la testuggine di Hermann (Testudo hermanni) e il cervone (Elaphe quatuorlineata). Sono inoltre presenti specie di insetti rare e protette come il cervo volante (Lucanus cervus), la falena dell’edera (Euplagia quadripunctaria) e la libellula dragone spettro (Boyeria irene).

23 km
Difficoltà: 
Escursionisti esperti
schedule
Durata: 
6,5 ore
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Partiamo dall’abitato di Torniella e procediamo verso i Bagni di Petriolo attraversando la Riserva Naturale Regionale Farma e la Riserva Statale Belagaio che si trova al suo interno. Un tragitto piuttosto agevole che attraversa boschi e pascoli prevalentemente su sentieri e strade carrarecce.

La Riserva Naturale Regionale Farma comprende una delle aree più selvagge e paesaggisticamente rilevanti della valle del Farma con le sue cascate, le piscine e le marmitte dei giganti. Scendendo verso il Farma si passa da zone con vegetazione mediterranea (ad esempio lecci, sughere e corbezzoli) ad aree con specie tipicamente montane come il faggio. Tra gli anfibi di interesse conservazionistico ci sono la salamandrina dagli occhiali (Salamandrina perspicillata) e il coloratissimo tritone alpestre apuano (Ichthyosaura alpestris apuana). Nella Riserva trovano habitat ideali anche numerose specie di uccelli, mammiferi e rettili, fra questi ultimi si segnalano la testuggine di Hermann (Testudo hermanni) e il cervone (Elaphe quatuorlineata). Sono inoltre presenti specie di insetti rare e protette come il cervo volante (Lucanus cervus), la falena dell’edera (Euplagia quadripunctaria) e la libellula dragone spettro (Boyeria irene).

  • straighten
    Lunghezza tappa
    23 km
  • Difficoltà
    Escursionisti esperti
  • schedule
    Durata
    6,5 ore
  • trending_down
    Dislivello in discesa
    973 m
  • trending_up
    Dislivello in salita
    715 m
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2.
Tappa 2
Attraverso il Basso Merse

Da Bagni di Petriolo prendiamo la strada provinciale a basso traffico veicolare ed entriamo nel ripido sentiero indicato con il pannello in legno con inciso “Strada della Pia”. Attraversiamo poi la Riserva Naturale Regionale Basso Merse fino a raggiungere San Lorenzo a Merse.

La Riserva Naturale Regionale Basso Merse comprende l’ultimo tratto del Farma, la porzione finale del fiume Merse e la confluenza di quest’ultimo con l’Ombrone. La Riserva tutela in particolare la ricca vegetazione ripariale e fluviale del Merse e le specie che da essa dipendono, come ad esempio la rara farfalla vanessa antiopa (Nymphalis antiopa) il cui bruco si nutre in prevalenza di foglie di salice. La Riserva ha costituito in passato un’area di elezione della lontra (Lutra lutra), tuttavia è ancora possibile osservare la puzzola (Mustela putorius), un altro mustelide legato alla presenza di corsi d’acqua lungo i quali caccia anfibi.

Nella Riserva sono presenti infatti varie specie di anfibi, tra le più rilevanti troviamo il rospo smeraldino (Bufotes viridis balearicus) e la salamandrina dagli occhiali (Salamandrina perspicillata). Le aree forestali ospitano numerosi uccelli come il succiacapre (Caprimulgus europaeus), la tottavilla (Lullula arborea) e l’averla piccola (Lanius collurio).

16, 5 km
Difficoltà: 
Escursionistico
schedule
Durata: 
5,5 ore
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Da Bagni di Petriolo prendiamo la strada provinciale a basso traffico veicolare ed entriamo nel ripido sentiero indicato con il pannello in legno con inciso “Strada della Pia”. Attraversiamo poi la Riserva Naturale Regionale Basso Merse fino a raggiungere San Lorenzo a Merse.

La Riserva Naturale Regionale Basso Merse comprende l’ultimo tratto del Farma, la porzione finale del fiume Merse e la confluenza di quest’ultimo con l’Ombrone. La Riserva tutela in particolare la ricca vegetazione ripariale e fluviale del Merse e le specie che da essa dipendono, come ad esempio la rara farfalla vanessa antiopa (Nymphalis antiopa) il cui bruco si nutre in prevalenza di foglie di salice. La Riserva ha costituito in passato un’area di elezione della lontra (Lutra lutra), tuttavia è ancora possibile osservare la puzzola (Mustela putorius), un altro mustelide legato alla presenza di corsi d’acqua lungo i quali caccia anfibi.

Nella Riserva sono presenti infatti varie specie di anfibi, tra le più rilevanti troviamo il rospo smeraldino (Bufotes viridis balearicus) e la salamandrina dagli occhiali (Salamandrina perspicillata). Le aree forestali ospitano numerosi uccelli come il succiacapre (Caprimulgus europaeus), la tottavilla (Lullula arborea) e l’averla piccola (Lanius collurio).

  • straighten
    Lunghezza tappa
    16, 5 km
  • Difficoltà
    Escursionistico
  • schedule
    Durata
    5,5 ore
  • trending_down
    Dislivello in discesa
    584 m
  • trending_up
    Dislivello in salita
    618 m
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3.
Tappa 3 
Verso l’ignoto

Da San Lorenzo a Merse raggiungiamo i bellissimi poderi di Cerreto a Merse e poi proseguiamo verso nord lungo la strada che ci conduce a Pornella e poi verso Brenna.

Siamo ai limiti della Riserva Naturale Regionale Alto Merse che custodisce una impervia area boscata in un’ansa creata dal fiume Merse. Questi boschi forniscono un ambiente ideale per numerosi uccelli e mammiferi, fra questi il raro gatto selvatico (Felis silvestris). Nel fiume Merse vivono ancora quattro specie di pesci endemiche del distretto tosco-laziale: il ghiozzo etrusco (Padogobius nigricans), il cavedano etrusco (Squalius lucumonis), il barbo etrusco (Barbus tyberinus) e la rovella (Rutilus rubilio). In alcuni torrenti è inoltre presente il gambero di fiume (Austrapotamobius pallipes italicus), specie a forte rischio nel bacino del Farma-Merse.

Per quanto riguarda l’erpetofauna meritano menzione la salamandrina dagli occhiali (Salamandrina perspicillata) e la rana appenninica (Rana italica). Nelle aree aperte della Riserva si possono osservare specie di rapaci poco comuni come l’albanella reale (Circus cyaneus) e lo smeriglio (Falco columbarius).

14,5 km
Difficoltà: 
Escursionistico
schedule
Durata: 
5 ore
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Da San Lorenzo a Merse raggiungiamo i bellissimi poderi di Cerreto a Merse e poi proseguiamo verso nord lungo la strada che ci conduce a Pornella e poi verso Brenna.

Siamo ai limiti della Riserva Naturale Regionale Alto Merse che custodisce una impervia area boscata in un’ansa creata dal fiume Merse. Questi boschi forniscono un ambiente ideale per numerosi uccelli e mammiferi, fra questi il raro gatto selvatico (Felis silvestris). Nel fiume Merse vivono ancora quattro specie di pesci endemiche del distretto tosco-laziale: il ghiozzo etrusco (Padogobius nigricans), il cavedano etrusco (Squalius lucumonis), il barbo etrusco (Barbus tyberinus) e la rovella (Rutilus rubilio). In alcuni torrenti è inoltre presente il gambero di fiume (Austrapotamobius pallipes italicus), specie a forte rischio nel bacino del Farma-Merse.

Per quanto riguarda l’erpetofauna meritano menzione la salamandrina dagli occhiali (Salamandrina perspicillata) e la rana appenninica (Rana italica). Nelle aree aperte della Riserva si possono osservare specie di rapaci poco comuni come l’albanella reale (Circus cyaneus) e lo smeriglio (Falco columbarius).

  • straighten
    Lunghezza tappa
    14,5 km
  • Difficoltà
    Escursionistico
  • schedule
    Durata
    5 ore
  • trending_down
    Dislivello in discesa
    556 m
  • trending_up
    Dislivello in salita
    549 m
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4.
Tappa 4
Dall’Alto Merse, cercando l’antica spada

Dal borgo di Brenna seguiamo le indicazioni del sentiero 400 ben segnato, che nel primo tratto costeggia la Riserva Naturale Regionale Alto Merse e giunge dopo pochi minuti nei pressi di Podere Campalfi. Proseguiamo sulla sinistra entrando nella Riserva fino a Pentolina e poi verso Monticiano risalendo il colle di Cerbaie dove il percorso incontra una strada di bosco che giunge al paese di Monticiano. Ci troviamo a pochi chilometri dall’Abbazia di San Galgano e dalla misteriosa spada nella roccia.

 

22,5 km
Difficoltà: 
Escursionisti esperti
schedule
Durata: 
7 ore
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Dal borgo di Brenna seguiamo le indicazioni del sentiero 400 ben segnato, che nel primo tratto costeggia la Riserva Naturale Regionale Alto Merse e giunge dopo pochi minuti nei pressi di Podere Campalfi. Proseguiamo sulla sinistra entrando nella Riserva fino a Pentolina e poi verso Monticiano risalendo il colle di Cerbaie dove il percorso incontra una strada di bosco che giunge al paese di Monticiano. Ci troviamo a pochi chilometri dall’Abbazia di San Galgano e dalla misteriosa spada nella roccia.

 

  • straighten
    Lunghezza tappa
    22,5 km
  • Difficoltà
    Escursionisti esperti
  • schedule
    Durata
    7 ore
  • trending_down
    Dislivello in discesa
    603 m
  • trending_up
    Dislivello in salita
    773 m
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5.
Tappa 5
Alla conquista dello sperone della Pietra

Da Monticiano camminiamo fra boschi di quercia e campi, accediamo al guado del Torrente Seggi e poi proseguiamo fino al bivio che ci porterà dentro la Riserva Naturale Regionale La Pietra, un denso bosco racchiuso tra il Farma e l’affluente Farmulla. La riserva prende il nome dal suo luogo più caratteristico: la Rupe di La Pietra, un grande sperone roccioso dal quale si domina il corso del Farma e in generale la Riserva. Fra le specie di maggiore interesse della rupe troviamo il raro lupino greco (Lupinus albus subsp.graecus), una leguminosa dai fiori violetti e il raro asplenio settentrionale (Asplenium septentrionale), una felce dalle foglie filiformi.

Sono numerosi i mammiferi e gli uccelli che frequentano la Riserva: fra le specie di rilievo merita menzione il merlo acquaiolo (Cinclus cinclus) una specie osservabile lungo i corsi d’acqua e che si immerge in cerca di larve di insetti.

Scendiamo verso valle fino ad arrivare al guado sul Torrente Farma. Oltrepassato il guado saliamo sulla via di bosco carrabile passando dal Podere La Pieve e poi lungo la strada bianca fino a Torniella, dove chiudiamo il nostro anello.

 

20 km
Difficoltà: 
Escursionistico
schedule
Durata: 
6 ore
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Da Monticiano camminiamo fra boschi di quercia e campi, accediamo al guado del Torrente Seggi e poi proseguiamo fino al bivio che ci porterà dentro la Riserva Naturale Regionale La Pietra, un denso bosco racchiuso tra il Farma e l’affluente Farmulla. La riserva prende il nome dal suo luogo più caratteristico: la Rupe di La Pietra, un grande sperone roccioso dal quale si domina il corso del Farma e in generale la Riserva. Fra le specie di maggiore interesse della rupe troviamo il raro lupino greco (Lupinus albus subsp.graecus), una leguminosa dai fiori violetti e il raro asplenio settentrionale (Asplenium septentrionale), una felce dalle foglie filiformi.

Sono numerosi i mammiferi e gli uccelli che frequentano la Riserva: fra le specie di rilievo merita menzione il merlo acquaiolo (Cinclus cinclus) una specie osservabile lungo i corsi d’acqua e che si immerge in cerca di larve di insetti.

Scendiamo verso valle fino ad arrivare al guado sul Torrente Farma. Oltrepassato il guado saliamo sulla via di bosco carrabile passando dal Podere La Pieve e poi lungo la strada bianca fino a Torniella, dove chiudiamo il nostro anello.

 

  • straighten
    Lunghezza tappa
    20 km
  • Difficoltà
    Escursionistico
  • schedule
    Durata
    6 ore
  • trending_down
    Dislivello in discesa
    680 m
  • trending_up
    Dislivello in salita
    740 m
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6.
Tappa 6
L’Anello del Bogatto

Il viaggio attraverso le terre dei fiumi prosegue presso la Riserva Naturale Regionale Il Bogatto raggiungibile in auto. La Riserva Naturale salvaguarda l’area del fondovalle del fiume Ombrone, in particolare la confluenza con il fiume Merse e il comprensorio forestale del complesso regionale “Montalcino”. Qui si possono osservare numerosi mammiferi, come la martora (Martes martes) che sfrutta la sua agilità per catturare scoiattoli e piccoli uccelli sugli alberi. Il basso disturbo dell’uomo favorisce la presenza e la nidificazione di numerose specie di uccelli come ad esempio la tottavilla (Lullula arboea) presente fra il bosco e le zone agricole del fondovalle dell’Ombrone.

10 km
Difficoltà: 
Escursionistico
schedule
Durata: 
3 ore
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Il viaggio attraverso le terre dei fiumi prosegue presso la Riserva Naturale Regionale Il Bogatto raggiungibile in auto. La Riserva Naturale salvaguarda l’area del fondovalle del fiume Ombrone, in particolare la confluenza con il fiume Merse e il comprensorio forestale del complesso regionale “Montalcino”. Qui si possono osservare numerosi mammiferi, come la martora (Martes martes) che sfrutta la sua agilità per catturare scoiattoli e piccoli uccelli sugli alberi. Il basso disturbo dell’uomo favorisce la presenza e la nidificazione di numerose specie di uccelli come ad esempio la tottavilla (Lullula arboea) presente fra il bosco e le zone agricole del fondovalle dell’Ombrone.

  • straighten
    Lunghezza tappa
    10 km
  • Difficoltà
    Escursionistico
  • schedule
    Durata
    3 ore
  • trending_down
    Dislivello in discesa
    500 m
  • trending_up
    Dislivello in salita
    500 m
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Itinerario naturalistico toscano: i fiumi

Per ulteriori informazioni su "Itinerario Naturalistico Toscano - I percorsi di riserva in riserva" si rimanda alla pagina di Regione Toscana dove è possibile trovare ulteriori informazioni su tutta la rete di itinerari tematici di collegamento tra le riserve naturali regionali nonchè scaricare tutte le informazioni su tappe e tracce degli itinerari percorribili anche in MTB.

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