Una passeggiata per il centro, alla scoperta di luoghi e aneddoti di una storia arcobaleno
Di Firenze non si finirebbe mai di parlare. La città ha un’infinità di attrazioni e itinerari da seguire. Qui vi consigliamo una passeggiata nel centro storico, per scoprire da un'angolazione insolita luoghi da non perdere, alcuni meno noti di altri.
Parleremo di congiure di palazzo, vite, amori e ambientazioni affascinanti, come i caffè storici che hanno unito in passato la città alla comunità LGBTQ+ italiana.
Un itinerario perfetto da fare sia a piedi, sia in bicicletta, accompagnati da tanti aneddoti interessanti.
Iniziamo la nostra passeggiata da Palazzo Pucci, non lontano dal Duomo. L’edificio è un bellissimo palazzo storico della prima metà del Cinquecento realizzato dall’antica famiglia fiorentina dei Pucci. Fra i Pucci ci fu anche Pandolfo, di cui è interessante conoscere la storia.
Il padre di Pandolfo, Roberto, ebbe un ruolo di primo piano nel passaggio di Firenze da Repubblica a Principato e questo lo portò a diventare una figura chiave per il primo duca Alessandro. Pandolfo, seguendo le orme del padre, divenne in seguito fra i più importanti dignitari di corte di Cosimo I de’ Medici, successore di Alessandro. La sua posizione però non lo salvò nel 1541 dall’essere condannato “per causa infame di vituperevole vizio”, ovvero per sodomia, reato commesso con Giovanni Bandini, scultore fiorentino.
L’arresto e la conseguente uccisione del padre Roberto, colpevole di aver contribuito a liberare il figlio, suscitarono in Pandolfo dei sentimenti antimedicei che sfociarono nel complotto organizzato per uccidere Cosimo de’ Medici, passato alla storia come Congiura dei Pucci del 1559. Pandolfo venne individuato come principale “coniurante et instigante” e fu quindi ucciso il 2 gennaio 1560, impiccato a una finestra del Bargello.
Iniziamo la nostra passeggiata da Palazzo Pucci, non lontano dal Duomo. L’edificio è un bellissimo palazzo storico della prima metà del Cinquecento realizzato dall’antica famiglia fiorentina dei Pucci. Fra i Pucci ci fu anche Pandolfo, di cui è interessante conoscere la storia.
Il padre di Pandolfo, Roberto, ebbe un ruolo di primo piano nel passaggio di Firenze da Repubblica a Principato e questo lo portò a diventare una figura chiave per il primo duca Alessandro. Pandolfo, seguendo le orme del padre, divenne in seguito fra i più importanti dignitari di corte di Cosimo I de’ Medici, successore di Alessandro. La sua posizione però non lo salvò nel 1541 dall’essere condannato “per causa infame di vituperevole vizio”, ovvero per sodomia, reato commesso con Giovanni Bandini, scultore fiorentino.
L’arresto e la conseguente uccisione del padre Roberto, colpevole di aver contribuito a liberare il figlio, suscitarono in Pandolfo dei sentimenti antimedicei che sfociarono nel complotto organizzato per uccidere Cosimo de’ Medici, passato alla storia come Congiura dei Pucci del 1559. Pandolfo venne individuato come principale “coniurante et instigante” e fu quindi ucciso il 2 gennaio 1560, impiccato a una finestra del Bargello.
Continuiamo la nostra passeggiata per raggiungere il Caffè Giubbe Rosse, importante caffè storico in piazza della Repubblica.
Fondato nel 1897, il Caffè fu il ritrovo di diversi personaggi storici come Carlo Emilio Gadda, Vasco Pratolini e anche Aldo Palazzeschi, scrittore e poeta fiorentino che qui ambientò il suo romanzo Interrogatorio alla contessa Maria. La protagonista, la contessa Maria, è un enigmatico personaggio femminile descritto come una divoratrice di uomini che alcune analisi hanno visto come una sorta di alter ego di Palazzeschi.
Continuiamo la nostra passeggiata per raggiungere il Caffè Giubbe Rosse, importante caffè storico in piazza della Repubblica.
Fondato nel 1897, il Caffè fu il ritrovo di diversi personaggi storici come Carlo Emilio Gadda, Vasco Pratolini e anche Aldo Palazzeschi, scrittore e poeta fiorentino che qui ambientò il suo romanzo Interrogatorio alla contessa Maria. La protagonista, la contessa Maria, è un enigmatico personaggio femminile descritto come una divoratrice di uomini che alcune analisi hanno visto come una sorta di alter ego di Palazzeschi.
Proseguiamo per raggiungere Casa Buonarroti su Via Ghibellina, casa-museo dove si possono ammirare le opere meno note e la preziosa collezione di oltre duecento disegni autografi del celebre Michelangelo, la cui personalità, vita privata e storia d'amore travagliata è raccontata qui.
L’idea di creare questo edificio fu di Michelangelo Buonarroti Il Giovane, pronipote di Michelangelo, che oltre a essere letterato e amante dell’arte pubblicò le Rime, una raccolta delle straordinarie poesie di Michelangelo. Nella pubblicazione il pronipote commise l’errore di volgere al femminile tutti gli aggettivi scritti al maschile, annullando di fatto la complessa vita di Michelangelo, che per iniziare a essere compresa dovette aspettare la riscoperta del critico letterario inglese John Addington Symondse, fra i primi militanti del movimento di liberazione omosessuale.
Proseguiamo per raggiungere Casa Buonarroti su Via Ghibellina, casa-museo dove si possono ammirare le opere meno note e la preziosa collezione di oltre duecento disegni autografi del celebre Michelangelo, la cui personalità, vita privata e storia d'amore travagliata è raccontata qui.
L’idea di creare questo edificio fu di Michelangelo Buonarroti Il Giovane, pronipote di Michelangelo, che oltre a essere letterato e amante dell’arte pubblicò le Rime, una raccolta delle straordinarie poesie di Michelangelo. Nella pubblicazione il pronipote commise l’errore di volgere al femminile tutti gli aggettivi scritti al maschile, annullando di fatto la complessa vita di Michelangelo, che per iniziare a essere compresa dovette aspettare la riscoperta del critico letterario inglese John Addington Symondse, fra i primi militanti del movimento di liberazione omosessuale.
Dopo aver terminato la visita alla casa-museo di Michelangelo dirigiamoci nel vicolo Chiasso del Buco anche solo per immaginare la vita com'era in passato.
Nel Cinquecento, proprio in questo vicolo, sorgeva l’Osteria del Buco, nota per essere un luogo di incontro per uomini gay ma anche caratterizzato dalla prostituzione maschile.
Dopo aver terminato la visita alla casa-museo di Michelangelo dirigiamoci nel vicolo Chiasso del Buco anche solo per immaginare la vita com'era in passato.
Nel Cinquecento, proprio in questo vicolo, sorgeva l’Osteria del Buco, nota per essere un luogo di incontro per uomini gay ma anche caratterizzato dalla prostituzione maschile.
Attraversiamo l’Arno per raggiungere quella che fu la casa di Tommaso Sgricci, in via dei Bardi.
Nato a Castiglion Fiorentino (Arezzo) nel 1789, Tommaso Sgricci fu un poeta e attore italiano molto conosciuto per la sua poesia estemporanea. Come i freestyler hip hop contemporanei, infatti, Sgricci era celebre per la soprannaturale capacità di improvvisare odi, sonetti o addirittura intere tragedie, facendosi ispirare semplicemente da un suggerimento del pubblico.
La carriera di Sgricci fu costellata di successi ma, come scrisse Lord Byron, non era "lontanamente rispettato in Italia" come avrebbe meritato.
Il motivo era la sua omosessualità che, sebbene all'apice del successo, gli costò anche l’espulsione dallo Stato Pontificio pochi giorni prima di ricevere l'incoronazione poetica al Campidoglio.
Attraversiamo l’Arno per raggiungere quella che fu la casa di Tommaso Sgricci, in via dei Bardi.
Nato a Castiglion Fiorentino (Arezzo) nel 1789, Tommaso Sgricci fu un poeta e attore italiano molto conosciuto per la sua poesia estemporanea. Come i freestyler hip hop contemporanei, infatti, Sgricci era celebre per la soprannaturale capacità di improvvisare odi, sonetti o addirittura intere tragedie, facendosi ispirare semplicemente da un suggerimento del pubblico.
La carriera di Sgricci fu costellata di successi ma, come scrisse Lord Byron, non era "lontanamente rispettato in Italia" come avrebbe meritato.
Il motivo era la sua omosessualità che, sebbene all'apice del successo, gli costò anche l’espulsione dallo Stato Pontificio pochi giorni prima di ricevere l'incoronazione poetica al Campidoglio.
Concludiamo l'itinerario davanti a Palazzo Pitti, dove, all'interno della Galleria Palatina, sono custodite opere d’arte che ti faranno scoprire altri aspetti della cultura LGBTQ+.
Dal quadro di Rubens George Villiers, duca di Buckingham, alla passione per i mignon di Enrico III di Francia ritratto da Francois Clouet, nel museo ospitato a Palazzo Pitti si trovano tanti spunti interessanti sulla vita fiorentina e europea LGBTQ+ del passato.
Concludiamo l'itinerario davanti a Palazzo Pitti, dove, all'interno della Galleria Palatina, sono custodite opere d’arte che ti faranno scoprire altri aspetti della cultura LGBTQ+.
Dal quadro di Rubens George Villiers, duca di Buckingham, alla passione per i mignon di Enrico III di Francia ritratto da Francois Clouet, nel museo ospitato a Palazzo Pitti si trovano tanti spunti interessanti sulla vita fiorentina e europea LGBTQ+ del passato.