Tre tappe per scoprire l'arte dei ceramisti
La fortuna di questo centro è legata alla sua ubicazione lungo la valle dell’Arno, con i suoi depositi argillosi, indispensabili per la produzione ceramica. L’oggetto ceramico era impiegato nell’uso quotidiano, ma era anche espressione di ricchezza, e acquisiva per le famiglie nobili e borghesi un valore di status symbol. Basti pensare che in occasione dei matrimoni fra i giovani delle più importanti casate si ordinavano a Montelupo interi serviti da mensa costituiti da centinaia di pezzi.
La tradizione della ceramica di Montelupo perdura ancora oggi con le molte botteghe artigiane che animano il centro storico e che ripropongono una produzione dai decori tradizionali a fianco di linee contemporanee.
Il nostro viaggio nella tradizione di Montelupo Fiorentino inizia al Museo della Ceramica, uno dei più importanti musei dedicati all'artigianato in Italia. La maiolica di Montelupo, amata da sempre dalle famiglie fiorentine (come gli Antinori) ebbe molta fortuna e, grazie alla sua posizione geografica, veniva spedita via fiume anche all'estero. I manufatti artistici di Montelupo Fiorentino, infatti, sono stati ritrovati in Grecia, Francia, Spagna e Africa.
Il museo oggi testimonia questo ricco passato artistico, attraverso 1200 ceramiche databili tra la fine del XIII secolo fino a tutto il XVIII secolo.
Della collezione fanno parte anche ceramiche acquisite o donate, la più importante tra queste è un bacile datato 1509, un tempo appartenuto alla collezione Rothschild di Parigi; a causa del pigmento rosso della sua decorazione è stato denominato "Rosso di Montelupo".
Il nostro viaggio nella tradizione di Montelupo Fiorentino inizia al Museo della Ceramica, uno dei più importanti musei dedicati all'artigianato in Italia. La maiolica di Montelupo, amata da sempre dalle famiglie fiorentine (come gli Antinori) ebbe molta fortuna e, grazie alla sua posizione geografica, veniva spedita via fiume anche all'estero. I manufatti artistici di Montelupo Fiorentino, infatti, sono stati ritrovati in Grecia, Francia, Spagna e Africa.
Il museo oggi testimonia questo ricco passato artistico, attraverso 1200 ceramiche databili tra la fine del XIII secolo fino a tutto il XVIII secolo.
Della collezione fanno parte anche ceramiche acquisite o donate, la più importante tra queste è un bacile datato 1509, un tempo appartenuto alla collezione Rothschild di Parigi; a causa del pigmento rosso della sua decorazione è stato denominato "Rosso di Montelupo".
Dopo la visita al museo, ci spostiamo a piedi nel centro storico di Montelupo. Ammirare i prodotti artigianali di altri tempi è emozionante, certo, ma fare shopping è divertente! Per le vie del paese, infatti, ci sono numerosi negozi e botteghe che vendono le famose ceramiche colorate locali. Con un po' di fortuna, si possono vedere anche i maestri ceramisti a lavoro, che lavorano l'argilla o la decorano secondo i loro stili.
Ogni anno, l'ultima settimana di giugno, si tiene anche la Festa della Ceramica: un evento diventato un punto di riferimento nazionale per il settore. Il programma prevede una vasta gamma di iniziative, tra cui workshop, mostre, laboratori e giochi per bambini.
Un consiglio: chi si è appassionato all'argomento, può decidere di partecipare a un vero e proprio corso di lavorazione della ceramica. Individuale o di gruppo, per esperti o principianti: ognuno troverà il suo "team" di lavoro che preferisce.
Dopo la visita al museo, ci spostiamo a piedi nel centro storico di Montelupo. Ammirare i prodotti artigianali di altri tempi è emozionante, certo, ma fare shopping è divertente! Per le vie del paese, infatti, ci sono numerosi negozi e botteghe che vendono le famose ceramiche colorate locali. Con un po' di fortuna, si possono vedere anche i maestri ceramisti a lavoro, che lavorano l'argilla o la decorano secondo i loro stili.
Ogni anno, l'ultima settimana di giugno, si tiene anche la Festa della Ceramica: un evento diventato un punto di riferimento nazionale per il settore. Il programma prevede una vasta gamma di iniziative, tra cui workshop, mostre, laboratori e giochi per bambini.
Un consiglio: chi si è appassionato all'argomento, può decidere di partecipare a un vero e proprio corso di lavorazione della ceramica. Individuale o di gruppo, per esperti o principianti: ognuno troverà il suo "team" di lavoro che preferisce.
Nel Parco Archeologico di Montereggi, sono stati ritrovati numerosi reperti ceramici e frammenti di anfore, risalenti al periodo etrusco. Molti di questi sono conservati all'interno del Museo Archeologico di Montelupo. La visita al museo può essere accompagnata da un’escursione guidata al sito, un luogo di grande fascino dove si possono apprezzare le strutture monumentali delle abitazioni etrusche.
Nel museo sono conservati anche numerosi materiali di epoca romana provenienti soprattutto dalla Villa del Vergigno, un insediamento esteso su circa un ettaro di superficie, che ricalca la tipologia della domus cittadina. In basso oltre ad un ampio portico, si trovano le terme con il frigidarium, la vasca del tiepidarium e il calidarium. Nella parte agricola della villa si trovano invece le aree destinate alle attività produttive, tra cui due fornaci per la cottura della ceramica e un ambiente per la spremitura dell’uva e altri due.
Nel Parco Archeologico di Montereggi, sono stati ritrovati numerosi reperti ceramici e frammenti di anfore, risalenti al periodo etrusco. Molti di questi sono conservati all'interno del Museo Archeologico di Montelupo. La visita al museo può essere accompagnata da un’escursione guidata al sito, un luogo di grande fascino dove si possono apprezzare le strutture monumentali delle abitazioni etrusche.
Nel museo sono conservati anche numerosi materiali di epoca romana provenienti soprattutto dalla Villa del Vergigno, un insediamento esteso su circa un ettaro di superficie, che ricalca la tipologia della domus cittadina. In basso oltre ad un ampio portico, si trovano le terme con il frigidarium, la vasca del tiepidarium e il calidarium. Nella parte agricola della villa si trovano invece le aree destinate alle attività produttive, tra cui due fornaci per la cottura della ceramica e un ambiente per la spremitura dell’uva e altri due.